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 2015  settembre 16 Mercoledì calendario

I POVERI SONO 4,1 MILIONI: RADDOPPIO IN SETTE ANNI PER COLPA DELLA CRISI – 

Il secondo Rapporto sulle politiche contro la povertà della Caritas “bacchetta” il governo Renzi che, nonostante qualche «avanzamento marginale» nel sostegno al reddito, non si è finora «discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori», confermando la «tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli».
Il rapporto presentato ieri cita gli ultimi dati dell’Istat, secondo cui la povertà assoluta ha smesso di crescere, si è in sostanza stabilizzata scendendo dal 7,4% del 2013 al 6,8% del 2014. Ma allargando lo sguardo a prima della crisi, ovvero al 2007 quando era al 3,1%, emerge che il numero dei poveri in senso assoluto è più che raddoppiato salendo da 1,8 milioni a 4,1 milioni. Qualche sollievo è arrivato da alcuni interventi per cui l’operato del governo Renzi è giudicato «migliore rispetto ai precedenti esecutivi» (il bonus di 80 euro o il bonus bebè), ma le misure fin qui introdotte hanno interessato una quota assai limitata di famiglie in povertà assoluta, circa il 20%. Il problema è che gli interventi pubblici sono inadeguati (i fondi nazionali sono passati da 3.169 milioni del 2008 a 1.233 milioni del 2015) e polverizzati in una miriade di prestazioni non coordinate; si tratta in prevalenza di prestazioni monetarie, mentre i servizi alla persona, di titolarità dei Comuni, sono sottofinanziati.
La Caritas sottolinea che l’Italia ha una percentuale di stanziamenti dedicati alla lotta alla povertà inferiore alla media dei paesi dell’area euro. Insieme alla Grecia, l’Italia è l’unico Paese europeo privo di una misura nazionale contro la povertà, evidenziano gli autori del rapporto che rilanciano la proposta formulata dall’Alleanza contro la povertà (la rete di associazioni che ha la Caritas tra i promotori) per introdurre il reddito di inclusione sociale (Reis), che è altra cosa dal reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 stelle cui comunque va il merito di aver «riportato l’attenzione» su questo tema.
Dal governo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti annuncia: «Abbiamo messo in campo due piani operativi nazionali, che abbiamo fatto approvare alla Commissione europea per avere risorse contro la povertà assoluta e quella educativa». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ricorda che è in corso il confronto con Alleanza contro la povertà «con l’obiettivo di dotarci, a breve, di un piano nazionale», impegnandosi «dalla prossima Legge di stabilità a cercare di avviare interventi seri, strutturati e sostenibili che possano segnare un cambio di passo».