Walter Passerini, La Stampa 14/9/2015, 14 settembre 2015
È GIUSTO LAVORARE A 70 ANNI
Ma è giusto e possibile lavorare sino a 70 anni? Molti si pongono questa domanda. Alcuni rispondono che così facendo si tengono i giovani fuori dal mercato del lavoro. Altri sostengono che è ingiusto impedire a una persona di lavorare sino a che ne ha voglia. E’ chiaro che molto dipende dal tipo di lavoro e dalla professione svolta: un minatore difficilmente risponderebbe positivamente. Un’interpretazione della riforma Fornero delle pensioni sostiene che se il lavoratore lo vuole può fermarsi in azienda sino a 70 anni, usufruendo di ritocchi verso l’alto della pensione, grazie ai contributi versati. Ma è un diritto?
Nel frattempo stiamo avvicinandoci gradualmente alla soglia dei 70 anni per le pensioni di vecchiaia: chi ha cominciato tardi a lavorare si trova nella necessità di rimpinguare una magra pensione con altri anni di lavoro. Da 66 anni stiamo andando verso i 70 anni di età. Una recente sentenza delle sezioni unite della Cassazione riapre il problema soprattutto nel pubblico impiego. La sentenza rovescia un’interpretazione della legge Fornero, disciplinando la materia in modo diverso: il limite dei 70 anni non è una libera decisione del lavoratore (un diritto) ma è il frutto di un accordo delle parti, tra lavoratore e azienda (patto consensuale). La sentenza sposta il baricentro dal diritto soggettivo del dipendente alla decisione dell’impresa di tenere o meno una persona fino a quel limite o di procedere al licenziamento automatico.