Cristina Giuliano, Panorama 28/8/2015, 28 agosto 2015
LA NUOVA WONDER WOMAN RUSSA
Molto «social», molto bionda, molto sveglia. Maria Zakharova, 39 anni, occhio ceruleo e gamba lunga, è la nuova portavoce del Ministero degli esteri russo. Lavora agli esteri dal 1998, parla inglese e cinese, ed è la prima donna nella storia a ricoprire questo incarico a Mosca. Attivissima su Facebook e dotata di dialettica tagliente, è stata subito soprannominata la «anti-Psaki» perché lontana anni luce dalla «controparte» americana Jen Psaki, capo delle comunicazioni della Casa Bianca nota più che altro per le sue gaffe.
A Panorama è capitato di incrociarla negli studi televisivi di uno dei più importanti talk show russi, così come tra i padiglioni del doppio summit Brics e Sco, tenutosi a Ufa a luglio: conduceva la conferenza stampa del ministro Sergey Lavrov, e già allora molti si aspettavano il suo passaggio di qualifica.
Slanciata e di bella presenza, la signora Zakharova (gli amici la chiamano Masha) non sfigura nelle foto ufficiali al fianco degli altissimi Lavrov e John Kerry. E il tradizionalismo del Ministero degli esteri russo non le impedisce di fare diplomazia con un nuovo stile, che all’aplomb unisce l’energia di una donna in carriera. Ci sarebbe da chiedersi, come mai proprio lei, adesso? Che Mosca stia cercando codici vicini all’Occidente, proprio mentre la spaccatura con l’Ovest si fa più profonda? Se questo è il compito, non sarà semplice. Come non lo è mai stato far convivere le due facce di quel giano bifronte che è la Russia, con una che guarda a levante e l’altra a ponente.
Già la prima giornata di lavoro è stata, per Zakharova, tutt’altro che una passeggiata: su YouTube era uscito uno spezzone di briefing, con un sussurro di Lavrov, interpretato da molti siti russi non allineati come una parolaccia. La neoportavoce ha tagliato corto parlando di «interferenze» e «colpi di tosse». Il giorno successivo, sulla stampa internazionale neppure un fiato. Ma il difficile deve ancora venire: destreggiarsi tra i dossier siriano, iraniano e ucraino. Serviranno poteri da Wonder Woman. Per dirla con il tweet di Will Stevens, portavoce dell’ambasciata americana a Mosca: «Best of luck, Masha!». (Cristina Giuliano)