Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  settembre 15 Martedì calendario

PERISCOPIO

Alfano agli Ncd ribelli: «Chi vuole andare via vada, noi con Renzi». Mi piace quando usa il plurale majestatis. Gianni Macheda.

Dobbiamo lasciar perdere gli elettori incazzati perché quelli votano Salvini, se sono di destra; e Grillo, se sono di sinistra. Silvio Berlusconi. la Repubblica.

Angelino Alfano ha un’identità granitica e un obiettivo concreto: continuare a fare carriera. Mario Sechi. Il Foglio.

Gli americani hanno Capitan America, gli Avengers, Superman, Batman. Noi italiani invece abbiamo Arlecchino, Pulcinella, Fantozzi e tanti Pinocchio. Luca Josi. Il Fatto.

Per due giorni ha tenuto banco sui media la storia di un contadino trovato morto nel Frusinate. L’aveva ammazzato un cinghiale, ovvio. Peccato che avesse tre pallottole in corpo. Cinghiale a mano armata? C’è di che chiedere scusa alla categoria dei grufolanti. Maurizio Crippa. Il Foglio.

Dagli immigrati dobbiamo esigere il rispetto assoluto delle leggi: Germania, Gran Bretagna e Svezia, i paesi europei che hanno più ampie popolazioni immigrate (8% della popolazione in Germania e Gran Bretagna, 10% in Svezia, a fronte del nostro 6%), ci riescono. Alberto Alesina, Francesco Giavazzi. Corsera.

Dopo la prima intervista del direttore generale della Rai, Campo dall’Orto, gli stessi che, in Rai, avevano i libri di Lucia Annunziata sulla scrivania quando Lucia era presidente e gli stessi che portavano la camicia aperta sino al petto quando c’era Masi direttore generale, erano tutti lì con Il Foglio sotto al braccio. Gli altri, la maggioranza, preferiscono non dare nell’occhio, aspettare un attimo, leggere dalla rassegna stampa dell’Intranet. Quando arrivo al piano mi avvicina un amico e mi sussurra: «L’ho letta. Ho capito tutto, sono messo benissimo, mo’ so’ cazzi», e se ne va. Lui dice sempre di aver capito tutto, di avere amicizie ai piani alti, mette in giro voci, fa credere che sia imminente una sua promozione, ma, alla fine, non è mai vero, manco gli scatti, gli danno. Il Foglio.

Questa recensione è caricata a salve. Motivo: non sappiamo se volerne di più a Marco Bellocchio che, nel suo ultimo film dal titolo Sangue del mio sangue ha giustapposto due filmini girati per diletto a Bobbio, aspettando (come diceva Jannacci) di «vedere l’effetto che fa». Oppure se volerne di più alla critica che ha elevato la (modestisssima) somma delle due parti, a capolavoro utile per illustrare lo stato presente dei costumi degli italiani attraverso i personali fantasmi del regista. Ad esempio, Marco Bellocchio ha riunito la sua famiglia di attori (che però, suvvia, uguali come sono da un film all’altro, tecnicamente dovrebbero essere considerati dei caratteristi). Mariarosa Mancuso. Il Foglio.

In Italia capita ancora di veder accolti da risolini di compatimento le denunce sui conflitti di interessi dei partiti padroni della Rai e di Berlusconi padrone di Mediaset. Tant’è che la legge che dovrebbe risolverli, promessa mille volte da tutti, non è stata approvata da nessuno. B. politicamente morente, continua a controllare tre reti private e un pezzo di Rai, che, per il resto, è nelle mani del presidente del consiglio. Marco Travaglio. Il Fatto.

Il Papa, arrivando negli Stati Uniti, sarà tirato per la sottana da chi vuole farne un eroe onusiano della lotta al climate change o di quella alle disuguaglianze economiche, un idolo clericale del pensiero debole su vita e famiglia o un distributore di misericordia a gettoni, perché le carte di credito sono troppo di economia Trickle-down (sgocciolamento verso il basso, ndr). Mattia Ferraresi. Il Foglio.

Renzi dice: io ce l’ho con ciò che è vecchio; voglio sbarazzarmi di persone, allo stesso modo in cui ci si sbarazza di vecchi meccanismi; la mia aspirazione non è costruire un mondo nuovo, ma ottenere una macchina nuova. Insomma applica alle persone (vecchi dirigenti del Pd) una categoria elaborata per gli oggetti inanimati. Gianrico Carofiglio, scrittore, già deputato e magistrato. Il Fatto.

L’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema dell’Iran, usa tre parole in farsi per spiegare cosa vorrebbe fare di Israele: nabudi (annientare), imba (dissolvere) e zaval (cancellare). Sono impresse in un libro, Palestine, in cui Khamenei espone il suo piano per cancellare dalla mappa geografica quel «tumore canceroso», lo stato ebraico. Giulio Metti. Il Foglio.

Circa un secolo fa, lo scrittore ticinese Francesco Chiesa osservava che «il ticinese non è ignorante, è incolto», che è peggio. Fabio Pusterla, poeta, docente alla università della Svizzera italiana a Lugano (Paolo Di Stefano). Corsera.

Ce l’ho con la televisione perché la credevo, e credo tuttora, colpevole della decadenza culturale italiana. Milo Manara, fumettista (Michele R. Serra). Il Fatto.

Lo scrittore Beppe Fenoglio (1922/1963) scrisse al fratello Walter: «Funerale civile, di ultimo grado, domenica mattina, senza soste, fiori e discorsi» (Andrea Scanzi). Il Fatto.

Un giorno in redazione avevano tutti i musi lunghi. Sono entrato e ho detto: «Allegria!». Avevano appena smesso di litigare ma, nonostante questo, scoppiarono tutti a ridere. Capii che quella battuta avrebbe funzionato. Mike Bongiorno, presentatore tv (Giusi Fasano). Corsera.

Si prenda ad esempio la Lezione di anatomia di Rembrandt (1632): il cappelluto medico dice agli astanti, mentre segue la dissezione di un corpo: «Praticamente, se si accende il naso, hai perso». Stefano Guerrera in: Se i quadri potessero parlare. Facebook.

Nonno Primo - Il nome mi viene da te / Giovanni detto Primén. / In paese ti ritenevano un saggio. / Ti chiedevano consigli e giudizi, / venivano con i problemi più strani / come se tu fossi un Salomone / senza corona e soldati. / Severo, preciso, di scarse parole, / tranquillo sì, però, insofferente / di ogni pigrizia, di ogni mollezza. / Avevi perduto giovinezza e salute / sul Grappa, fra le pietraie del Carso. / Il cuore ti si era spaccato / in quei luoghi lontani e ghiacciati. Giovanni Zilioli, La compassione dei vinti. Nephos edizioni.

Ennesime armi di distribuzione di massa, ennesimi campionati e campionari, con prodotti scontati, ogni genere di sconforto. Alessandro Bergonzoni. ilvenerdì.

Gabriele Evangelista è l’unico essere dell’umanità che ha deciso che avrebbe suonato il contrabbasso acustico all’età di sei anni, quando di solito vuoi fare il cowboy. Enrico Rava, cornettista jazz. ilvenerdì.

L’ambizione è cieca. Non conosce principi e non vede ostacoli. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 15/9/2015