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 2015  settembre 09 Mercoledì calendario

PROIETTORE

Cari senatori, se 510 mila emendamenti vi sembrano troppi provate almeno a seguirli sul megaschermo istallato in commissione Affari costituzionali. Così, parola più parola meno, si è espressa la presidente Anna Finocchiaro che ha invitato i colleghi ad attrezzarsi con supporti informatrici per poter seguire i milioni di parole contenuti nelle 510 mila proposte di modifica al ddl Renzi-Boschi depositati a Palazzo Madama: chi non ha l’iPad verrà rifornito dall’amministrazione del Senato mentre chi proprio non tollera la lettura digitale dovrà inforcare gli occhiali e cavarsela con il megaschermo sul quale verranno proiettati gli emendamenti. Dopo un mese di agosto trascorso a dare un senso alla «mitraglia emendativa» armata dal leghista Roberto Calderoli, gli uffici del Senato guidati dal segretario generale Elisabetta Serafin hanno deciso, su input del presidente Grasso, di non procedere alla stampa degli emendamenti: troppo costoso attivare le macchine tipografiche per soddisfare tutti i senatori. È così passata la linea di pubblicare solo tre copie degli emendamenti: cioè 165 mila fogli (330 mila pagine) divisi in 345 volumi. Il primo dei quali (emendamenti all’articolo 1) è già arrivato in I commissione, ed è alto come un vocabolario, mentre gli altri sono ancora da stampare. Tanta attenzione nell’uso della carta pagata dal contribuente, fanno capire al Senato, dipende dal fatto che il lavoro messo in piedi ad agosto potrebbe risultare inutile: se infatti non ci sarà accordo tra Renzi e la minoranza del Pd, che al Senato fa la differenza, si va in Aula senza mandato al relatore e i 510 mila emendamenti vanno al macero. Se la ride Calderoli: «Io ho iniziato a preparare gli emendamenti per l’aula. Sono otto milioni e mezzo. Lo seppellirò».
D.Mart.