9 settembre 2015
L’AVVOCATO DELLA SACRA ROTA: «SERVONO PERIZIE COSTOSE, SI SPENDE COMUNQUE MOLTO»
Molte erano novità già nell’aria. Ma la vera svolta c’è: è l’eliminazione della doppia sentenza conforme e quindi l’addio al secondo grado di giudizio». Davide Venturini, avvocato della Sacra Rota, commenta così la giornata in cui Papa Francesco ha rivoluzionato le regole sull’annullamento dei matrimoni.
Avvocato, vede incognite per l’attuazione di tutte le novità?
«La vera incertezza è sui casi in cui una delle parti fa appello. E sulle cause già in essere e in vista del secondo grado. Su tutto questo si deciderà nei regolamenti attuativi della Conferenza episcopale».
I processi gratis erano una novità che ci si poteva attendere?
«Il Pontefice ne ha parlato spesso. Il senso è rendere l’annullamento del matrimonio un servizio più pastorale che giuridico. E più accessibile. Ma i costi amministrativi sono già stati “calmierati” dalla Cei fino a 525 euro totali per entrambi i gradi di giudizio. Il problema è che ci sono costi che non si potranno eliminare: quelli per le perizie soprattutto».
Anche l’onorario dell’avvocato non potrà essere gratuito...
«In realtà anche su questo fronte è già cambiato molto. Gli onorari sono soggetti da tempo a limiti individuati dalla Cei, a un tetto massimo che viene verificato a fine processo. Già oggi circa la metà delle cause della Sacra Rota avviene con patrocini legali gratuiti o semigratuiti, nell’ordine di 200 o 250 euro per processo. L’impressione è che per gli avvocati rotali sia quasi la fine della corsa. Forse rimarrà una sorta di titolo onorifico».
Torniamo alle perizie: perché sono un nodo importante?
«Perché come motivi di nullità del matrimonio - insieme al rifiuto categorico di avere figli - sono chiamate in causa sempre più spesso ragioni di natura psicologica. La mancata volontà e consapevolezza di contrarre un vincolo indissolubile, oppure l’immaturità psicologica e affettiva, fino a problemi psichici più conclamati. In quasi tutti i processi di questo genere, viene nominato un perito. Altre volte, se il motivo di nullità è l’impotenza, ci sono perizie urologiche o ginecologiche. Insomma il problema dei costi si pone. Perché viene difficile da pensare che in tutti questi casi i periti offrano la loro opera a titolo gratuito. E in Vaticano si usano anche psichiatri di prima fama».
In generale, sarà più semplice ottenere l’annullamento?
«No, assolutamente. L’intento del Papa non è certo di rendere più frequenti i matrimoni dissolti. E se si leggono bene i Motu Proprio lo si capisce: più volte Francesco spiega che togliere un grado di giudizio non significa alleggerire i requisiti necessari. Ma i tempi si accorceranno molto. Oggi la Cei prescrive un anno per il primo grado e sei mesi per il secondo. Quando in secondo grado c’è solo un dispositivo di conferma, ci si riesce. Ma se si riapre l’istruttoria, con nuove perizie, si va anche oltre i tre anni».
I vescovi sono chiamati a fare da giudici: secondo lei, è un ruolo che possono svolgere?
«Anche questo andrà capito. Certo, per loro resta ferma la facoltà di appo