Marco Palombi, il Fatto Quotidiano 9/9/2015, 9 settembre 2015
CORSIVI
Un conte polacco ha scritto che le famiglie felici si assomigliano tutte, mentre ogni famiglia infelice lo è a modo suo. Evidentemente quelli di Podemos non hanno meditato su Anna Karenina e si stanno preparando, se gli andrà bene e vinceranno le elezioni, a essere infelici esattamente come Syriza. Lunedì, infatti, Thomas Piketty – rockstar dell’economia gauchiste, autore del best-seller Il Capitale del XXI secolo – ha rivelato di essere il nuovo consulente economico di Podemos. Col candidato premier Pablo Iglesias lavoreranno a “un piano integrale contro la povertà”. E poi, ovviamente, faranno cambiare verso all’Ue: “Abbiamo bisogno di forze politiche nuove per cambiare la maggioranza globale in Europa”.
Prima c’erano Tsipras e la rockstar Varoufakis, adesso abbiamo Iglesias e la rockstar Piketty. Prima c’era il grande piano contro la povertà e ora pure. Prima c’era “costringeremo la Merkel”, “l’Europa solidale” e ora uguale. L’unico dubbio che resta è se gli spagnoli (disoccupazione al 22%, disuguaglianza in crescita, nuovi lavori quasi tutti precari) saranno contenti di mettersi a cantare con Iglesias & co. la stessa canzone di Tsipras: bene l’Unione, i suoi Trattati, la sua Banca centrale e la sua moneta tutti improntati a un rigido liberismo, però noi poi, con calma, gli facciamo cambiare idea e vivremo in un nuovo mondo d’amore socialista. D’altronde non era Iglesias che cantava “si può arrivare alle stelle dicendo un semplice sì”? Diciamolo: Julio era un candidato migliore di Pablo.