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 2015  settembre 09 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - I CASAMONICA DA BRUNO VESPA


REPUBBLICA.IT
"Uno spettacolo vergognoso e offensivo", "un affronto a chi è impegnato nella battaglia alle mafie", "un abuso ai danni dell’immagine della capitale". "Servizio pubblico paramafioso". Bufera dopo la puntata di Porta a Porta con ospiti Vera e Vittorino Casamonica, rispettivamente la figlia e il nipote del capofamiglia Vittorio, quel "re di Roma", come lo chiamavano i suoi, i cui funerali-show, sono stati celebrati venti giorni fa nella chiesa di Don Bosco al Tuscolano tra carrozze, cavalli, elicotteri, petali di rosa, Rolls Royce, gigantografie del defunto vestito da Papa e le note del "Padrino" e di "2001 Odissea nello spazio".

Il primo a twittare è il presidente del Pd Matteo Orfini: "Ospitarli è stato un errore grave". Il Pd romano aveva aperto il fuoco: "Loro ospiti nel salotto buono della tv, è stato un affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l’illegalità". Poi via via l’indignazione è montata per il microfono aperto quasi senza freni e una sola voce a difesa di Vespa, quella di Brunetta. "Spegnere i riflettori su questa pagina nera della storia romana recente forse avrebbe fatto meglio", ha detto l’assessore alla Legalità del Campidoglio, Alfonso Sabella, a Porta a Porta che andrà in onda stasera.
Casamonica show a "Porta a Porta". Scoppia il caso
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Il Campidoglio: "La Rai chieda scusa" . "La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale. Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali" scrive il sindaco di Roma Ignazio Marino, che aggiunge: "Se l’indecorosa messa in scena a piazza Don Bosco aveva trovato i responsabili dell’ordine pubblico impreparati e sorpresi, per un difetto di informazione, questa volta la ’rappresentazione’ è stata studiata a tavolino. E dunque è senza scusanti".
"Spettacolo inaudito" per Marco Causi, vicesindaco della Capitale: "La Rai chieda scusa alla città: trovo davvero inaudito che il Servizio Pubblico, ospiti componenti della famiglia Casamonica per fare intrattenimento mascherato da informazione. Quella andata in scena ieri sera sulla prima rete Rai e’ la piu’ clamorosa dimostrazione di cio’ che dico da tempo: la mafia a Roma e’ da molti sottovalutata e c’e’ ancora chi la ritiene un fenomeno folkloristico", dichiara il vice del sindaco Marino,
"che la tv pubblica dedichi una trasmissione mettendo sotto i riflettori queste famiglie conosciute per la loro storia giudiziaria e per i noti caratteri di criminalita’ organizzata, e si dimentichi invece delle giornaliste e giornalisti minacciati da quegli stessi personaggi per le loro inchieste su Ostia o degli amministratori locali che viaggiano sotto scorta, e’ sconcertante. Mi auguro che qualcuno alla Rai abbia il buongusto di chiedere scusa alla citta’ di Roma, ai romani e a tutti i cittadini", conclude Causi. Ma Vespa festeggia i buoni numeri: audience più alta che con Renzi.
Casamonica a Porta a Porta: "Musica del padrino perché piaceva a mio padre"
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L’assessore alla Legalità. "Quello che è passato ieri è l’aspetto folkloristico e patinato della mafia, che è la cosa più pericolosa", ha detto l’assessore capitolino alla legalità Alfonso Sabella intervenendo nella puntata di Porta a Porta che andrà in onda stasera. "Dietro la simpatia burina-coatta di Vera si cela violenza, dolore. Ci sono tante vittime e grazie a Dio non siamo ai livelli di Casal di Principe o Corleone. Ma si parla di controllo di una parte della città", ha aggiunto.
"Tutti noi forze sane e cittadinanza abbiamo percepito il giorno del funerale un’offesa alla città. Non è stata una bella pagina per Roma, ci sono stati una serie di errori dati forse da inesperienza, mi ha riportato alla Sicilia degli anni ’70 quando la mafia veniva negata. Un brutto colpo per Roma perchè il funerale è l’epifenomeno di un fenomeno: la manifestazione di un atto di prepotenza, arroganza e impunità. Spegnere i riflettori su questa pagina nera della storia romana recente forse avrebbe fatto meglio", ha aggiunto Sabella.
"Nella puntata di ieri ho trovato una folclorizzazione di un fenomeno gravissimo: la presenza delle mafie a Roma. Dietro la simpatia un po’ burina di Vera Casamonica si cela violenza, prepotenza e dolore di tante vittime. Non ancora l’orrore, ma un mondo fatto di estorsioni. Quello che mancava era la voce delle vittime" - ha sottolineato l’esponente capitolino - "Purtroppo l’immagine che passa della mafia - ha concluso - è l’immagine folcloristica del padrino di Francis Ford Coppola".
"Tra 10 anni quello che tutti noi ricorderemo è il funerale con i cavalli e la carrozza che ha violato la nostra sacra terra, non il marmista picchiato a sangue. Io questa legittimazione non gliela do". E ha aggiunto: "Se fosse stata una trasmissione su una tv privata non avrei avuto niente da dire, ma è andata sul servizio pubblico".
"Mi ha colpito la frase che ha detto ieri Vera Casamonica: ’Mio padre metteva la pace’. È la base di ogni organizzazione mafiosa: la risoluzione dei privati dissidi", ha sottolineato l’assessore alla Legalità. "È vero che i Casamonica non hanno mai avuto nessun tipo di procedimento penale di tipo mafioso - ha aggiunto - Ma quando ero giudice a Roma c’erano sempre 20-30 processi a carico dei Casamonica. Tutti questi processi sono stati parcellizzati e non si è compreso il fenomeno nella sua interezza".
Roma: funerale trionfale, con carrozza ed elicottero, per Vittorio Casamonica
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Le proteste dal Pd romano a Grillo, da Fratojanni a Guelfi
Grillo, nel suo blog ha sparato contro il "servizio pubblico paramafioso". Fratojanni, di Sel, ha chiamato in causa la presidente Rai Monica Maggioni: "Intervenga lei". Polemico anche il neoconsigliere della Rai Guelfo Guelfi su Facebook. Scrive: "Approfondimenti. Si chiamano così. Ripassano sul caso e lo espongono. Era così con i plastici, con i corpi, con le violenze sui corpi. D’altra parte Porta a Porta é normalmente in seconda serata. Le fasce protette dormono e le fasce morbose fanno l’indice d’ascolto. Ieri rientrando a casa saranno state le 11 e mezzo accendo la TV e infatti c’é l’approfondimento sul caso. Meno male il morto era già morto e seppellito compresi i petali che cadevano dal cielo. In studio la figlia che sosteneva : " e noi facciamo sempre così, maronna mia quanto la fate lunga", e nemmeno di nascosto, esibendo pendagli, rideva, Vespa si fregava le mani. Ieri ho passato la giornata in Rai a Roma, ci sono così tante cose da fare". Ma da Porta a Porta fanno sapere che "grazie alla loro presenza, la trasmissione ha fatto ascolti record. La media della puntata poco inferiore al 15 per cento, questo vuol dire che la prima parte ha raggiunto picchi del 20. Quindi più della puntata in cui è stato ospite il premier Renzi".
"Sconcertato" Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai. "La puntata di ’Porta a Porta’ sui Casamonica configura - afferma il deputato Pd - una potenziale violazione del contratto di servizio della Rai: non si capisce come quello show possa essere considerato compatibile con il servizio pubblico. I nuovi consiglieri di amministrazione, che hanno anche conoscenze dirette della deontologia giornalistica a partire dalla presidente, si esprimano subito. Chiederò che l’ufficio di presidenza della commissione - anticipa - si occupi della vicenda. Si fatica a comprendere la scelta di dare una visibilità del genere ad una famiglia così discussa, tra l’altro dopo diverse settimane da quel fatto che ha gettato discredito su Roma e sull’Italia a livello internazionale. Nel giorno in cui l’attualità propone questioni di primissimo piano, come la crisi migranti nella Ue, il caso Germania-Ungheria, la situazione bellica in Siria, lascia stupefatti che venga ritirata fuori una vicenda ormai passata. E’ stato realizzato il sogno dei Casamonica, dargli piena visibilità sulla rete ammiraglia del servizio pubblico. E’ inaccettabile".
Fulmini su viale Mazzini anche dal senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in commissione Antimafia: "Domani in commissione Antimafia chiederemo di ascoltare al più presto i vertici del servizio pubblico e dell’ordine dei giornalisti per aprire una riflessione a partire da questa preoccupante vicenda", annuncia. E la presidente Rosy Bindi fa sapere che accoglierà la richiesta.
"E’ stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione Porta a porta di Bruno Vespa - aveva sottolineato per primo il gruppo del Pd romano in una nota - Vedere accomodati rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l’illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità". Inoltre verrà presentata "immediatamente all’assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell’immagine della Capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata".
Grandi ascolti in tv Grande risultato in termini di ascolto per la puntata. In seconda serata ha fatto registrare 1 milione 340 mila spettatori e uno share del 14.54. Numeri vicini in termini assoluti al debutto di lunedì, con ospite il premier Renzi, che fece un milione e mezzo di spettatori in media, e uno share medio persino superiore.
La famiglia ringrazia "Voglio ringraziare la Rai e Bruno Vespa, che ci hanno dato la possibilità di smentire tutte le calunnie su di noi e dimostrare che siamo persone oneste". Lo sottolinea Vittorio Casamonica jr, nipote e omonimo dell’anziano capofamiglia presente ieri in trasmissione. "La redazione di ’Porta a Porta’ - spiega il giovane Casamonica - ci ha invitato giorni fa per darci modo di dire le cose come stanno, e siamo andati volentieri. Su mio nonno hanno detto tante bugie, tante calunnie, ma non era un boss, era una persona normale". Quanto a lui, Vittorino Casamonica è lapidario: "L’unico mio interesse è la musica, e l’unico territorio che controllo è il salotto di casa mia, e il pianoforte che suono. Purtroppo con il mio cognome ho difficoltà a trovare ingaggi, mi discriminano". Infine, il rampollo della dinastia smentisce di avere ricevuto soldi per la sua partecipazione al programma: "Assolutamente niente, non ci hanno dato neanche un gettone di presenza, anche queste sono tutte calunnie".
E "Porta a Porta" prova a riparare: stasera in tv l’assessore alla Legalità del Campidoglio Dopo il diluvio di polemiche, Bruno Vespa prova a correre ai ripari e annuncia che questa sera l’apertura della trasmissione di Bruno Vespa sarà con un dialogo tra il conduttore e Alfonso Sabella, ex magistrato e assessore alla legalità del Comune di Roma. La registrazione è fissata per le 17.30 nello studio di via Teulada.

REPUBBLICA.IT
ROMA - I Casamonica a Porta a porta? Uno spettacolo "vergognoso" e "offensivo" che non "c’entra nulla con il servizio pubblico". Si leva un coro di polemiche il giorno dopo la messa in onda della trasmissione condotta da Bruno Vespa, che ha registrato il record di ascolti (1 milione 340 mila spettatori e uno share del 14.54), in cui erano ospiti in studio Vera e Vittorino Casamonica, la figlia e il nipote del capofamiglia Vittorio, i cui funerali sono stati celebrati venti giorni fa nella chiesa Don Bosco al Tuscolano tra carrozze, cavalli, elicotteri, petali di rosa, Rolls Royce e gigantografie del defunto vestito da papa.
Marino: "Episodio grave". "La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale. Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali. Se l’indecorosa messa in scena a piazza Don Bosco aveva trovato i responsabili dell’ordine pubblico impreparati e sorpresi, per un difetto di informazione, questa volta la ’rappresentazione’ è stata studiata a tavolino. E dunque è senza scusanti. Credo che tutto ciò non sia accettabile in un servizio pubblico, specie in considerazione della gravità del rischio mafioso che pesa sulla città e delle minacce che subiscono quanti a Roma sono impegnati in prima persona contro le mafie", ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, mentre il vicesindaco della Capitale, Marco Causi, chiede scuse ufficiali: "Mi auguro che qualcuno alla Rai abbia il buongusto di chiedere scusa alla città di Roma, ai romani e a tutti i cittadini", mentre il Movimento 5 Stelle parla di "servizio pubblico paramafioso".
Casamonica a Porta a Porta: "Musica del padrino perché piaceva a mio padre"
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Vespa respinge le accuse. Pioggia di accuse a Vespa e alla Rai da Partito democratico, Sel e M5s, con il giornalista che respinge gli attacchi e si difende: "Io credo che il servizio pubblico debba trattare tutto, il problema è come. E io credo che abbiamo trattato la vicenda dei Casamonica da servizio pubblico", ha detto durante la puntata di oggi di Porta a Porta, che apre con un dialogo tra il conduttore e Alfonso Sabella, assessore alla legalità del comune di Roma. "Lasciateci fare il nostro mestiere". Poi ha aggiunto: "Quando Biagi ha intervistato Sindona, c’erano forse le vittime? - ha chiesto Vespa a Sabella - E c’erano le vittime quando è stato intervistato Buscetta o quando Michele Santoro ha intervistato Ciancimino?". Per Vespa l’argomento è stato trattato nel modo giusto: "Io rispetto il parere di tutti - ha aggiunto -, il problema non si risolve spegnendo le telecamere, ma andare ad acchiappare i criminali e restituire la dignità alla città che non l’ha persa sicuramente per colpa di Porta a Porta. Noi abbiamo fatto il nostro mestiere", ha proseguito, specificando che in studio c’erano due persone incensurate.
Sabella: "Stop polemiche". Per Sabella, però, dalla trasmissione di ieri esce un’immagine folcloristica della mafia: "Nella puntata di ieri ho trovato una folclorizzazione di un fenomeno gravissimo: la presenza delle mafie a Roma. Dietro la simpatia un po’ burina di Vera Casamonica si cela violenza, prepotenza e dolore di tante vittime. Non ancora l’orrore, ma un mondo fatto di estorsioni. Quello che mancava era la voce delle vittime. Purtroppo l’immagine che passa della mafia - ha concluso - è l’immagine folcloristica del padrino di Francis Ford Coppola". L’assessore ha poi commentato le parole di Vera Casamonica: "Mi ha colpito la frase che ha detto ieri: ’Mio padre metteva la pace’. È la base di ogni organizzazione mafiosa: la risoluzione dei privati dissidi". Sabella, che ha precisato che la puntata odierna non è riparatrice di quella di ieri, invita a limitare le polemiche: "Con quel funerale ci troviamo di fronte a una offesa alla città una grossa offesa alla città - ha spiegato Sabella -. Non è stata una bella pagina ci sono stati tutta una serie di errori, un fenomeno che mi ha riportato alla Sicilia degli anni ’70...È finito il momento delle polemiche, è il momento di rimboccarci le maniche per cacciare la mafia. Certi momenti di legittimazione vanno limitati".
A difesa del giornalista è intervenuto il direttore di Rai1 Giancarlo Leone: "Porta a porta ha trattato un argomento controverso con trasparenza e completezza d`informazione, senza fare sconti di alcun genere e con l’interesse di fornire ai telespettatori il più ampio quadro possibile di notizie. Allo stesso tempo - prosegue - le reazioni diffuse dei cittadini ci hanno fatto riflettere su quanto sia cruciale il ruolo del servizio pubblico nel trattare tematiche delicate come quella dei Casamonica.
La bufera. I primi a protestare sono i consiglieri capitolini del Pd. "È stato uno spettacolo vergognoso e offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione Porta a porta di Bruno Vespa - scrivono in una nota -. Vedere accomodati rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l’illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità".

HUFFINGTON POST
Dopo una giornata passata a dribblare i colleghi giornalisti, Bruno Vespa sceglie di rispondere alle polemiche sulla puntata incriminata con i Casamonica con un faccia a faccia con il pm antimafia Alfonso Sabella, pupillo di Giancarlo Caselli e assessore alla Legalità del Comune di Roma.
Con lui, per tutta la giornata, il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, che ha scelto la linea della difesa a oltranza di Porta a Porta e del suo conduttore dopo l’ondata di proteste che ha visto sulle stesse barricate Pd e M5s. “Porta a porta ha affrontato la vicenda con trasparenza e completezza d’informazione, senza fare sconti di alcun genere e con l’interesse di fornire ai telespettatori il più ampio quadro possibile di notizie”, scrive Leone in una nota a metà pomeriggio. Poi va nello studio di Vespa per la registrazione della puntata “riparatrice”, da lui stesso suggerita in accordo con i vertici di viale Mazzini. Resta per tutta la registrazione, quasi a fare da scudo al conduttore. Una puntata dedicata al regno di Elisabetta II, cui viene aggiunta una premessa di circa mezz’ora: il faccia a faccia tra Vespa e Sabella.
I cronisti entrano nello studio – l’ormai famosa “terza camera”- dove il pubblico è già seduto. Vespa arriva con lo staff dell’assessore ma è irremovibile: “Le uniche cose che ho da dire le dirò in trasmissione. Ho detto no a sei quotidiani…”. Parte la sigla di Via col vento. Il pm, nonostante il garbo dei modi e i complimenti al conduttore (“Lei è un maestro dell’informazione”), non fa sconti alla puntata: “Avete reso folkloristico un fatto gravissimo come la presenza delle mafie a Roma, dietro quella signora coatta che forse fa anche ridere c’è il dolore delle vittime del clan. Avete legittimato quella famiglia. E nella vostra puntata mancava il dolore delle vittime”.
Vespa non si scompone: ricorda che i due ospiti (Vera e Vittorio Casamonica) sono “incensurati” e Vittorio, il boss morto in agosto, “non era né mafioso né spacciatore”. Ma il piatto forte della difesa di Vespa è il ricordo di Enzo Biagi. “Quando lui intervistò Buscetta e Sindona non c’erano le vittime dei loro crimini. Eppure nessuno si è sognato di protestare. Lasciateci fare il nostro mestiere”.
Vespa cita anche le ospitate di Massimo Ciancimino da Santoro. E Sabella: “Io non ci sono mai andato, proprio per non legittimare gente come Ciancimino. La Rai non deve mirare allo share”. Sul ruolo del servizio pubblico, il conduttore alza un muro: “Sono nato professionalmente alla Rai. A mio parere abbiamo trattato questa vicenda con lo stile e i toni da servizio pubblico. Con i colleghi giornalisti Cusenza e Sarzanini abbiamo fatto agli ospiti tutte le domande, dal funerale show all’ostentazione di potenza fino ai reati dei loro parenti. Che altro gli dovevo dire?”. “Avete mostrato l’aspetto patinato della mafia”, insiste il pm-assessore. E Vespa: ”Vera e il nipote non hanno difeso gli altri membri della famiglia”. Ancora l’assessore: “Spegnere i riflettori su una pagina nera come quel funerale show avrebbe fatto meglio. La Rai è parte dello Stato”. E Vespa: “Io credo che il servizio pubblico debba trattare tutti i temi. Il problema non si risolve spegnendo le telecamere, ma arrestando i criminali. Roma non ha perso la sua dignità per colpa di Porta a Porta”. Sabella non sente ragioni. “L’avvocato della famiglia ha approfittato della trasmissione per lanciare altri messaggi, delegittimando il ruolo dei pentiti”. Vespa: “L’avvocato ha fatto il suo mestiere”. E poi, al Tg1: “Abbiamo contraddetto tutte le tesi della famiglia Casamonica. Il servizio pubblico doveva occuparsi di questa vicenda, non dovevamo fare né più né meno di quello che abbiamo fatto”.
Il faccia a faccia si chiude, il conduttore con un sorriso annuncia: “Ora possiamo finalmente occuparci del lungo regno di Elisabetta…”. Finisce la lunga giornata di Vespa. In attesa degli ascolti della puntata riparatrice. Da tempo la terza camera di Porta a Porta non suscitava così tanto clamore mediatico. E questa è già una vittoria.

APPUNTI DALLA TRASMISSIONE
perchè c’è stato qs grande funerale

Parlano i Casamonica

Vera e Vittorino

Vittorio Casamonica

dall’Abruzzo funerale il 20 agosto poleiche in Italia e all’estero

Vittorino, figlio del fratello

direttore Messaggero Cusenza e Sarzanini

una persona non proprio liompida, musica del padrino negativo

papa mio è un film, a lui piaceva il film e ha fatto la musica lui di lassù è contento abbiamo fatto il funerale che voleva lui

nun è così non è vestito da papa aveva i pantaloni blu

rifarei tale e quale

elicottero io so’ analfabeta, lui doveva diì fino a lì non arrivo

cantautore canzone con i cugini di campagna

non è vero che mio nonno era un boss, un camorrista

se boss a casa mia

non esiste

non sappiamo quanti siamo qualcuno stesso cognome mio

a 17 anni aveva una ferrari

casamonica guerrino macchina motore de piccolino 13 anni motorini a 17 aveva ferrari

le piaceva così l’ha comprata da trovajoli

spada virginia

nonno guerino commerciante di cavalli

nel 1948 stabile via del Mandrione 348

pe’ noi erano puliti

’nge sta niente de male che l’aiutavano i genitori

i funerali sinti sono folcloristici pennacchi se so’ sempre fatti

non ha fatto l’elenco traffico di stupefacenti armoi e altrio illeciti

sarzanini lancia messaggio precisi

non siamo sinti siamo abruzzesi

ha conquistato noi non roma

no il parroco non sapeva non c’entra niente

tre volte furti quella croce rubata

tutte vestite de bianco so’ qua dentro, so’ tutte papesse

era troppo buono

dalla vendita bestiame a droga usura tassi 300%, nessun provvedimento giudiziatio che attesti, di recente 2004 traffico di droga e strozzinaggio poi ass. a delinquere 117 provvedimenti di custodia cautelare 62 arresti 3 milioni di euro Carminati e Luciano Casamonica

paradisi fiscali

distingue padre e famiglia

siamo mille persone

con la droga papà non c’entra

fratello arresti domiciliari ancora non è finita tentata esorsione

assegni a vuoto

ce stavi te presente signor bruno?

truffa ricettazione estorsione , un solo episodio 92

curriculum tra vittorio e criminalità romana

vittorio non ha reati di violenza, indagato per reati violazione legge su stupefacenti assolto in aula

come ha fatto i soldi Venafro prov Campobasso

è stato evasore fiscale

uno dei più grandi commercianti di autovetture di roma ha venduto le macchine a trovajoli, macchine di grande pregio, ma senza avere la concessionaria bobby solo little tony

bravo commerciante compra col credito di terzi paga il debito se lo tiene il più delle volte nei nioght di roma, per questo contatti con personaggi bene, roma felliniana

autosalone su via anagnina ceduto dietro pagamento normale da un altro personaggio non dico per non aggiungere polvere nicoletti banda della magliana da qui discorso malizioso

usura recupero crediti

20 mila euro 2007 un milione e centomila

sentenza gennaio 2014 18 esponenti

sempre lì i funerali de nonna, de fratello di papà

papà metteva pace

con la mia analfabeta

facete il pranzo mangiate

fasto papetta

ospedali prubbici

io ci ho il bagno che l’ho comprato alle capannelle

case date

82 persone controllate dalla polizia
117 arresti
sequestri milioni di euro

me l’hai presa a me?

mio nonno 67 funerale uguale

mi so’ sbagliata perché so’ alfabeta

vittorino male interpretato il manifesto

ingenuo messagio rivolto a comunità rom casamonica un capo spirituale carismatico ma non capo congrega criminale illecito

interpretazione frutto dei tempi

2500 euro funerale

tentata estorsione

delinquenti non userei, persone che hanno problemi con la giustizia

25 febbraio 68 casamonica vera

spavaldamente e disinvoltamente analfabeta

avvocato mario giraldi dal 1981