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 2015  agosto 28 Venerdì calendario

L’UOMO CHE MORÌ SENZA SAPERE DI ESSERE UN BESTSELLER


«Non ho dubbi che l’inizio vada aggiustato. Perciò sentiamo pure i tuoi “ma”, redattore». Sono queste le ultime righe che Stieg Larsson, in un’email spedita alle 23.39 del 28 ottobre 2004, scrive al suo editor Eva Gedin di Norstedts. Morirà pochi giorni dopo, il 9 novembre 2004, di infarto dopo aver fatto a piedi le sei rampe di scale dell’ufficio. Senza immaginare che la sua trilogia Millennium avrebbe venduto in tutto il mondo – a oggi – oltre 80 milioni di copie. La scomparsa improvvisa di Larsson ha lasciato incompiuto il progetto Millennium, che nelle intenzioni dell’autore doveva articolarsi in dieci romanzi, ma ha avuto anche uno strascico doloroso per chi lo ha amato, con una battaglia legale che continua a covare sotto la cenere. Larsson e la sua compagna di sempre, Eva Gabrielsson, architetto e attivista politica, convivevano da trent’anni ma non erano sposati, dettaglio che farà attribuire i diritti d’autore al padre Erland Larsson e a suo fratello Joakim. La Gabrielsson invece reclama il diritto di controllo sull’opera dello scrittore, ossia il potere di decidere come gestire i diritti per le edizioni estere e per i film.
La famiglia Larsson si oppone, ma offre alla Gabrielsson diverse forme di coinvolgimento creativo, come la possibilità di scrivere lei stessa un quarto romanzo della serie, e una liquidazione di circa tre milioni di euro. Eva Gabrielsson rifiuta, sottolineando di non essere interessata ai soldi, ma alla protezione dell’integrità artistica dell’opera del compagno da distorsioni commerciali. Alla storia con Larsson ha dedicato il libro Stieg e io (Marsilio, pp. 184, euro 16 ). E non sa bene che cosa fare – dice in un’intervista nel 2012 – delle duecento pagine inedite scritte da Larsson, che sostiene di avere su un computer e che sarebbero parte del successivo romanzo della serie Millennium.
«Nessuno ha mai visto queste pagine» spiega Linda Altrov Berg, direttore della gestione dei diritti dell’editore Norstedts. «Tutto quello che sappiamo è che Eva Gabrielsson le ha citate diverse volte. Adesso ha cambiato versione: dice che il computer si è perso e le duecento pagine non ci sono più. Nessuno sa di cosa trattassero. Sappiamosoloche Larsson voleva che tutti i proventi del libro successivo alla trilogia andassero alla rivista Expo, che aveva fondato. E questo è ciò che farà la fondazione Larsson con i proventi del libro di David Lagercrantz, che, pur riprendendo i personaggi e il mondo creativo di Larsson, ha scritto un’opera frutto del suo ingegno e del suo talento, senza usare materiali inediti dell’autore».
«Nell’ultimo incontro avvenuto a Londra la Norstedts ha chiesto a Eva Gabrielsson se volesse collaborare al nuovo romanzo. Ma lei ha rifiutato» spiega Francesca Varotto, l’editor di Marsilio che è stata tra i primi tre editor stranieri a credere in Larsson quando ancora era uno sconosciuto e ha acquistato per soli trentatremila euro i diritti italiani della trilogia. Che in Italia, con oltre quattro milioni di copie vendute, si è rivelata un successo fenomenale.
(Giuliano Aluffi)