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 2015  agosto 20 Giovedì calendario

EROE «Valentino Rossi? Stiamo parlando dell’eroe della mia generazione. Ero un ragazzino preso da quel campione così speciale e me lo trovo vicino, che corre e scherza con me

EROE «Valentino Rossi? Stiamo parlando dell’eroe della mia generazione. Ero un ragazzino preso da quel campione così speciale e me lo trovo vicino, che corre e scherza con me. Come se non bastasse provo a batterlo, addirittura! Bellissimo» (Andrea Iannone). PROBLEMI «Quando sono tornato in Yamaha ho deciso di mettermi in discussione. Ho preso decisioni non facili, ma solo perché volevo capire se ero ancora in grado di stare davanti e lottare con i primi. In quel momento il mio problema non era Marquez, ma ora sono contento di potermi battere di nuovo con lui» (Valentino Rossi). GRU «Sono nato a Napoli perché mio padre faceva il gruista, quando le gru si azionavano da sopra, per la ditta che costruì l’Italsider a Bagnoli. Ma come operaio lavorò anche alla Max Mayer e alla Pirelli» (Maurizio Sarri). CASA «Ho cercato casa da solo a Bergamo, sono curioso, voglio capire sempre come funzionano le cose. All’inizio mi aiutavo con una app di traduzione, ma ho cominciato subito a prendere lezioni di italiano. E dal 24 agosto un’insegnante verrà a casa per dare lezioni anche alla mia fidanzata e a mia figlia. Per noi è un nuovo inizio, un’avventura. In campo ho imparato alla svelta termini come “sali” e “scappa”» (il centrocampista olandese dell’Atalanta Marten de Roon). DIMENSIONE «A Bologna non ci sono le tensioni e le aspettative delle squadre delle metropoli. Per un giocatore che ha bisogno di superare un periodo delicato è sicuramente l’ambiente ideale. Probabilmente visto l’esperienza non positiva alla Roma e al Milan, la dimensione giusta di Destro è questa» (Beppe Savoldi). DIEGOOO «Appena arrivato a Genova mi hanno dato la maglia numero 10. Mi hanno fatto sentire importante. La curva canta: “Diegooo... Diegooo...”. Non credevo che sarebbe successo tutto questo, al primo anno in A. E tutto così in fretta» (Diego Perotti). SPETTACOLO «Io gioco perché mi diverto: io gioco per fare il tunnel, l’assist. Voglio fare spettacolo, e lo farò ancora» (Antonio Cassano). RISERVATA «Tener fuori la vita privata dalla propria professione è fondamentale, anche se molto difficile, in quest’epoca dominata dai social network. Io, poi, non mi separerei mai dal mio telefonino, però sulle cose private sono molto riservata» (Flavia Pennetta).