varie, 9 settembre 2015
PLAYBOY
«Se fai sport a un certo livello non sei compatibile col mestiere di playboy. Non lo sarei stato neanche se avessi fatto un’altra professione. Non è la mia indole. Ai rotocalchi però piaceva l’idea che lo fossi» (Adriano Panatta).
LECCACULO «Non sono un leccaculo. Non uso i social, non posto foto con mia figlia e la sciarpa della squadra, certe ruffianerie non fanno parte del mio modo di essere» (Alberto Aquilani, da quest’estate con la maglia dello Sporting Lisbona).
SICUREZZA «La sicurezza devo averla, anche per il ruolo che ho. Una cosa che mi ha insegnato Brunner, e che mi ripeteva all’inizio di ogni partita, fin dalla Primavera, è stata quella di fare le cose semplici, perché dà sicurezza nei momenti difficili e serenità quando le cose vanno bene, quando altrimenti si rischia di “sbroccare”». (Simone Scuffet, questa stagione titolare al Como, in Serie B).
LEADER «Se uno non capisce che si può usare la tecnologia mettendoci il sentimento, meglio lasciar perdere! Possiamo inventare tutto quello che vogliamo, però se non c’è il feeling tra la squadra e l’allenatore diventa tutto molto difficile, molto empirico. Secondo me una cosa fondamentale che un bravo mister deve saper fare è trovare dei leader che possano far eseguire in campo quello che il leader massimo, che è l’allenatore, vuole trasmettere» (Fabio Capello).
GAVETTA «Non ho paura della gavetta e delle sfide, l’esperienza si fa sul campo: Sion, Palermo e Creta non sono state tre passeggiate. Ho imparato parecchio: a frenare l’impulsività, a studiare l’inglese, a capire che l’allenatore non può fare anche il presidente, il direttore generale, il magazziniere. All’Ofi era necessario. Ma il club è fallito lo stesso» (Rino Gattuso, allenatore del Pisa in Lega Pro).
FAMOSO «Dico la verità: mi fa molto piacere non essere un personaggio famoso in Italia. Perché ho la possibilità di muovermi più liberamente, senza problemi di alcun tipo. In Inghilterra, invece, sono riconosciuto da tutti. Il gioco dei cavalli fa parte della cultura britannica e io che ne sono uno dei protagonisti più noti faccio fatica a passeggiare per strada senza essere fermato» (il fantino Lanfranco Dettori).
PROVINCIA «A Verona ho ritrovato una piccola Roma, io sono per una vita più umana e più vera, quindi, quella della provincia» (Federica Pellegrini).