Laura Larcan, Il Messaggero 20/9/2015, 20 settembre 2015
MUSEI COSÌ SI CAMBIA TRA CHEF E TECNOLOGIA
ROMA La “rivoluzione” è stata innescata. Ormai è in atto. «Nessun manager delle salsicce o dei tombini di cemento», aveva tuonato a gennaio scorso il ministro per i Beni culturali e per il turismo Dario Franceschini all’alba delle nomine dei nuovi direttori per i venti musei italiani considerati “top”, che la riforma ha trasformato in autonomie speciale nella gestione. Quello che il Collegio Romano cercava, quel 9 gennaio scorso con la pubblicazione del bando internazionale sull’Economist in edizione mondiale e altre testate francesi e americane, erano figure professionale con un’esperienza di altissimo livello in materia di gestione museale.
Da allora ne ha macinata di strada questa riforma del sistema dei musei italiani, tra le polemiche, le perplessità (non da ultime le mobilitazioni sindacali). D’altronde, era la prima volta che il Mibact metteva in moto una operazione di questo tipo, con un’apertura all’estero, oltralpe e oltreoceano per l’esattezza. Le candidature sono arrivate (1200 per l’esattezza). Le nomine hanno coronato l’impresa. Dal primo ottobre cominceranno le prime entrate in servizio. Come cambiano i venti musei più importanti d’Italia? Il leitmotiv è l’innovazione. L’obiettivo è traghettare le istituzioni scelte nel futuro con progetti di valorizzazione studiati in modo da rilanciare un patrimonio 2.0. I nuovi direttori arrivano cauti, non fanno annunci eclatanti, prendono tempo, spiegano che «in questa fase bisogna vedere e ascoltare». ma hanno le idee chiare. Conoscono bene il Museo della loo destinazione lavorativa. Puntano ad un mix di ampliamento dell’offerta, di un rilancio delle collezioni, di un sodalizio strategico con la tecnologia, e l’ambizione di sposare nuovi sponsor. Senza dimenticare che un’opera d’arte si gusta meglio anche con il palato soddisfatto. E allora, il fronte dei servizi aggiuntivi diventa protagonista forte. I direttori sono già al lavoro per definire progetti di valorizzazione per avviare le gare d’appalto per i servizi aggiuntivi. Caffetteria e ristorazione gorumet sono le principali. Scommesse importanti. Una svolta. Si punta molto alla riscoperta dei sapori e cucine della tradizione locale. L’idea base è «una rivalutazione interna delle gallerie». Attenzione alla tecnologia di ultima generazione applicata all’arte. Tra prenotazioni on line dei biglietti e l’acquisto del ticket anche attraverso gli smartphone. da mettere in campo anche sinergie con imprese locali e turismo. Didattica speciale in versione hi-tech e mostre studiate per far conoscere le collezioni dimenticate.
Galleria Borghese
Orari lunghi e nuovi servizi
Valorizzazione delle collezioni, didattica speciale, accoglienza rinnovata. In una formula, «un museo più smart senza perdere il suo fascino». Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese di Roma, ha un piano preciso per affermare il prestigio del museo. 62 anni, storica dell’arte, bolognese, è l’unica conferma tra i venti direttori, visto che resta alla guida della Borghese dopo una carriera iniziata nel 2006. «Il museo va rinnovato sul fronte dei servizi al pubblico - dice - Noi punteremo innanzitutto ad un prolungamento degli orari, ma anche a creare servizi didattici speciali dedicati alla riscoperta della storia delle collezioni papali». L’accoglienza sarà un punto chiave. Dalla biglietteria, ai sistemi di prenotazione on line, alla comunicazione via web, alla Caffetteria.
Gli Uffizi
Guide elettroniche anti-affollamento
Nuove sale, tecnologia, sponsor, sinergia con gli altri musei. Questi gli elementi chiave per Eike Schmidt, 47enne, alla guida degli Uffizi. L’idea base è «una rivalutazione interna delle gallerie». Punta a completare il percorso dei Grandi Uffizi con l’apertura di nuove sale. Ma anche a valorizzare un patrimonio articolato in dieci collezioni. In pole position, Palazzo Pitti e la sua storica collezione che vuole rilanciare come centro di interesse mediatico. Attenzione alla tecnologia di ultima generazione applicata all’arte. Tra prenotazioni on line dei biglietti e l’acquisto del ticket anche attraverso gli smartphone. Faranno il loro debutto le audioguide intelligenti, che non solo forniranno solo informazioni didattiche in diverse lingue. Ma gestiranno anche i flussi dei visitatori in modo che non si affollino tutti in una unica sala.
Accademia di Venezia
Subito il restauro e alleanze mirate
Sbloccare i 9 milioni di euro per il restauro dell’ala storica (dopo un contenzioso giudiziario ), nuovo programma di mostre, partnership mirate per l’arte e coordinamento con i Musei civici. Questa la strategia di Paola Marini, storica dell’arte, 63 anni, alla guida delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Si parte subito dall’incontro con i direttori delle altre grandi realtà culturali Veneziane, dai Musei alle fondazioni private. Si punta, poi, sul riallestimento delle Gallerie (in autunno sette sale nuove nell’ala palladiana). Un carnet già definito delle prossime mostre, come quella di ottobre per i 500 anni di Aldo Manuzio. E si studia già il programma per un Bicentenario visto che nel 2017 le Gallerie compiranno 200 anni. Priorità delle priorità, comunque, il restauro della parte storica.
Capodimonte
Nuovi eventi per attirare pubblico
Comunicazione multi-livello, servizi di collegamento con il centro storico di Napoli, marketing e ristorazione da masterchef. Questo il Museo di Capodimonte per il neo direttore francese Sylvain Bellenger, 60 anni, in servizio dal primo ottobre. Idea base: attivare un servizio di navette che ogni 30 minuti salgano al museo (per intercettare pubblici diversi, non da ultimo quello delle crociere). Sviluppo di una strategia di marketing personalizzata. Predisporre un ristorante di alto livello e un servizio Caffetteria di base, raffinato ma low budget. Rilanciare le collezioni con eventi che attirino un pubblico non specialistico. Una nuova comunicazione per fasce diverse di pubblico. Raggiungere standard dei servizi europei sul fronte dell’ accoglienza e della didattica.
Reggia di Caserta
Lotta al degrado insieme alla città
Strategie di innovazione, decoro, relazioni sul territorio e accoglienza. Per il bolognese Mauro Felicori, 63 anni, la Reggia di Caserta deve trasformarsi in una nuova «fantastica e impegnativa sfida». D’altronde, lui si definisce «un uomo del fare» e si propone come un uomo pragmatico. Già qualcosa ha fatto, nonostante sarà in servizio ufficiale dal primo ottobre. Ha già partecipato al vertice nella Prefettura di Caserta per definire il nuovo piano contro l’ambulantato abusivo che assedia e invade il parco della Reggia. Notizia che ha fatto già il giro d’Italia. La sua idea è di lavorare ad una strategia per il futuro, coinvolgendo la comunità. Sinergie ad hoc con l’università, il commissario del Comune, le piccole associazioni. Obiettivi per i prossimi 10 anni: sviluppo culturale e occupazione.
Pinacoteca di Brera
Didattica, web e raccolte fondi
Un rilancio delle collezioni, una rete di sponsor, didattica hi-tech e cucina gourmet. Il piano per la Pinacoteca di Brera è già sul tavolo di James Bradburne, 59 anni, museologo e manager culturale. Obiettivo è l’innovazione, da raggiungere attraverso tre livelli. Il tipo di governance, fatta di iniziative studiate per il pubblico. Un business plan, coinvolgendo nuove fonti di risorse, creando nuove strategie per raccogliere fondi. Terzo, arricchire l’esperienza del visitatore all’interno del museo. L’idea è di offrire il patrimonio di Brera con linguaggi accessibili a tutti i livelli, per i giovanissimi e famiglie. Meno mostre e più attenzione alle collezioni permanenti, da rilanciare con eventi e iniziative show ad hoc. Svelare il patrimonio “segreto” dei manoscritti. Risto-caffè con l’eccellenza della cucina milanese.
Palazzo Ducale Mantova
Mostre e aperture straordinarie
Mostre ed eventi, all’insegna della internazionalizzazione. Ma anche un nuovo ingresso, una didattica hi-tech, aperture straordinarie delle sale meno note. Questo il piano del nuovo direttore del Palazzo Ducale di Mantova, l’austriaco 61enne Peter Assmann. Tutto sarà studiato in funzione del visitatore. Si pensa già ad un solo ingresso da piazza Sordello. E ad arricchire il percorso di visita anche perché Palazzo Ducale vanta la bellezza di 950 stanze. Fitto il programma di mostre nel corso dell’anno. E si sta lavorando anche all’opportunità di preparare mostre temporanee legate a una singola opera. Anche il palato vuole la sua parte. L’obiettivo è aprire un punto di ristoro, una caffetteria che prediliga un’offerta di qualità legata alla tradizione del territorio.
Museo di Reggio C.
Non solo bronzi: giornate speciali
Non solo i Bronzi. Riaprire il Museo con l’esposizione permanente di reperti legati alla storia della Magna Grecia. Questo l’obiettivo principale per Carmelo Malacrino alla guida del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. La valorizzazione del sito passa per tre temi. La riscoperta del Palazzo storico, sede del museo, realizzato da Piacentini. Un programma di mostre studiate per far uscire dai depositi reperti mai esposti al grande pubblico. Accoglienza più efficace e mirata. In arrivo, infatti, un carnet di giornate speciali mirate a coinvolgere determinate fasce di pubblico e diventare un appuntamento fisso con la cittadinanza e i turisti. Il martedì delle conferenze scientifiche, il mercoledì dedicato agli universitari. Infine, un nuovo ristorante sulla terrazza panoramica sullo Stretto.
Polo Reale Torino
Modello Ermitage per le collezioni
Il piano è ad effetto. Il Polo Reale di Torino come l’Ermitage. Cioè una grande struttura di musei collegati tra loro. Su questo è al lavoro la storica dell’arte Enrica pagella, 58 anni. Nei prossimi quattro anni per il complesso composto da Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Biblioteca Reale, Cappella della Sindone e Giardini Reali, si punterà sulla comunicazione: dovrà essere omogenea, coordinata, basata su supporti multimediali e digitali. Nuovo sito web, nuovo sistema di biglietteria, nuovi servizi di accoglienza (ambienti curati nel design, didascalie più efficaci e smart, allestimenti, sistema di illuminazione, punti di sosta e ristoro). Migliorare l’accessibilità dei contenuti con percorsi di visita coerenti. Infine, valorizzare tutte le collezioni.
Palazzo Ducale Mantova
Mostre e aperture straordinarie
Mostre ed eventi, all’insegna della internazionalizzazione. Ma anche un nuovo ingresso, una didattica hi-tech, aperture straordinarie delle sale meno note. Questo il piano del nuovo direttore del Palazzo Ducale di Mantova, l’austriaco 61enne Peter Assmann. Tutto sarà studiato in funzione del visitatore. Si pensa già ad un solo ingresso da piazza Sordello. E ad arricchire il percorso di visita anche perché Palazzo Ducale vanta la bellezza di 950 stanze. Fitto il programma di mostre nel corso dell’anno. E si sta lavorando anche all’opportunità di preparare mostre temporanee legate a una singola opera. Anche il palato vuole la sua parte. L’obiettivo è aprire un punto di ristoro, una caffetteria che prediliga un’offerta di qualità legata alla tradizione del territorio.