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 2015  agosto 30 Domenica calendario

VARCHI ALL’INGRESSO E TELECAMERE: LE MISURE ITALIANE

ROMA Varchi e presidi all’ingresso dei binari delle principali stazioni italiane. Il gruppo Ferrovie dall’inizio di maggio ha predisposto, per ora solo a Milano, Roma e Firenze, i cosidetti gate di accesso all’area partenza dei treni. L’esperimento ha funzionato e, secondo i dati della società, laddove sono previste le transenne che obbligano i passeggeri a mostrare il biglietto agli addetti di Ferrovie, i piccoli reati a opera di borseggiatori e truffatori sono scesi dell’85%. Tanto che l’obiettivo del gruppo guidato da Michele Elia è replicare il modello nei principali scali ferroviari italiani. Per accedere al binario si dovrà, insomma, superare un controllo ed esibire il biglietto cartaceo o digitale che sia.
Torino e Napoli sono le prossime stazioni dove la direzione protezione aziendale introdurrà il controllo preventivo dei biglietti. Certo, non è una misura anti terrorismo, ma in Ferrovie lo ritengono uno strumento efficace. «Il presidio all’ingresso dei binari è affidato a un servizio di vigilanza che, oltre alla verifica del biglietto, controlla e impedisce l’accesso a chi comunque appare sospetto», fanno sapere dalla società. Nel trasporto ferroviario, del resto, non esistono regole o protocolli specifici di sicurezza analoghi a quelli dell’aviazione civile. Ad ammetterlo è anche la Commissione europea, ravvisando l’assenza di procedure univoche per quanto riguarda treni, stazioni o personale di bordo. Il tentato attacco terroristico del 21 agosto sul treno Amsterdam-Parigi ha spinto proprio ieri i ministri degli Interni e dei Trasporti di nove Paesi europei, Italia compresa, a stabilire, al termine di un vertice a Parigi, di rafforzare i controlli sui treni a lunga percorrenza. Puntualmente è stata evocata la possibilità di ricorrere ai metal detector per ispezionare passeggeri e valigie. Una soluzione di difficile applicazione alla luce dei flussi e dei volumi del trasporto ferroviario. L’osservazione è che un controllo con strumenti per rilevare metalli costringerebbe i viaggiatori a lunghe attese, obbligandoli, tra l’altro, ad arrivare in stazione molto prima dell’orario di partenza. Una condizione improponibile, per esempio, se applicata ai servizi del trasporto locale dei pendolari. Restano i casi specifici dove i controlli tramite metal detector già esistono. In Spagna, dopo gli attentati del 2004, sono previsti per i treni ad alta velocità. Così come per la tratta Eurostar sotto il canale della Manica, che collega Londra a Parigi.
In attesa dell’intervento della Ue sul trattato di Schengen, per il giro di vite richiesto al termine della riunione di ieri, il gruppo Ferrovie sta implementando i servizi di videosorveglianza nei punti più strategici della rete, nelle stazioni e a bordo dei treni. I nuovi convogli prevedono telecamere all’interno dei vagoni. Un grande occhio per coadiuvare le forze dell’ordine, che a luglio ha consentito di arrestare un extracomunitario che sul treno Pisa-Livorno ha violentato una studentessa. Le telecamere sono servite anche a identificare la banda di minorenni che nei giorni scorsi ha aggredito un capotreno e assaltato alcuni vagoni a Casoria (Napoli).