Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 24 Lunedì calendario

A SORPRESA BALOTELLI TORNA AL MILAN. «CERTI AMORI NON FINISCONO...» È LA VERSIONE DI GALLIANI. MA I DUBBI SU SUPERMARIO SONO MOLTI. RIUSCIRÀ MIHAJLOVIC NEL MIRACOLO? BERLUSCONI CON UNA TELEFONATA GLI HA INTIMATO DI TAGLIARSI LA CRESTA E DI NON FAR IRRITARE I TIFOSI. DOPO IL FLOP DI LIVERPOOL, È DAVVERO L’ULTIMA OCCASIONE PER L’ATTACCANTE

Un incontro semiclandestino, ma che non è rimasto segreto a lungo, in un parcheggio alla periferia di Firenze, tra Sinisa Mihajlovic, il suo vice Nenad Sakic (arrivati a bordo di un van nero) e Mario Balotelli. Così, alla vigilia del campionato, ha preso forma l’operazione più clamorosa del calciomercato estivo: il ritorno dell’ex SuperMario al Milan. Sì, la «mela marcia in grado di infettare lo spogliatoio», «l’acquisto effettuato contro la sua volontà» – così come il presidente Silvio Berlusconi aveva definito in più di un’occasione l’attaccante – sta per tornare nel club che l’aveva lasciato partire un’estate fa con un certo sollievo. Oggi o domani sosterrà le visite mediche a Milano.
Al Liverpool, che l’aveva acquistato dal Milan per 20 milioni, d’altronde Balotelli era finito fuori squadra: sembra che i Reds siano quindi propensi ad accettare un prestito gratuito (con diritto di riscatto per i rossoneri), magari pagando anche gran parte dell’ingaggio (i giornali inglesi scrivono 4 sui 6 milioni che percepisce, ma forse la verità è che lo stipendio sarà diviso al 50%). D’altra parte, se restasse lì, il Liverpool dovrebbe pagare a Mario un bonus fedeltà milionario. Vista con gli occhi di Mino Raiola, il potente procuratore che da mesi lavorava per il ritorno in Italia dell’assistito finito in disgrazia (ha contattato anche Samp, Fiorentina e Lazio), l’operazione può trasformarsi nell’ennesimo trionfo. È onestamente più difficile vederla con gli occhi del Milan, visto che Mario, al di là dell’incognita comportamentale e delle difficoltà di trovargli posto in un attacco che conta Bacca e Luiz Adriano, da anni appare un giocatore in piena involuzione tecnica: qualcuno ipotizza che sia una specie di «tassa» per arrivare a Zlatan Ibrahimovic (ovviamente il procuratore è lo stesso), magari non subito, visto che al momento lo svedese sembra blindato dal Psg. È anche vero che potrebbe lasciargli il posto Alessandro Matri che ha chiesto di giocare con continuità (ipotesi Lazio e Sassuolo) e che sussiste qualche dubbio sulle reali condizioni di Ménez, afflitto dal mal di schiena.
L’ad Adriano Galliani mantiene un certo riserbo: «C’è in corso una trattativa per farlo ritornare in prestito. Non c’è l’accordo per la quota di stipendio che dobbiamo pagare noi. Siamo convinti che se mai dovesse tornare è l’ultimissimo treno che gli passerebbe davanti e lui questo l’ha capito». Ma la frase, non nuova, con cui ha battezzato la notizia è una sorta di certificazione: «È chiaro che se decidiamo di fare un’operazione siamo tutti in sintonia. Come dice Venditti, certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Io e il presidente siamo persone romantiche». A parte che la citazione è già stata impiegata per altre operazioni nostalgia di scarso successo (vedi Kakà, più indietro ancora Shevchenko), è evidente che un’operazione di questo genere non inizia nemmeno se non c’è l’avallo di Berlusconi.
Sembra che il presidente abbia parlato con Balotelli al telefono quindici giorni fa, un colloquio che avrebbe contribuito a fargli cambiare idea: gli ha intimato di tagliarsi la cresta e l’ha informato che, in caso di stupidaggini, si sarebbe dovuto guardare non tanto dalla reazione della società, quanto dall’ira dei tifosi, apparsi già ieri sui social nel complesso piuttosto contrari al ritorno del numero 45.
E poi c’è Sinisa Mihajlovic, che aveva gestito bene Mario ai tempi dell’Inter, quando era vice di Mancini, e che pare si sia convinto dopo l’incontro al parcheggio. Balo, che si è detto particolarmente felice e che sta passando ore serene con la mamma a Concesio, gli ha promesso che alla prima sciocchezza toglierà il disturbo e che sarà il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Visto con i suoi occhi, è probabile che il tecnico serbo sia affascinato dall’idea di riuscire, dove tanti altri prima di lui hanno fallito. Ma per quanto le qualità del neo allenatore milanista non siano in discussione, certe imprese assomigliano a miracoli. E forse così si spiega il rapido passaggio in chiesa, a Firenze, prima di dirigersi allo stadio.