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 2015  settembre 11 Venerdì calendario

La settimana scorsa Charlotte Proudman, 27 anni, avvocato della Mansfield Chambers con un master da finire a Cambridge, sulla sua pagina LinkedIn ha ricevuto un commento da Alexander Carter-Silk, avvocato, 57 anni, per gli amici Silky, due figli (la maggiore coetanea di Charlotte): «Non sarà politicamente corretto dirlo, ma la foto del suo profilo è favolosa

La settimana scorsa Charlotte Proudman, 27 anni, avvocato della Mansfield Chambers con un master da finire a Cambridge, sulla sua pagina LinkedIn ha ricevuto un commento da Alexander Carter-Silk, avvocato, 57 anni, per gli amici Silky, due figli (la maggiore coetanea di Charlotte): «Non sarà politicamente corretto dirlo, ma la foto del suo profilo è favolosa. Mai vista un’altra così. A mani basse vincerebbe il primo premio». Dopo nove ore di silenzio, la risposta della Proudman: «Il suo messaggio è offensivo. Sono collegata per lavoro, non per essere trattata come un oggetto da uomini sessisti». Poi ha pubblicato lo scambio su Twitter, sta pensando di denunciare l’uomo e ha mandato una lettera al direttore dello studio Brown Rudnik, di cui Carter-Silk è associato. Ha rilasciato interviste ai media sul «sessismo rampante nell’ambiente legale, tra avvocati e giudici»: «Si continua a pensare al corpo delle donne e non alle loro capacità. Si punta al loro aspetto per esercitare potere su di loro». Il caso è finito su tutti i media. Alla Bbc Proudman racconta di aver ricevuto molti commenti sessisti: «Gente che confonde LinkedIn con Tinder». Shane Watson, commentatrice del Times, dice che lo sbaglio di Carter-Silk è stato scordare che Linkedin non è un sito di appuntamenti. E lo ha paragonato a chi durante un meeting di lavoro si gira verso una donna mormorando: «Cosa ci fa una ragazza sexy in un posto del genere?». Di parere opposto Sarah Vine sul Daily Mail, che se la prende con «l’opportunista» Proudman (che chiama «feminazi», cioè femminista estremista), la quale conosce le debolezze dell’interlocutore e le sfrutta per «sete di notorietà»: «Se un uomo non può più fare un complimento a una donna, il genere umano è in grossi guai».