Andrea Giambartolomei, il Fatto Quotidiano 28/8/2015, 28 agosto 2015
LA MOGLIE DI LARSSON: «NON LO LEGGERO’. AMO GLI ORIGINALI, NON LE COPIE»
Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist sono tornati. La coppia dei romanzi gialli scandinavi più venduti al mondo negli ultimi dieci anni sono di nuovo tra noi e questa volta si trovano ad affrontare gli hacker della National Security Agency (Nsa). Da ieri è in vendita Quello che non uccide (Marsilio), quarto volume della saga Millennium, nata dalla mente di Stieg Larsson, scrittore e giornalista investigativo svedese morto per infarto nel 2004.
Il nuovo libro è opera di David Lagercrantz, co-autore dell’autobiografia di Zlatan Ibrahimovic. È stato scelto da Eva Gedin, senior editor di Norstedts (editore che ha lanciato la trilogia da 80 milioni di copie) dopo una trattativa con Erland e Joakim Larsson, padre e fratello dello scrittore scomparso. Un’operazione editoriale discussa. Il quotidiano Aftonbladet si chiede se fosse giusto farlo.
La risposta ce la fornisce Eva Gabrielsson, per 32 anni compagna di Larsson. La loro unione però non era mai stata registrata per evitare alla sua partner le minacce degli estremisti di destra che lui denunciava sul suo giornale, Expo. Così nella civilissima Svezia la donna non ha voce nelle scelte che riguardano il suo compagno.
Da ieri nelle librerie è in vendita il quarto volume della saga Millennium, ma non è stato scritto da suo marito. Lo leggerà?
No, non lo leggerò. Mi piacciono gli scrittori originali, non le copie.
In passato lei ha detto che la decisione di pubblicare il seguito della trilogia è sbagliata, e così la scelta di David Lagercrantz. Perché?
Non è per Lagercrantz. Qualsiasi scelta di un “nuovo” scrittore sarebbe stata sbagliata. Io stessa sarei stata sbagliata. Se qualcuno vuole raccontare delle storie, può farlo con le proprie idee. I lettori vogliono storie e idee genuine.
Tuttavia gli editori garantiscono che Lagercrantz abbia fatto un grande lavoro ricostruendo la prosa e lo stile di Larsson.
Nessuno può copiare qualcuno, soprattutto le sue opinioni, il suo stile, la sua anima e la sua conoscenza, tutte cose che arrivano dalla vita variegata che Stieg ha vissuto. Quella vita è entrata tutta nella scrittura dei suoi romanzi e quella vita non può essere copiata semplicemente facendo delle ricerche. Puoi dire al mondo che sei il nuovo Nelson Mandela solo perché hai fatto una ricerca su di lui? Chi ci crederebbe?
Pare che suo marito avesse cominciato a scrivere il quarto volume di Millennium arrivando a stendere duecento pagine prima di morire. Nel mondo dell’editoria si sostiene che non sia vero e che comunque nessuno le abbia viste. È vero?
Da quel che so ci sono circa duecento pagine, sì.
Ed è vero che aveva intavolato la struttura dei prossimi sei libri, per arrivare a dieci romanzi intorno a Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander?
No, non c’è nessuna scaletta per altri libri perché Stieg pubblicava sempre e solo lavori che finiva personalmente con lo stile, la sostanza e i fatti che gli piacevano. Per questo è giusto non fare niente con i suoi appunti incompleti.
Crede che ci saranno anche gli altri sei libri di cui si parla?
Non lo so, spero di no.
Per questo libro alcuni editori non svedesi hanno pagato cifre altissime, quasi tre volte di quello che è stato speso per l’intera trilogia. Le sembra normale o crede che sia una speculazione.
Sinceramente, non so.
Chi ci guadagnerà?
Il grosso andrà all’editore svedese, che ha già incassato il 25 per cento delle vendite mondiali di Millennium 1,2 e 3 (Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava col fuoco e La regina dei castelli di carta, tutti editi da Marsilio, ndr). Ne vennero vendute ottanta milioni di copie. Può immaginare quanto abbia incassato. So che in qualche modo l’editore svedese è in perdita, nel 2013 hanno perso quasi 30 milioni di corone svedesi e nel 2014 8,5 milioni, anche dopo i tagli al personale. La casa editrice è stata in vendita per due anni, ma nessuno l’ha comprata.
Invece lei non otterrà nulla nonostante sia stata la compagna di Larsson per 32 anni. Perché?
Perché qui in Svezia, per legge, i conviventi non ereditano nulla. E dall’altra parte la legge non obbliga nessuno a ereditare, così la famiglia (a cui è andato il patrimonio dello scrittore, ndr) avrebbe potuto rifiutarsi e aiutarmi, se solo avesse voluto.
Non ha neanche potuto fare una causa?
No, i conviventi come Stieg e me non hanno diritti di fronte al tribunale in merito alle eredità proprio per quella legge di cui parlavo e così ho potuto fare nessuna causa in Svezia. In altri Stati sarebbe stato possibile. Dall’altra parte i diritti editoriali dei suoi lavori sono “trasferibili” in base alla legge sui diritti d’autore, secondo la quale il trasferimento può essere fatto in “circostanze speciali”. Il trasferimento poteva essere fatto, visto che c’erano “circostanze speciali” nel nostro caso.
Più di dieci anni sono passati dalla morte di Larsson. Che cosa le manca di più?
Le sue risate e la sua tenerezza che accompagnavano il suo spirito combattivo. Per me il mondo è più freddo senza di lui. E anche meno divertente.