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 2015  settembre 14 Lunedì calendario

FIAMMA, DOPPIA IDENTITA’ E DANNI DOPPI

Considerata la tradizionale vocazione progressista dell’ebraismo italiano negli ultimi 70 anni, per certi versi non sorprende la dura presa di posizione delle comunità ebraiche contro la nomina agostana di Fiamma Nirenstein ad ambasciatrice d’Israele nel nostro Paese. La notizia su altre proteste e dubbi è di alcuni giorni fa.
In un incontro riservato alla sinagoga della Capitale, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha affidato al presidente israeliano Reuven Rivlin le perplessità sulla scelta operata dalla destra del governo Netanyahu, presenti anche Renzo Gattegna, presidente delle comunità ebraiche italiane e Ruth Dureghello, alla guida della comunità di Roma. Proprio quest’ultima è la conferma della posizione minoritaria di Nirenstein, già parlamentare berlusconiana nonché nota giornalista e scrittrice, tra gli ebrei italiani. Ruth Dereghello, infatti, a metà dello scorso giugno ha letteralmente doppiato Nirenstein alle elezioni per il consiglio della comunità ebraica di Roma. A capo della lista “Per Israele”, Dureghello ha ottenuto il 44,08 per cento dei voti, mentre “Israele siamo noi” di Nirenstein si è fermata al 22,95. Registrato questo dato, l’autorevole Dario Calimani nella sua rubrica su Moked, il portale dell’ebraismo italiano, l’ha messa giù così: “E quale ulteriori confusioni può ingenerare questa nomina presso la massa incolta degli antisemiti nostrani? Non sto anteponendo il mio bieco interesse di ebreo italiano, come qualcuno vorrà intendere, anzi, mi sto interrogando sull’interesse dello Stato di Israele sopra gli interessi personali di ciascuno di noi”.
Contro Nirenstein giocano la sua doppia identità istituzionale, italiana e israeliana, e ovviamente la militanza nella peggiore destra europea, ma il punto decisivo è un altro, come rileva anche Gad Lerner, oltre a Calimani: “Una strategia autodifensiva da guastatori (quella di Netanyahu, ndr), tipica di chi si sente accerchiato e punta solo a prendere tempo boicottando l’altrui ricerca di soluzioni considerate dannose per sé”.
Giustamente, gli ebrei italiani temono che la nomina di Nirenstein possa danneggiare la loro immagine. Allo stesso tempo, quali saranno i danni per Israele?