Marco Mensurati, la Repubblica 6/9/2015, 6 settembre 2015
RENZI INCONTRA ECCLESTONE: 25 MILIONI PER IL GP
MONZA.
Dopo un lungo vertice con Bernie Ecclestone il boss della Formula 1, il governatore della Lombardia Roberto Maroni si è detto convinto al 99,9 per cento che il Gp d’Italia rimarrà a Monza. «Ho sentito le parole che volevo sentire ha spiegato: non c’è alcun pregiudizio nei nostri confronti, né accordi già presi con altre città. È solo una questione di soldi, basta pagare e il Gran Premio rimarrà da noi ». Nelle parole di Maroni è nascosto un piccolo equivoco. Il discorso che “voleva sentire” è infatti, più che altro, quello che Bernie voleva pronunciare, anzi, che pronuncia da tempo: l’unico vero obbiettivo dichiarato del manager è farsi pagare da Monza esattamente quanto si fa pagare dagli altri circuiti. Vale a dire, venticinque milioni di dollari. Lo va ripetendo da anni, del resto. Venticinque milioni o niente gp. E adesso il diabolico impresario, dopo aver minacciato, finto, dribblato e mentito, sta per portare a casa il risultato, con in più lo sfizio di vedere la propria controparte oltre che sconfitta pure soddisfatta. Perché così si è definito, Maroni, ieri: “Soddisfatto”. Ma cosa ha ottenuto davvero? Fondamentalmente, tempo. Tre mesi. Il 4 dicembre, infatti, Bernie aspetta gli italiani, e soprattutto i bonifici, nel suo ufficio di Londra. Fino ad allora, non prenderà altri impegni. Dal 5, liberi tutti. E in fila, assicura, c’è mezzo mondo. Il problema a questo punto è come e dove trovare tutti quei soldi. Il percorso immaginato sarà illustrato direttamente dal premier Matteo Renzi a Ecclestone, questa mattina, prima dell’inizio della gara. Considerando che oggi il Gp di Monza viene pagato dieci milioni di dollari, ne restano da trovare altri quindici. Sette li metterebbe la Regione Lombardia (in realtà, specifica Maroni, li investirebbe sull’impianto, liberando però così altre risorse dell’Autodromo). Per il resto, da Roma si sta ragionando intorno all’ipotesi di far intervenire un soggetto terzo (di proprietà statale). Ma il problema è che Eccelstone, oltre ai soldi chiede anche di gestire tutta la sponsorizzazione del circuito e la pubblicità e dunque il “soggetto terzo” non avrebbe titolo per intervenire. La situazione, come si vede, è molto complessa. Altro che “99,9 per cento”. A provare a districarla sarà oggi Renzi. Ma non sarà facile, perché Ecclesotne in trattativa come ha spiegato lo stesso Maroni è “un tough guy”, uno tosto. E con un sacco di alternative in mano.
Marco Mensurati, la Repubblica 6/9/2015