Piero Bianco, La Stampa 24/8/2015, 24 agosto 2015
Dalla Lancia Stratos alla Fiat X19 Le leggende su strada di Nuccio La serie di capolavori del “maestro dei carrozzieri” non potrà abbandonare l’Italia né essere smembrata Piero Bianco Sono 79 gioielli: prototipi, modelli di stile, vetture di serie, disegni e progetti
Dalla Lancia Stratos alla Fiat X19 Le leggende su strada di Nuccio La serie di capolavori del “maestro dei carrozzieri” non potrà abbandonare l’Italia né essere smembrata Piero Bianco Sono 79 gioielli: prototipi, modelli di stile, vetture di serie, disegni e progetti. Icone da autentici appassionati, tutte con la firma prestigiosa di Nuccio Bertone, il maestro dei Carrozzieri (e dei moderni designer) non solo torinesi morto 18 anni fa. La sua collezione storica andrà tristemente all’asta dal 14 al 28 settembre: un’asta telematica (www.milano.benimobili.it) a cui chiunque può accedere partendo dalla base fissata in 1.587.200 euro. Ne occorreranno invece almeno 3 milioni per concorrere all’acquisizione del marchio. Cifre comunque destinate a lievitare parecchio, perché sul mercato delle auto storiche esclusive ne basterebbe una sola, di particolare pregio, per raggiungere la cifra da cui parte questa asta di capolavori a quattro ruote. è l’epilogo di una brutta storia, il declino di un impero industriale naufragato nel primo fallimento (2011) che portò alla cessione a Fiat della fabbrica di Grugliasco, dove oggi nascono le Maserati. Operazione che salvò i lavoratori della Bertone, anche se l’azienda lasciava però buchi profondi sotto il profilo economico. Un cappio mortale. Dalle costole di quel crack nacque la più piccola Bertone Cento, azienda limitata al design e all’ingegneria, con cui Lilli Bertone arrivò a festeggiare il centenario della famosa griffe, come aveva promesso al marito Nuccio. Ma era un’impresa disperata e, complici gestioni non proprio illuminate, un anno fa è fallita anche Bertone Cento, di cui si sta occupando per competenza il Tribunale di Milano, dov’era la sede legale. La sede operativa di Caprie, da mesi sprangata e desolatamente deserta, ospita ancora il museo in cui sono custoditi i 79 gioielli all’asta. Chi fosse interessato può naturalmente chiedere di vederli. Non sarebbe difficile venderli separatamente, a ottime cifre di realizzo, ma c’é un vincolo del Ministero della Cultura. La collezione deve essere ceduta in blocco e, come bene storico protetto, non potrà in nessun caso lasciare l’Italia né essere successivamente smembrata. I miti Alcuni esemplari di valore erano già stati ceduti negli anni precedenti al primo fallimento, tuttavia nel lotto ora disponibile, e che la stessa Lilli Bertone si era aggiudicata una prima volta per 2,2 milioni, ci sono ancora pezzi leggendari per la storia dell’auto, come la Stratos Zero da cui derivò la mitica Lancia Stratos HF (1975), il prototipo della leggendaria Miura Lamborghini del 1967, la Testudo con il marchio Chevrolet, purtroppo non la prima Giulietta Sprint che rappresenta il capolavoro assoluto di Nuccio Bertone. Tra i modelli di maggior prestigio troviamo inoltre una Lamborghini Countach, un’Alfa Romeo Giulia SS, una Giulia Sprint e una Montreal, una Lamborghini Espada, cinque Fiat X1/9, numerose cabrio (anche il concept di una Punto con tetto apribile, mai nata), oltre a prototipi importanti come la Aston Martin Jet2, la Ferrari Rainbow, la Bertone Nivola, la Chevrolet Ramarro, la Jaguar B99 GT. Vetture storiche o recenti, accanto a qualche motocicletta, bici studiate per Opel e a veicoli speciali, ad esempio la ZER che ipotizzava già nel 1994 prestazioni da record a trazione elettrica. Il destino A chi finirà questo ghiotto patrimonio? Si parla di un imprenditore americano disposto a “parcheggiare” in Italia la collezione, magari presso il carrozziere milanese Zagato. C’è chi dice che perfino Giorgetto Giugiaro, di cui Bertone fu maestro, potrebbe essere stuzzicato dalla caratura dei modelli disponibili. Ma questa al momento è soltanto una curiosa suggestione priva di basi concrete.