Sabino Cassese, Corriere della Sera 23/8/2015, 23 agosto 2015
IL RICORDO PROFESSORE E CONSIGLIERE DELLO STATO, COME NELL’OTTOCENTO
Con la scomparsa di Franco Bonelli l’Italia perde uno dei maggiori cultori di diritto commerciale, autore non solo di opere scientifiche importanti, ma anche di disegni e assetti istituzionali, da lui preparati quale consulente delle maggiori imprese pubbliche e private e dello Stato. Come studioso, a lui si devono ricerche su temi che vanno dagli amminis-tratori di società per azioni alle privatizzazioni, alla tutela ambientale, alla corruzione. Come stratega di architetture istituzionali, Bonelli si è dedicato a società come l’Alitalia, le Ferrovie dello Stato, Finmeccanica, escogitando soluzioni innovative con eccezionale attenzione per i particolari e rispetto della legge. Ha poi messo le sue straordinarie conoscenze della materia societaria a disposizione dello Stato, partecipando alla stesura di leggi, da ultimo quella in materia fallimentare. Insomma, Bonelli ha rappresentato nel modo migliore quella figura di professore-avvocato-consigliere dello Stato che risale alla tradizione ottocentesca germanica e italiana e che ha consentito di portare nelle aule universitarie non solo la voce della dottrina ma anche quella dell’esperienza, mentre ha permesso ai pubblici poteri di avvalersi di conoscenze raccolte sul campo. Chi l’ha conosciuto e frequentato ha avuto modo di apprezzare non solo l’intelligenza e la cura che metteva nella sua attività, ma anche il suo interesse per le persone, derivante da una inesauribile curiosità umana.