Aldo Grasso, Corriere della Sera 30/8/2015, 30 agosto 2015
AMOR LEGHISTA, DUE CUORI E UNA CAMICIA
VERDE –
Un bergamasco che sposa una cuneese: un tempo, prima dell’ondata del politicamente corretto, le ironie si sarebbero sprecate. Sabato prossimo, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli e l’ex presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia si «legheranno» in matrimonio a Narzole. A noi langaroli il nome di Narzole evoca il terribile scandalo del metanolo (nel 1985 alcune aziende vinicole tagliarono i vini con dosi letali di metanolo, causando morti e danni incalcolabili), ma per fortuna è ricordo lontano.
L’importante è che Roberto e Gianna siano felici. Lui è dentista, suo padre era dentista, suo nonno era dentista. A Bergamo dicevano: «Se ol to dént al gh’à ’l careul, te gh’è de ’ndà dai Caldereul», dove per «careul» si deve intendere il tarlo del legno, la carie dentale. Lei, la narzolina, si è occupata di vino, di cinema e di politica (tanto sembrano la stessa cosa). Il matrimonio arriva dopo un rapporto sentimentale che dura da 14 anni, nel nome del Carroccio.
Politico molto preparato (da ultimo si è inventato un generatore automatico di emendamenti per mettere in crisi il governo), Calderoli brilla in romanticherie. Alla prima moglie diceva: «Sabina hai una bellissima mandibola e una splendida mascella». Gianna, di suo, ha un cognome spumeggiante che rimanda alla primogenitura delle bollicine.
Cin cin, tanti auguri, meglio essere uniti da un amore politico che, speriamo, da un odio condiviso.