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 2015  settembre 21 Lunedì calendario

SONO 87 GLI ITALIANI CHE COMBATTONO CON L’ISIS

«Sono 87 i foreign fighters italiani, nati nel nostro paese e con nazionalità italiana che hanno deciso di combattere con l’Isis»: poche parole, pesanti come pietre quelle dette ieri dal ministro della Difesa Roberta Pinotti a l’Arena, il talk show di RaiUno condotto da Massimo Giletti. «È terribile immaginare perché lo facciano - ha aggiunto - ma succede». Il ministro Pinotti ha poi escluso la presenza di forze speciali italiane sul campo a Falluja, in Iraq, replicando a chi ha definito «timida», la presenza italiana nella coalizione internazionale impegnata contro il califfato del terrore: «Il contingente d’Europa più numeroso nella lotta all’Is è quello italiano e ora lo aumenteremo». Il ministro ha anticipato inoltre che a ottobre, quando sarà in Italia il segretario Usa alla Difesa, l’Italia esprimerà le proprie «preoccupazioni per come sta funzionando la coalizione anti Isis».
«La lotta all’Isis è priorità del mondo - ha aggiunto il ministro - Vorrei che tutto il mondo si impegnasse in questo. L’Isis è un cancro che non dobbiamo consentire avanzi ancora». Ma non è solo l’Italia ad avere a che fare con i foreign fighters e le infiltrazioni di terroristi. La polizia tedesca sta indagando su un richiedente asilo siriano per legami con l’Isis. Lo ha rivelato la Welt am Sonntag. L’uomo, ospitato in un centro nel Brandeburgo, si era vantato con altri profughi di aver combattuto nelle file del gruppo jihadista e di aver ucciso molte persone. Le sue affermazioni sono state riprese in segreto con un telefono cellulare e il video è stato consegnato alla polizia che ora sta cercando di appurare se si sia trattato di bugie o se davvero abbia militato nell’Isis. Fonti della polizia tedesca hanno comunque fatto sapere che non ritengono che ci sia un tentativo dei gruppi jihaisti di infiltrarsi nel Paese sfruttando l’ondata dei profughi siriani.

Ed è cominciato intanto ieri il cessate il fuoco nei villaggi siriani di Fua e Kefraya, dove almeno 74 integralisti islamici e 40 membri delle forze di sicurezza sono morti da venerdì nei combattimenti, e nella città di al-Zabadani.