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 2015  settembre 17 Giovedì calendario

TESTA «È

l’effetto negativo di aver vinto così giovane: la gente si aspetta che tu continui a farlo, io stesso me lo aspettavo: poi diventa una roba di testa, e la testa nel golf è molto importante, più della tecnica» (Matteo Manassero).

VOGLIE «Ho avuto segnali diversi, distribuiti nel tempo e in modo troppo armonico per non essere sospetti e meritevoli di attenzione. Però la vera miccia che ha accesso il mio interesse e il mio cuore la faccio coincidere con l’ultimo Roland Garros, quando avevo voglia di abbandonare il torneo. Strana voglia, no?» (Flavia Pennetta e l’addio al tennis professionistico).

DURO «Appena diventai allenatore della Nazionale riunii i giocatori al centro del campo. Dopo i primi convenevoli feci loro una affermazione dura, forse inaspettata per chi mi conosce poco. Dissi loro “Voi, nelle vostre squadre, non contate un c... A parte Totti. L’unico modo di diventare primi nei vostri club è esplodere in Nazionale”. Furono sorpresi ma capirono. Gli avevo parlato duro ma chiaro, come faceva con noi Enzo Bearzot» (Dino Zoff).

GAMBE «Non sono cattivo, rispetto l’avversario. A casa, però, ci hanno insegnato a non tirare mai indietro la gamba su ogni pallone» (il centrocampista slovacco della Samp David Ivan).

FRATELLI «Mi dispiace non avere mio fratello qui in Inghilterra. Dal 2002 ci avevo fatto l’abitudine a vederlo almeno nel gruppo dei 30. Ma mi ha sostenuto moltissimo anche in questa rincorsa verso il quinto mondiale e se potrò giocare questo risultato sarà dedicato anche a lui» (Mauro Bergamasco, alla sua quinta Coppa del mondo di rugby).

ARROSTICINI «Io ho una tradizione, quando qualcuno mi viene a trovare mi porta gli arrosticini. Ho anche degli altri amici di Pescara, che lavorano qui a Parigi, con cui ci ritroviamo per fare delle cene abruzzesi» (Marco Verratti).

NOMI «I miei genitori amavano nomi insoliti: siamo tre figli, Lino, Florio, selezionatore della rappresentativa trentina, e io. Mamma Renata casalinga, papà Rino aveva un’impresa di pitture e isolazioni, la portano avanti i miei fratelli. Ci lavoravo come garzone ai tempi della scuola: non avessi fatto l’allenatore, ora sarei lì» (Rolando Maran).

TETTO «Matrimonio? Non l’abbiamo ancora programmato. Stiamo assieme da due anni, viviamo sotto lo stesso tetto ma Agostina ha solo 22 anni. C’è tempo» (Franco Vazquez).