Michelangelo Borrillo, Corriere della Sera 21/9/2015, 21 settembre 2015
QUEI TRENTA MILIARDI IN PIU’ CHE LO STATO SBORSA PER L’ACQUISTO DI CANCELLERIA E PC –
G li sprechi della Pubblica amministrazione nell’acquisto di beni materiali costano ogni anno 1.250 euro a ogni singola famiglia italiana. Lo denuncia il Codacons partendo dal dato di 30 miliardi sprecati all’anno da enti pubblici centrali e locali nelle spese più diverse: dalla benzina ai computer, passando per telefonini e carta, a prezzi ben superiori rispetto a quelli convenzionati stabiliti dalla Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana. Secondo i conti fatti dal Codacons su dati del Tesoro, gli enti pubblici arrivano a spendere il 13,6% in più per i carburanti, il 25,8% in più per un personal computer, il 22,6% in più per la telefonia, il 38% in più per una fotocopiatrice, fino ad arrivare al 68,2% in più di spesa per una stampante. «Per questo su una spesa totale per l’acquisto di beni e servizi pari a 127 miliardi di euro annui — spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons — gli sprechi della Pubblica amministrazione arrivano a circa 30 miliardi di euro all’anno, soldi che potrebbero essere risparmiati e investiti per ridurre la pressione fiscale o sanare i conti pubblici. Gli enti pubblici usano stratagemmi per acquistare prodotti fuori convenzione, in modo da non dover sottostare ai prezzi fissati dalla Consip, pur potendo scegliere pc, stampanti e fotocopiatrici a tariffe più basse di quelle di mercato. Si tratta di un terreno torbido per il quale chiediamo una indagine approfondita da parte del ministero dell’Economia e della Corte dei conti, considerato il danno alla collettività pari a 1.250 euro a famiglia all’anno».