Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 21 Venerdì calendario

TRISTE

«Con la Ferrari il rapporto stava diventando ogni giorno sempre più triste. Non era possibile vincere, sempre secondi, ne avevo abbastanza. Non sono pentito della mia scelta, anzi, avrei dovuto andare via prima, ci sono stato uno o due anni di troppo» (Fernando Alonso).

PAURA «So che le difese in Italia non ti lasciano né spazio né tempo per pensare, ma nel calcio i contatti ci stanno e gli arbitri conoscono i giocatori di talento, sanno come gestire certe situazioni: non ho paura» (il centravanti colombiano del Milan Carlos Bacca).

FORTUNA «Essere un centravanti è una gran fortuna. Non becchi palla per 90 minuti, poi segni e risulti il migliore in campo. Per il portiere se fa un errore grave non c’è un paracadute di questo tipo» (Luca Toni).

DOPPIO «Se lui sbaglia un intervento, sto male come se sbagliassi un gol io, ogni partita viviamo sensazioni doppie» (Daniel Ciofani, attaccante del Frosinone, dove fioca anche il fratello Matteo, difensore).

DIFENSORI «Onestamente nello scorso campionato Romagnoli non aveva fatto così tanto “rumore” con le sue prestazioni. Però sicuramente vale i 25 milioni spesi dal Milan. Difensori bravi ce ne sono pochi in circolazione. È così in ogni angolo del mondo. Tutti i giovani calciatori vogliono fare gli attaccanti. Anche il mio bambino sogna solo di fare gol. E non riesco a convincerlo che è bello anche evitare di subire delle reti» (Borja Valero).

ZIZOU «Da piccolo volevo fare il centrocampista. Avevo dentro questo gusto di giocare il pallone. Impazzivo per Zidane, per il suo modo unico di toccare la palla: guardavo sempre Zizou. Poi Tovalieri, nelle giovanili della Roma, mi spostò in difesa. C’erano solo centrocampisti e attaccanti, io ero tra i più alti e mi arretrò» (Alessio Romagnoli).

PROSA «Ameri era eccezionale, generosissimo. Aveva le mani bucate: quello che guadagnava spendeva. Sandro Ciotti invece era uno un po’ tirato. Tra i due c’era una differenza enorme: uno era ritmo, l’altro era prosa» (Ezio Luzzi, storico radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuti).

TITOLI «Ho visto troppi titoli sul doping sui giornali negli ultimi tempi: è molto, molto triste. Liberarsi per sempre del problema sarà difficilissimo: ci saranno sempre persone che pensano di poter battere il sistema» (Usain Bolt).