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 2015  agosto 25 Martedì calendario

LA REGIONE LAZIO È FUORI CONTROLLO: SPESA CORRENTE +32%, IRPEF +3,33%

Distratti dalle cronache del funerale, molto kitsch, del padrino dei Casamonica i cittadini romani, molto probabilmente, non hanno avuto la possibilità di mettere in fila e analizzare le ultime notizie, molto negative, che riguardano lo stato di salute del bilancio della loro regione. Una gragnuola di dati che dovrebbero suggerire al premier, Matteo Renzi, di accendere un vero faro anche sulla giunta Zingaretti, altrettanto claudicante quanto quella di Ignazio Marino in municipio.
Ecco i numeri. Nel 2014 la spesa corrente del Lazio è stata quella che è cresciuta di più rispetto al 2013 fra tutte le regioni a statuto ordinario. E che crescita: +31,45% raggiungendo un valore totale di 18 miliardi e 373 milioni. I dati sono stati calcolati dal Centro studi impresa lavoro elaborando i dati diffusi dalla Corte dei conti e così si è potuto scoprire che nel Lazio, già «massacrato» da un’addizionale Irpef del 3,33% e dall’Irap più alta d’Italia, la spending review è un vero miraggio. La spesa corrente per cittadino nel 2014 è stata pari a 3.129,77 euro a Roma e dintorni, contro i 1.739,43 della Lombardia, i 2.001,02 del Veneto, i 2.209,22 della Toscana e i 2.281,44 dell’Emilia Romagna. Dati che confermano quanto su questo giornale stiamo scrivendo da circa 18 mesi e cioè che lo sbandierato rientro dal disavanzo sanitario è di fatto esclusivamente legato all’aumentata pressione fiscale regionale, come peraltro sottolineato dalla stessa Corte dei conti nella sua ultima relazione regionale. Con il pericolo, poi, che se la spesa corrente regionale continuerà a galoppare come ha fatto nell’ultimo biennio, allora non soltanto la possibilità di ridurre la pressione fiscale si volatilizzerà, ma le maggiori tasse andranno a coprire, in violazione di legge, anche spese non sanitarie. Altra maglia nera del Lazio nelle perdite prodotte dalle società regionali a totale partecipazione pubblica. Secondo uno studio di Confartigianato la regione guidata da Zingaretti è la peggiore in Italia per la performance delle sue società con 32 milioni di perdite annue prodotte contro solo 4,4 milioni di utili. Il saldo indica un Lazio che deve ripianare circa 28 milioni di perdite annue prodotte dalle varie Astral, Lazio service e Cotral. Sempre utilizzando i fondi raccolti con le addizionali fiscali pagate da cittadini e imprese.
I numeri svelano una regione Lazio incapace di stare al passo con i tempi della politica. Mentre a livello nazionale l’obiettivo è diventato quello di ridurre la pressione fiscale e, contestualmente, tagliare la spesa corrente, nella regione della capitale d’Italia il barometro segna una meteorologia opposta: più spesa corrente annua e più addizionali fiscali. È giunto il momento che Renzi rifletta sull’assurdità del messaggio che questa situazione manda al suo bacino elettorale.
Edoardo Narduzzi, ItaliaOggi 25/8/2015