Rosalba Castelletti, la Repubblica 22/8/2015, 22 agosto 2015
PASSAGGI
Il prezzo di un passaggio su un tir attraverso l’Eurotunnel parte da 800 euro e può arrivare a 20mila a seconda dei “servizi extra”: un documento falso, una camera d’albergo. È il listino dei Caronte che vendono il sogno del paradiso britannico ai disperati di Calais. In un anno i trafficanti di esseri umani possono arrivare a guadagnare 4 milioni di euro. La prospettiva di profitti a sei zeri ha fatto arrivare nel porto francese bande criminali da tutto il mondo: Eritrea, Afghanistan, Iraq, persino Vietnam.
I tariffari variano da gang a gang. Quelle eritree e sudanesi sono le più economiche: per un passaggio chiedono da 500 a 700 euro. Le più care sono quelle albanesi: prezzano da 6mila a 8mila euro. Non forniscono nessun documento, ma offrono comunque un pacchetto “esclusivo”: nella tariffa sono compresi tutti i tentativi necessari a entrare con successo in Gran Bretagna e, nell’attesa, la permanenza in una camera d’albergo lontana dal campo-Giungla di Calais. Il servizio “a cinque stelle” prevede anche un documento falso e può arrivare a costare 20mila euro. Una gang albanese smantellata questo mese aveva tirato su due milioni di euro offrendo i propri servizi a 250 migranti nella prima metà del 2015.
Le reti di trafficanti di esseri umani individuate quest’anno dalla polizia francese sono oltre 19. Nella prima metà del 2014 ne erano state sciolte solo sei. Segno che il traffico di esseri umani attraverso la Manica attira sempre più bande criminali. Non le ha dissuase neppure l’aumento delle misure di sicurezza al porto francese deciso congiuntamente da Francia, Gran Bretagna e dalla società Eurotunnel. I contrabbandieri di esseri umani hanno semplicemente aumentato il tariffario: da 500 a 800-900 euro. O iniziato a esplorare nuove rotte e a offrire passaggi più sicuri a partire dalle vicine Téteghem o Dunkerque, che la stampa britannica ha già soprannominato “le nuove Calais”, dove opera la mafia inglese.
In questo caso il prezzo aumenta: varia da 2.800 a 4mila euro per un viaggio nel cofano di un’auto di lusso con targa britannica – per evitare controlli sino ai parcheggi dei tir lungo l’autostrada E40 dove camionisti complici dell’Est Europa intascano 6mila euro per caricare gruppi di 10 migranti. Per gli autotrasportatori ogni viaggio è l’equivalente di un anno di lavoro, per i trafficanti un guadagno netto di almeno 22mila euro. Il campo che ospita un centinaio di migranti sulle spiagge del canale della Manica a Téteghem, che il comune aveva attrezzato con acqua corrente ed elettricità, oramai è dominio loro. «Vai via da qui, questa è la mia giungla», si è sentito urlare contro il sindaco Franck Dhersin l’ultima volta che ha provato a entrare una settimana fa.
Le forze britanniche e francesi studiano continuamente misure per arginare il contrabbando di esseri umani, come l’uso di sensori di rivelamento di alti livelli di anidride carbonica per individuare gli assembramenti di persone, ma non hanno agenti sufficienti per perquisire ogni veicolo. In più i ritardi dovuti ai controlli di sicurezza all’imbocco dell’Eurotunnel sono onerosi: lo scorso mese sono costati ai camionisti 750mila sterline al giorno, secondo le stime diffuse dall’Associazione degli Autotrasportatori.
Le bande poi cambiano continuamente le loro tattiche. Alcuni, perlopiù gli albanesi, costruiscono doppi fondi nei tir. Altri, per ingannare i detector di anidride carbonica, avvolgono i migranti in sacche sigillate d’alluminio o li nascondono nei vani congelatori. Uomini come surgelati, pur di avvicinarsi al sogno di iniziare una nuova vita in Gran Bretagna.