Giuliana Ferraino, Corriere della Sera 30/8/2015, 30 agosto 2015
IL PROCESSO DA MURDOCH A FRIEDE SPRINGER TESTIMONI E SUPER IMPUTATI PER LA BANCAROTTA DI LEO KIRCH
Berlino La Germania prepara il processo del secolo. Il pubblico ministero di Monaco di Baviera vuole chiamare a testimoniare Rupert Murdoch, 84 anni, fondatore e numero uno di News Corp e Fox, Mathias Döpfner, 52 anni, potente ceo del gruppo multimediale tedesco Axel Springer, e Friede Springer, 73 anni, vedova dell’editore berlinese, nel procedimento penale contro cinque top manager (presenti e passati) di Deutsche Bank, accusati di aver mentito sulla caduta dell’impero dei media di Leo Kirch nel 2002.
La testimonianza dei tre pesi massimi del panorama editoriale mondiale dovrebbe aiutare a fare luce sulla vera relazione tra Deutsche Bank e il magnate dei media Leo Kirch, scomparso nel luglio 2011, fondatore del gruppo di network tv Pro 7 Sat 1 e per questo spesso soprannominato il Murdoch tedesco. Quando nel 2002 il gruppo Kirch dichiarò fallimento, Deutsche Bank si ritrovò infatti a controllare la partecipazione del 40% in Axel Springer, ricevuta da Kirch a garanzia di un prestito. Murdoch, a sua volta, dovrà chiarire se prima della bancarotta di Kirch abbia condiviso con la banca di Francoforte il suo interesse per acquisire una parte del gruppo dell’ex alleato tedesco.
Nel 2014 si è concluso il lungo processo civile, che ha costretto Deutsche Bank a pagare 925 milioni di euro di danni agli eredi di Leo Kirch. Ma la battaglia legale continua. Alla fine dello scorso aprile la procura di Monaco ha avviato un nuovo procedimento, questa volta penale, contro 5 top manager della prima banca tedesca, perché durante la causa civile avrebbero concordato dichiarazioni false per scongiurare il mega risarcimento. Sotto accusa sono l’attuale co-ceo di Deutsche Bank, Jürgen Fitschen, che ha già annunciato che lascerà l’incarico dopo l’assemblea annuale il prossimo maggio, Josef Ackermann e Rolf E. Breuer, entrambi ex numeri uno dell’istituto di credito in passato, l’ex presidente del consiglio di sorveglianza Clemens Börsig e l’ex membro del board Tessen von Heydebreck.
Tutto nasce da un’intervista a Bloomberg tv rilasciata dall’ex ceo Breuer nel 2002. Rispondendo a una domanda sullo stato di salute del gruppo Kirch, Breuer affermò che il sistema creditizio non era più disponibile a sostenere finanziariamente l’indebitato editore. Kirch fallì due mesi dopo, e fece causa a Deutsche Bank accusandola di aver anticipato il collasso del gruppo con una dichiarazione pubblica che faceva venire meno l’obbligo di confidenzialità tra banca e cliente.
Insieme a Murdoch, Döpfner e Freede Springer, il pubblico ministero, Christiane Serini, chiama a testimoniare quasi 30 persone di primo piano in Germania, tra cui l’ex numero uno di Hypo Vereinsbank, Albrecht Schmidt. Per ora il giudice Peter Noll, presidente della Landgericht di Monaco, si è preso un po’ di tempo per valutare se accogliere la richiesta, che gli avvocati della difesa di Fitschen definiscono «mostruosa», respingendo ogni accusa a carico del top manager di Deutsche Bank. Per conoscere la decisione si dovrà aspettare l’inizio di settembre.
Per Murdoch, intanto, si preparano nuovi guai legali in Gran Bretagna, dove le autorità stanno valutando se portare in tribunale News Corp sul caso delle intercettazioni telefoniche illegali. Da quell’accusa è stata invece prosciolta la manager ed ex direttrice di News of the World , Rebecca Brooks, che a un anno dall’assoluzione torna a guidare la divisione britannica di News Corp.