Panorama 20/8/2015, 20 agosto 2015
L’ORLANDI FURIOSA CON RENZI (CHE RICAMBIA)
Rossella Orlandi è una brava professionista. Però ha fatto il passo più lungo della gamba, almeno secondo l’opinione di Palazzo Chigi, per la precisione dell’ufficio che assiste Matteo Renzi. Di cosa è accusata la direttrice dell’Agenzia delle entrate? Di aver messo in imbarazzo (ben mascherato, per la verità) il premier. È successo infatti che Orlandi si sia venduta come fatta una cosa che al massimo poteva considerarsi sperimentale. Ovvero, il modello 730 precompilato; un’operazione frettolosa e mal concepita, che ha reso grotteschi i trionfali annunci di Renzi. Il quale, ora, dell’(ex) amica Rossella non vuole sentire parlare manco da lontano. A sostituire Orlandi nel cuore «fiscale» del premier è Ernesto Maria Ruffini, l’amministratore delegato di Equitalia, al quale il premier si rivolge ogni qualvolta ha bisogno di delucidazioni su fisco e dintorni. E non da ora: bensì da almeno un quadrimestre, cioè da ben prima che divenisse amministratore delegato (era il 15 giugno). Una nomina peraltro avversata dalla stessa Orlandi, che già lo vedeva come un pericoloso concorrente. Così è, infatti. A Renzi piacerebbe moltissimo sostituire Orlandi con Ruffini, magari recuperando il vecchio progetto di fusione tra l’Agenzia delle entrate ed Equitalia. Soltanto che Matteo non può cacciare Rossella dopo averla nominata poco più di un anno fa con toni esaltanti. Né Orlandi ha intenzione di dimettersi adducendo motivi personali, come piacerebbe al premier. E quindi non resta che convivere, seppur in una sorta di guerra permanente, con la direttrice, furiosa, chiusa nel fortino del suo ufficio e Renzi che le muove le truppe nemiche intorno. Tutto questo mentre Ruffini, forte della sua scarsa popolarità mediatica, visita in incognito gli uffici di Equitalia lungo tutto lo Stivale. Arriva, si nasconde tra la folla e cerca di capire i bisogni di dipendenti e contribuenti. Finora lo hanno riconosciuto soltanto a Roma e a Bologna. Ma soltanto dopo un paio d’ore