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 2015  settembre 16 Mercoledì calendario

ALITALIA RIVUOLE IL ROMA-PECHINO

Alitalia vira sulla Cina e punta a riagguantare la tratta diretta Roma-Pechino. La compagnia aerea, che vola già sulla rotta Shanghai-Milano Malpensa (aperta il primo maggio 2015 in concomitanza con l’inizio dell’Expo di Milano), punta ad avere entro fine anno l’ok per introdurre nuovamente la tratta che permetterebbe all’aeroporto della capitale di essere collegato alla Cina.
Il volo diretto fu eliminato nel febbraio del 2013 perché fonte di forti perdite nei due anni precedenti. Ora la marcia indietro: Alitalia punterebbe allo slot che fu preso al volo da Air China. «A seguito degli attentati dell’ 11 settembre», ricorda il fondatore di Jesa Consulting Saro Capozzoli, «Alitalia sospese i voli diretti per la capitale cinese e in questi anni rivali come Air France o Lufthansa hanno approfittato della crescente domanda per voli con destinazioni quali Chengdu, Guangzhou, Wuhan, Xiamen, discostandosi dalle classiche rotte». La compagnia italiana rivuole uno slot preciso e garantito perché solo così si può operare con redditività sulla tratta. «La bassa frequenza di voli per e dalla Cina», prosegue Capozzoli, «aveva reso l’offerta meno profittevole. È infatti necessario un numero minimo di voli per ammortizzare i costi fissi, logistici e del personale». Ci sono infatti linee aeree come la finlandese Finnair, per esempio, che volano attraverso la rotta polare e che raggiungono la Cina in minor tempo e con forti risparmi. In particolare, grazie alla strategica posizione dell’hub di Helsinki, Finnair percorre una rotta considerata una vera e propria scorciatoia verso le destinazioni asiatiche. Per questo Alitalia, per tornare a volare direttamente da Roma, ha bisogno di uno slot economico, che le permetta di risparmiare. Pechino però al momento nicchia. Per questo la partita si sposta sul piano politico.
Il tema Alitalia-Pechino sarebbe stato uno dei temi dell’incontro tra il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, e il suo omologo cinese, Wang Yi, due settimane fa. Infine, afferma una fonte vicina alla società, sembra che Alitalia non sia soddisfatta della rotta Milano-Shanghai e, paradossalmente, stia riflettendo se continuare o meno a percorrere questa tratta. «Ai cinesi non piacciono i tiramolla», afferma la fonte. «O vieni e stai, o vai via per sempre: è questione di fidelizzazione. Con le altre linee aeree», prosegue la fonte, «si può scegliere se volare al mattino, al pomeriggio o alla sera. Se Alitalia pensa di soddisfare i clienti cercando gli slot più economici, sbaglia: non è la strada che qui ripaga».
Secondo gli esperti una sfida per la compagnia, anziché puntare sui pochissimi slot disponibili delle grandi e note metropoli cinesi, sarebbe collegare con l’Italia altre città cinesi ad alto tasso di crescita «Un collegamento diretto tra Firenze e Pisa con Wenzhou, città dello Zhejiang, sarebbe auspicabile», conclude Capozzoli, «sia per favorire il turismo nel cuore dell’Italia sia perché da quella zona provengono i cinesi residenti in Europa e nel nostro Paese». Per il fondatore di Jesa dunque, andare su altre città ad alto potenziale di crescita e disporre di più aerei su base giornaliera, come fanno altre compagnie di bandiera europee, potrebbe essere una buona soluzione.
Mariangela Pira, MilanoFinanza 16/9/2015