Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 30 Domenica calendario

IL 9 SETTEMBRE LA REGINA: IL RECORD DI LONGEVITÀ? LO FESTEGGIO AL LAVORO

Cosà farà la regina il 9 settembre, nel giorno del grande record? Business as usual : sarà in Scozia a inaugurare niente meno che una linea ferroviaria.
Vacanza-lavoro come al solito. Profilo basso, sobria scaramanzia, nessuna celebrazione ufficiale: superando la trisnonna Vittoria nella classifica dei più longevi regni della storia britannica, la sovrana-travet farà parlare i suoi stupendi ritratti. La mostra sarà aperta al pubblico a Buckingham Palace fino al 27 settembre. Numeri importanti si festeggiano. Sessantatré anni, sette mesi e due giorni, più un secondo: a tanto ammonterà il nuovo record di attaccamento alla corona.
Elisabetta divenne regina a 25 anni alla morte del padre Giorgio VI, 6 febbraio 1952, mentre si trovava con il marito Filippo in visita ufficiale in Kenya. La sua augusta antenata salì al trono diciottenne, il 20 giugno 1837, per spegnersi il 2 gennaio 1901 dopo 23.226 (e rotti) giorni di regno. Già nel lontano 2007 la tris-nipote aveva raccolto il testimone di «monarca più anziano» strappandolo proprio a Vittoria, scomparsa a 81 anni.
Nella classifica mondiale di longevità tra i reali viventi, la 89enne Elisabetta è seconda soltanto all’omologo thailandese, di due anni più giovane, in servizio dal 1946. Ma re Bhumibol si mostra raramente in pubblico. Mentre la sua «rivale» britannica, mai così popolare, non ci pensa proprio ad andare in pensione con buona pace del figlio Carlo che a novembre ne compie 67.
Se anche il Big Ben ha perso colpi di recente (e i suoi tre orologiai hanno faticato a rimetterlo a tempo), il metronomo di Elisabetta sembra inossidabile. Agosto e settembre come da tradizione nel castello di Balmoral, in quella Scozia un po’ imbizzarrita che vorrebbe allentare le redini che la tengono da Londra. All’inaugurazione ferroviaria del 9 settembre la regina sarà a fianco di Nicola Sturgeon, una donna che ha la metà dei suoi anni e che guida l’inquieta amministrazione autonoma scozzese.
Una delle cose che la sovrana teme di più: vedere il suo regno «disunito» dall’indipendenza scozzese. Ci sono cose più domestiche che la preoccupano: l’imprevedibilità del marito Filippo (che ogni tanto bestemmia in pubblico). O la possibilità che gli amati cani di Buckingham Palace possano soffrire per una sua assenza definitiva. Per questo negli ultimi tempi la regina ha smesso di far accoppiare i suoi corgi o di prendere cuccioli a corte.
Un piccolo segno che alla morte ci pensa. Ma con leggerezza. Godersi il lungo tramonto di quest’epoca elisabettiana senza dannarsi troppo su cosa lasciare ai posteri. Possibilmente evitando la sorte della trisnonna e del suo guardaroba: a luglio un paio di ottocentesche mutande della regina Vittoria (114 centimetri di girovita) sono state battute all’asta per 15mila euro.