Salvatore Cannavò, il Fatto Quotidiano 18/9/2015, 18 settembre 2015
CGIL, CAMUSSO TENTA LA MOSSA DELLA BUSTA PAGA
La Conferenza di organizzazione della Cgil, che si è aperta ieri all’Auditorium di Roma e verrà chiusa oggi da Susanna Camusso, prova a rispondere alla crisi del sindacato con la consapevolezza di essere sempre più associati alla “casta” o alla politica.
Non è un casoquindi se il responsabile organizzativo, Nino Baseotto, che ha introdotto i lavori, abbia messo in chiaro lo stipendio della stessa Camusso, 3.850 euro al mese, 100 mila euro lordi l’anno e quelli dei segretari di categoria, 2.800 al mese, 63 mila lordi annui. Una “glasnost” per contrastare il clamore prodotto dallo scandalo dei super-stipendi – fino a 300 mila euro annui – scoppiato nella Cisl ma anche negli altri sindacati. “A chi riceve emolumenti extra, gettoni di presenza o altro a vario titolo”, ha ricordato Baseotto riferendosi alle polemiche su organismi come gli Enti bilaterali, “si applica la regola per cui deve, in modo automatico e certificato, versare quanto riceve all’organizzazione”.
Maurizio Landini non sembra convinto che queste mosse, pur utili (ma quei redditi sono comunque lontani da quelli medi dei lavoratori dipendenti) possano bastare: “Non possiamo limitarci a difenderci – ha detto nel suo intervento – serve un cambiamento vero”. E definisce poca roba anche l’altra mini-riforma interna che sarà varata oggi: quella relativa alle modalità di elezione degli organismi dirigenti. A eleggere il segretario generale non sarà più il direttivo ma una Assemblea generale in cui il 50 per cento più uno sarà composto da “delegati dei luoghi di lavoro o provenienti dalle Leghe dello Spi”, il sindacato pensionati. “Ma si tratterà sempre di organismi eletti con il metodo attuale” dice il segretario Fiom che pone un problema più concreto: “Abbiamo 5,5 milioni di iscritti eppure a questa conferenza hanno partecipato in 19 mila, lo 0,4%. Può bastare?”.
Il problema ricorre in diversi interventi anche se la conferenza serve anche a rilanciare l’unità sindacale con Cisl e Uil e a trovare una risposta adeguata all’offensiva congiunta di Matteo Renzi e Giorgio Squinzi. Fuori dagli interventi pubblici, però, si discute molto anche di problemi più prosaici.
Uno sta complicando non poco la vita della Camera del lavoro di Milano, dove sembra imminente la rimozione dell’attuale segretario, Graziano Gorla. In città, qualche tempo fa, sono stati inviati gli ispettori interni per verificare una serie di inadempienze relative al bilancio. Lo scandalo interno era stato sollevato dallo Spi nazionale che dopo aver rimosso il proprio segretario locale ha chiesto un’indagine a tutto campo. E così stanno emergendo problemi con carte di credito e fatturazioni ma soprattutto con le campagne elettorali dei segretari uscenti pagate dal sindacato. Al momento si aspettano le deliberazioni della commissione di garanzia. Altra situazione difficile è quella di Napoli dove, nel mese di agosto, il segretario regionale campano ha annunciato la vendita della storica sede di piazza Garibaldi provocando l’ira del segretario della Fiom di Napoli Massimo Mascoli. La crisi è aperta e si somma a quella finanziaria.
Ieri Baseotto ha approfittato della sua relazione anche per contestare il calo degli iscritti rifugiandosi nel confronto pluriennale: “Il saldo tra gli iscritti 2008-2014 segna un +15.793” ma poi deve ammettere il calo “contenuto” delle iscrizioni dello scorso anno.
Problemi anche nel rapporto con la politica che, sostiene invece Carla Cantone appena eletta alla guida dei pensionati europei, “deve essere ricostruito”. Come farlo e con chi, però, al momento non lo sa nessuno. È passata invece sotto silenzio la lettera che Giorgio Cremaschi ha reso pubblica proprio alla vigilia della conferenza: “La ragioni per le quali ho restituito dopo 44 anni la tessera della Cgil sono semplici e brutali: mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione”. Al momento non ha avuto risposta tranne quella della minoranza interna di Sergio Bellavita che pur condividendo la denuncia resterà in Cgil.