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 2015  settembre 09 Mercoledì calendario

PERISCOPIO

Il vero problema di Roma è che tra settentrionalizzarsi e meridionalizzarsi ha scelto la strada più facile. Gianni Macheda.

A Palmira continua la distruzione delle vestigia romane. L’Isis deve aver fatto incetta di foreign fighters a Pompei e dintorni. Il rompi-spread. MF.

Migliaia di siriani accolti in Germania da applausi e regali. Tsipras: «Allora vi stavamo sul cazzo solo noi?». Spinoza. Il Fatto.

Un africano che stava morendo di fame è riuscito a entrare in Germania travestito da siriano. Jena. la Stampa.

Matteo Renzi ha detto al Meeting di Rimini di volersi proporre come un premier sopra le parti. Forse sopra le parti basse, visto che comincia a stare sulle palle a diverse persone. Dario Vergassola, comico. ilvenerdì.

Credo che Renzi abbia realizzato progressi fenomenali per un paese che è stato così riluttante al cambiamento. Ho avuto a che fare con questo paese per circa 12 anni e non ho mai visto qualcuno con la dedizione e l’intensità che Renzi ha dimostrato nell’ultimo anno e mezzo. Bisogna dare a Renzi più tempo e supporto. Ma penso che lui sia la migliore speranza che l’Italia ha di entrare nel ventunesimo secolo e progredire. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca e presidente della Ferrari.

Renzi ha annunciato che guai a fare a gara con Salvini a chi ha la ruspa più grande. Su quel terreno non lo batti. Roberto Speranza, bersaniano (Annalisa Cuzzocrea). la Repubblica.

Dichiarazioni stupefacenti di Massimo D’Alema: «Di un nuovo premier si parlerà quando ci saranno le elezioni» (13.12.97). «Io a Palazzo Chigi al posto di Prodi? Veleni messi in giro ad arte. La mia candidatura non è mai esistita» (13/10/98, tre giorni prima di formare il governo). Quello fu il peccato originale che, a valanga, portò l’Italia alla rovina negli ultimi 17 anni: D’Alema considerava Prodi un usurpatore e una bestemmia, il fatto che uno senza partiti alle spalle sedesse a Palazzo Chigi al posto suo. Marco Travaglio. il Fatto.

In quella giornata inaugurale del suo insediamento come presidente del senato, Pietro Grasso si sente già «riserva della Repubblica», prima ancora di aver giocato un paio di campionati. L’importante è essere nella rosa dei convocati, parlare, dire, fare, sorridere gioviale di fronte alle telecamere, sopraccigliare, far roteare l’indice, ammonire, incontrare, brindare, inaugurare. Mario Sechi. Il Foglio.

Il fatto è che tra i cittadini e i lavoratori si è fatta largo la convinzione che il sindacato serva soprattutto ai sindacalisti. In primo luogo ai loro gruppi dirigenti. Ilvo Diamanti. la Repubblica.

Ai tempi di Necci, le Ferrovie fecero un accordo per mandare via 30 mila persone. Nello stesso tempo tutti i sindacalisti dell’azienda vennero promossi. Uno solo rifiutò, il Fasoli, un tipo di Verona. Ezio Gallori, sindacalista Cgil ferrovieri. Corsera.

Non dobbiamo farci ingannare quando si ha a che fare con la natura sacramentale del matrimonio, la sua indissolubilità, la sua apertura alla procreazione e la complementarità fondamentale dei due sessi. Gerhard Ludwig Müller, cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Il Foglio.

Oggi si usa il cellulare per telefonare solo per il 7% del tempo, contro il 18% impiegato per vedere video. Da qui il successo dei tablet o cellulari con schermi sempre più grandi. Gianfranco Lanci, numero due del gigante cinese Lenovo (Marco Letizia). Corsera.

Quando già le urla di conquista volavano a migliaia di chilometri nei telefoni satellitari, le bandiere sventolavano e gli 8.848 metri dell’Everest erano sotto i ramponi del gruppo di alpinisti festanti, il vento soffiò una nube nera. Portò bufera, gelo e morte risalendo come ombra rapida i canali della montagna. Era l’11 luglio 1996. Morirono in 8, tra cui le guide Rob Hall, neozelandese, e l’americano Scott Fischer. Beck Weathers in quella nube di neve e gelo perse la mano destra, quasi tutte le dita della sinistra, una parte del naso e dello zigomo sinistro. Ma oggi ripete ciò che ha colpito Kormàkur: «L’incidente sull’Everest ha salvato il mio matrimonio, i rapporti con i miei figli, mi ha fatto incontrare gente e vivere esperienze che altrimenti non avrei mai potuto sperimentare. Ogni giorno dico: la vita è bella». Enrico Martinet. la Stampa.

Era una mattina di tiepido sole, l’aria fresca di una breva che s’era levata prima del solito, avrebbe favorito i velisti che di lì a poco sarebbero scesi in acqua per contendersi la coppa «Cavalier Espero Introni, alla memoria», valsassinese e pioniere dell’industria casearia i cui due figli stavano allegramente sperperando il capitale che il genitore aveva messo assieme con anni e anni di duro lavoro. Andrea Vitali, Il segreto di Ortelia. Garzanti.

«Gli italiani non sono abbastanza fiduciosi». «Però in tantissimi continuano ad usare le poste». Vignetta di Sergio Staino. ilvenerdi.

Con il mio passaggio al Giornale, l’ostilità di Enzo Biagi si trasformò in odio, o giù di lì. Come avevo potuto mettermi al servizio della famiglia Berlusconi? Non gli andò a genio nemmeno la campagna di stampa su Affittopoli, che pure in altri tempi avrebbe firmato volentieri, se solo si fosse fatto venire il coraggio di scavare più a fondo nei conti di quello stato che, attraverso la Rai, gli versava poco meno di 1 miliardo di lire l’anno per 5 minuti di trasmissione serale. Ne diceva in giro peste e corna: che razza d’inchiesta è? Come si può fare d’ogni erba un fascio? È questo il modo di guadagnare le copie? Lo giustifico: chi esce dal gruppo, va in testa, comincia una lunga fuga solitaria e vince la tappa del Giro d’Italia, diventa subito antipatico ai compagni di squadra. E poi è tipico dei vecchi lagnarsi di tutto, parlo per esperienza personale. Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi. Marsilio.

Ho avuto due figli: Tiziana, che adesso ha 45 anni. E poi, dieci anni fa, ho riconosciuto un figlio, Alessandro, nato fuori dal letto ufficiale. Ho dovuto fare un esame del dna. Oggi ci sentiamo, ci vediamo. Ma è stato un trauma per me: incontrare un figlio quando ha già 40 anni e abbracciarlo alla fine del riconoscimento, davanti all’ufficiale dell’anagrafe, è stata una botta dal punto di vista psicologico molto forte. Ora c’è un rapporto sereno, anche tra fratelli, ma al momento è stato traumatizzante. Pippo Baudo (Chiara Maffioletti). Corsera.

Il sesso, che completa l’amore, mette a rischio l’amicizia. Roberto Gervaso. il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 9/9/2015