Guglielmo Buccheri, La STampa 14/9/2015, 14 settembre 2015
TRE TIRI E TRE GOL, RIVELAZIONE BASELLI –
C’è un momento in cui il Toro ha riannodato il discorso con la partita: Baselli saluta, senza rimpianti, la parte destra del centrocampo e va a riprendersi il suo terreno abituale, le zolle vicino alla corsia sinistra. Non è una mossa da Subbuteo, è l’inizio di qualcosa di già conosciuto, metabolizzato, imparato a memoria. È là che il futuro azzurro (il suo nome è sull’agenda del ct Antonio Conte) decide di prendere per mano la squadra, dargli ritmo, coraggio, intraprendenza: il Verona lo subisce, prova ad intercettarne i duelli (alla fine saranno 12, più della metà vinti), cerca di limitarne il raggio d’azione. Il risultato non è quello sperato dai gialloblù perchè Baselli, dall’inizio del secondo tempo, indovina quasi tutto, rete compresa.
Già, il gol. Sul tema siamo davanti ad un fenomeno da applaudire: l’ex ragazzo dell’Atalanta ha toccato quota tre in campionato (quattro in stagione se al conto si aggiunge la perla con il Pescara in Coppa Italia) e lo ha fatto con tre tentativi nello specchio della porta avversaria. Tradotto: un tiro di Baselli destinato tra i pali finisce in fondo alla rete. Ventura lo promuove, ma con il freno a mano tirato perchè «le potenzialità sono notevoli, facciamolo crescere con calma...». Come detto, la Nazionale lo aspetta. Intanto, è il granata il suo nuovo colore ed è un arcobaleno: Baselli non è, e forse non sarà, un regista là in mezzo, ma, sulla sinistra, si muove come nel giardino di casa.