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 2015  settembre 13 Domenica calendario

IL 97% DEI PROF PRECARI ACCETTA L’ASSUNZIONE

Una ventina di precari hanno deciso davvero all’ultimo minuto, venerdì sera poco prima di mezzanotte. Ci avranno pensato e ripensato, avranno calcolato tutti i vantaggi e gli svantaggi e alla fine avranno pensato che tutto sommato ne valeva la pena. E hanno accettato. E così si conclude anche la fase B del piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona Scuola. In totale 8.532, oltre il 97% dei precari a cui era stata proposta l’assunzione. In 244 invece quelli che hanno rifiutato l’offerta.
In 52 erano talmente convinti da aver rinunciato esplicitamente, mentre in 192 non hanno risposto e, dunque, in base alla legge 107, risultano rinunciatari.
«Siamo soddisfatti – annuncia la ministra Stefania Giannini – il piano straordinario di assunzioni va avanti. Stiamo dando alla scuola i docenti di cui ha bisogno per garantire ai nostri studenti un’offerta più ricca che risponda ai loro bisogni formativi e guardi al futuro».
«I numeri ci danno fiducia», commenta anche il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone contento perché non c’è stato alcun «boicottaggio». Anzi, continua, «gli insegnanti hanno capito che il governo sta dando loro un’opportunità. Adesso potranno finalmente avere una stabilità economica e professionale. E la scuola una didattica di qualità».
In realtà molti precari hanno accettato la proposta ma senza inserirsi davvero in ruolo perché si trattava di una cattedra lontana e hanno preferito accettare una supplenza ancora per un anno. I nodi di questa scelta verranno al pettine il prossimo anno ma nel frattempo la fase B è conclusa, si passa alla fase C, quella destinata ad assumere i prof per il potenziamento nelle scuole. E anche in questo caso non mancano le polemiche. Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief le assunzioni saranno molte di meno rispetto alle previsioni perché «per ammissione del Miur, ad oggi ci sono 49mila candidati per i 55mila posti da assegnare tramite il potenziamento. Poi ci sono tutte quelle che andranno perse per le classi di concorso esaurite, come già accaduto con le 10mila cattedre andate in fumo al termine della fase B. E nel conto vanno messi pure i 5mila posti da accantonare per i vicari nonostante i tentativi del Miur di attenuare i danni».
Nel frattempo le regioni si stanno preparando per i ricorsi davanti alla Corte Costituzionale. In prima linea Veneto e Puglia, ma anche altre si uniranno presto.
Flavia Amabile, La Stampa 13/9/2015