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 2015  settembre 19 Sabato calendario

l Colosseo chiude per assemblea sindacale • Silvano Cassano, amministratore delegato di Alitalia, lascia l’incarico • Via libera al Documento di economia e finanza • Quindicimila profughi arrivati in Croazia in pochi giorni • Dettato obbligatorio alle elementari francesi • Quando suona la sveglia, italiani e tedeschi sono uguali Musei Ieri mattina alcuni siti archeologici di Roma, tra cui il Colosseo, i Fori imperiali e Ostia antica, sono rimasti chiusi per due ore per un’assemblea sindacale

l Colosseo chiude per assemblea sindacale • Silvano Cassano, amministratore delegato di Alitalia, lascia l’incarico • Via libera al Documento di economia e finanza • Quindicimila profughi arrivati in Croazia in pochi giorni • Dettato obbligatorio alle elementari francesi • Quando suona la sveglia, italiani e tedeschi sono uguali Musei Ieri mattina alcuni siti archeologici di Roma, tra cui il Colosseo, i Fori imperiali e Ostia antica, sono rimasti chiusi per due ore per un’assemblea sindacale. Si sono arrabbiati in tanti. Il ministro Franceschini: «La misura è colma. La cultura deve essere tutelata, proprio adesso che stiamo investendo più soldi, nella legge di Stabilità, per i Beni culturali»; Renzi: «Non lasceremo la cultura ostaggio dei sindacati»; il sindaco Marino: «La chiusura del Colosseo è uno schiaffo a cittadini e turisti e un danno all’immagine del Paese». I sindacati reagiscono: «La soprintendenza era informata dal 12 settembre che il 18 ci sarebbe stata un’assemblea - spiega Domenico Blasi dell’Usb -. Noi abbiamo informato il soprintendente per il Colosseo, lui doveva informare gli organi superiori». Franceschini, invece, a quanto pare non sapeva. Quindi ieri, seduta stante, è stato approvato a Palazzo Chigi un decreto, ribattezzato “dl Colosseo”, in cui si stabilisce che in materia di scioperi i musei dovranno comportarsi come scuole, aerei, treni e ospedali. Ciò perché musei e scavi archeologici sono stati inseriti tra i servizi essenziali. Il ministro tiene a precisare che «col decreto nessuna limitazione viene posta al diritto legittimo di fare un’assemblea o di proclamare uno sciopero», ma l’intenzione è quella semplicemente di sottoporre al Garante «le modalità e la tempistica». Alitalia Silvano Cassano, amministratore delegato di Alitalia da un anno, ha lasciato l’incarico con effetto immediato e le sue deleghe sono state prese ad interim dal presidente Luca Cordero di Montezemolo. Formalmente cessa il mandato per motivi personali. Subito dopo le dimissioni di Cassano c’è stato un vertice tra Montezemolo, il numero uno di Etihad (e vicepresidente Alitalia) James Hogan e il management della compagnia, dal quale è emerso l’impegno comune a «proseguire con determinazione il processo di cambiamento», confermando «la continuità nella gestione e la piena validità delle strategie » e ribadendo che «l’andamento della compagnia rispecchia quanto previsto». Le voci che si rincorrevano da qualche giorno parlavano di conti non a posto. Ma la compagnia smentisce e rende noti i conti della semestrale: la perdita netta è di 130 milioni di euro, 30 milioni in più rispetto al trimestre precedente, secondo il vettore «in lieve miglioramento rispetto al budget». Nel semestre, Alitalia ha trasportato 10,3 milioni di passeggeri con un tasso di riempimento degli aerei del 75%. Def Le stime di crescita di quest’anno contenute nella «Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza», varata ieri dal consiglio dei ministri, saranno portate allo 0,9% contro lo 0,7 fino a oggi stimato. Soprattutto per il 2016 il Pil salirà dell’1,6%, 2 decimali in più rispetto a quanto ci si aspettava. Il deficit sarà al 2,2% della ricchezza prodotta, il debito è fissato al 131,4. Renzi avrebbe voluto spingere nel Def il deficit pubblico del 2016 almeno fino al 2,5%, ben sette decimali sopra l’obiettivo finora promesso (1,8%), un decimale sotto la previsione (2,6%) per la fine di quest’anno. L’Europa ha detto no: se il deficit avesse raggiunto quella soglia, il governo non avrebbe rispettato l’impegno di fermare l’aumento del debito. Di qui la decisione di fermarsi (almeno sulla carta) a +2,2%. Palazzo Chigi ha chiesto un ulteriore margine di due decimali (tre miliardi di euro) per affrontare l’emergenza migranti. Se verrà accolta, Renzi avrà ottenuto in tutto 16-17 miliardi. La somma della flessibilità già ottenuta quest’anno (circa 6,5 miliardi) e il margine che il governo ha già ottenuto per il prossimo vale 13 miliardi. Quello sarà l’ammontare minimo che verrà usato (in deficit) per finanziare la manovra del 2016 da 27 miliardi. Il resto lo garantiranno i tagli di spesa (il governo ne promette per dieci miliardi, non è ancora chiaro se li troverà tutti) e qualche miliardo (fino a quattro) di entrate una tantum, ciò che il Tesoro spera di ottenere dal rientro dei capitali all’estero. Migranti La preparazione del vertice europeo straordinario di mercoledì a Bruxelles dedicato all’immigrazione si fa sempre più tesa. Il ministro degli Esteri tedesco, Steinmeier: «Se l’ostruzionismo di alcuni governi sulle quote non verrà meno ricorreremo al voto a maggioranza». Anche la Turchia entra in gioco nel grande negoziato: sarà uno degli elementi chiave al summit e dopo, dicono a Bruxelles fonti Ue. Intanto, l’epicentro dela crisi dei migranti, con migliaia di persone in marcia sulla rotta balcanica, ha ora il suo epicentro in Croazia dove negli ultimi giorni sono arrivati oltre 15mila profughi. Il premier croato Milanovic, ha detto che il paese «è al limite» e che il flusso migratorio «verrà diretto in Ungheria». Subito, Budapest ha annunciato la costruzione di un nuovo muro al confine con la Croazia. E in serata il governo ungherese ha annunciato di aver fermato nel proprio territorio un treno che portava migranti dalla Croazia, disarmando 40 poliziotti di Zagabria e arrestando il macchinista. Regole Il ministro dell’Istruzione francese ha annunciato che in tutte le scuole elementari è obbligatorio fare un dettato al giorno: «Oggi la cosa essenziale è la padronanza della lingua». L’esperto Pascal Hostachy snocciola dati: «In questi ultimi 30 anni il livello è crollato. Nel 2010 i francesi padroneggiavano il 51% delle regole grammaticali di base. Oggi questa percentuale è scesa al 45%» (Levi, Sta). Sveglie Risultati di un sondaggio commissionato da un’azienda che produce radiosveglie. Gli italiani sono, insieme ai tedeschi, gli europei che più spesso si alzano al primo squillo di sveglia (nel 65% dei casi). Al contrario dei norvegesi, di cui solo il 51% scende dal letto al primo colpo. Mentre francesi (57%) e inglesi (56%) preferiscono iniziare la giornata con un sottofondo musicale, danesi (63%) e tedeschi (60%) scelgono un più tradizionale trillo. Gli italiani invece si dividono quasi equamente tra fautori dello squillo e chi vuole essere cullato da una melodia (il 51%). Questi ultimi però annoverano tra le loro file anche alcuni masochisti: il 13% sceglie la canzone che più detesta per essere sicuro di abbandonare davvero il letto (Tebano, Cds).