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 2015  settembre 13 Domenica calendario

CASA PENNETTA , LA TATTICA VINCENTE DI PAPÀ ORONZO E MAMMA CONCITA

DAL NOSTRO INVIATO BRINDISI « Sono felice, Flavia aveva più benzina in corpo», esulta alla fine Oronzo Pennetta, suo padre, che non a caso a Brindisi è il titolare di una discreta rete di pompe di carburante che rifornisce auto e barche dell’Adriatico. «Ma Roberta ha donato un grande sorriso alla sua città», si commuove pure Angelo Vinci, il papà, sull’altro mare di questo derby di Puglia, lo Ionio, pensando alle tante ferite di Taranto, a cominciare dall’Ilva.
Ogni scaramanzia, comunque, è stata portata avanti fino in fondo con devozione. Da parte di tutti. In casa Vinci, a Taranto, mamma Luisa a destra e papà Angelo a sinistra seduti sul divano: contro la Williams aveva funzionato, «squadra che vince non si cambia», dicevano convinti. In casa Pennetta, a Brindisi, stesso concetto di fondo, ma moglie e marito invece separati: papà Oronzo giù in cantina e mamma Concita in salone, ognuno coi propri palpiti, come durante il match con la Halep. Anche i nonni di Flavia, Isa e Renato, hanno preferito stare a distanza. Isa, infatti, 84 anni, dice che Renato parla sempre e lei invece ha bisogno di concentrazione per seguire sua nipote quando gioca. Ora, per far felice la sua Flavia, quando tornerà dagli Us Open, le farà trovare il piatto preferito: «le cozze con la panna», annuncia. Famiglie che sono amiche, si conoscono da una vita, ma per un giorno intero preferiscono ignorarsi. È lo sport. I tifosi di Roberta Vinci, compresi gli ultrà della squadra di calcio del Taranto per cui lei tifa apertamente, incollati ai maxischermi in piazza Vittoria; quelli di Flavia a Brindisi davanti al teatro Verdi. Per le amiche-nemiche di una sera hanno gioito e sofferto insieme, ma ha vinto comunque la Puglia e questo è ciò che conta.
Fino a ieri, dallo Ionio all’Adriatico esisteva soprattutto il basket, Brindisi in serie A con gli uomini arrivati l’anno scorso ai playoff; Taranto campione con le donne, vincitrici di 4 scudetti tra il 2003 e il 2013. «State calmi», questo l’sms inviato da Flavia a suo padre Oronzo, prima di avviarsi dall’albergo. Impresa mica facile, stare calmi in una notte così, coi fuochi d’artificio sparati prima, a scopo propiziatorio, dal circolo del tennis dove lei tennisticamente è nata, in via Ciciriello: 230 soci già convocati per la festa di fine estate ora fremono davanti al maxischermo con cena offerta dal direttore Carlo Faccini, tagliolini alla crema di scampi e sorbetto ai frutti di mare giusto per iniziare.
State calmi, se potete. Macchè. Papà Angelo Vinci, nella vita commercialista e giocatore di tennis anche lui, dopo aver stretto mani e concesso interviste a destra e a manca per tutto il giorno, alle otto e mezza ha spento il telefonino, è rientrato a casa e si è messo sul divano con una tazza di camomilla vicino, mentre mamma Luisa, congedato il sindaco di Taranto Ippazio Stefano in visita augurale, ha cominciato a fumare come una turca, una sigaretta dopo l’altra e non ha più smesso.
Carla Gradella e Chiara Colelli, le amiche del cuore di Flavia Pennetta, che a lei furono vicine nel momento terribile della fine della storia con Carlos Moya, hanno tenuto a distanza di sicurezza i giornalisti. Per far capire quanto Carla Gradella, tennista anche lei, voglia bene alla Pennetta basta vedere come ha chiamato sua figlia, che ha 9 anni: indovinate? Flavia.
A papà Oronzo hanno appena detto che la vincitrice di Flushing Meadows si mette in tasca quasi 3 milioni di dollari, alla sfidante più o meno la metà, ma lui dice che «a Flavia i soldi non sono mai interessati, è mamma Concita che le gestisce il conto, per lei oggi conta solo Fabio», cioè Fognini, e il matrimonio ormai sembra fissato: «Nozze a Brindisi nel 2016», rivela il genitore. Intenzionato, però, a far cambiare idea alla figlia che ha annunciato a fine stagione il ritiro: «Macché ritiro, una che è settima al mondo non può lasciare...».
Il fratello di Roberta Vinci, Francesco, lavora in banca a Martina Franca, è sposato con Francesca ed è con lei che segue il match in pieno isolamento anche telefonico. Allo stesso modo la sorella di Flavia, Giorgia, ha giocato a beach-tennis nel pomeriggio vicino Taranto e ha respirato in prima persona l’aria del derby. Poi è entrata in ritiro spirituale con la cugina Fiorella dalle parti di Otranto. Tutti in apnea, fino all’ora di riemergere. A mezzanotte Oronzo telefona alla figlia. «Brava Flavia, hai seguito i miei consigli», dice lui che da ragazzo giocava a tennis in seconda categoria. «Ma quali consigli — scherza lei — ho fatto tutto da sola».