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 2015  agosto 20 Giovedì calendario

LA LONELY PLANET DEL CALIFFATO – 

Succulenti pezzi di pollo o agnello marinato. Succhi di frutta freschi venduti per un dollaro. Ma anche un clima Mediterraneo degno di un resort a cinque stelle. Non sono i Caraibi. È lo Stato Islamico. O, meglio, è il Califfato raccontato dalla propaganda jihadista. Nessun cenno alle decapitazioni, agli stupri, o al fatto che se fumi vieni giustiziato.
In una guida in lingua inglese, dal titolo «A Brief Guide to the Islamic State (2015)», diffusa in rete in maggio negli ambienti jihadisti britannici e che ora inizia a circolare anche in quelli italiani, si preferisce ricordare quanto l’atmosfera di città come Raqqa o Mosul sia «ospitale». «Il Califfato è un regno in espansione e ha una buona rete di mezzi pubblici», si legge al capitolo trasporti. Ma non solo. «Si possono comprare motociclette cinesi di seconda mano per 500 o 300 dollari» e presto, secondo chi scrive, sarà disponibile «un servizio di treni e aerei del Califfato» e «una compagnia telefonica».
Scritto con un linguaggio retorico e semplice (a tratti sembra di leggere davvero una favoletta), questo opuscolo di 46 pagine non è il primo esempio di guida turistica. Già nei mesi scorsi era girato in rete un ebook, ribattezzato dalla stampa Lonely Planet del Califfato, che spiegava nel dettaglio come raggiungere i territori dello Stato Islamico. Ora però da questo nuovo inquietante sforzo propagandistico si evincono nuovi dettagli.
Al Baghdadi non vuole solo attirare combattenti. «Il Paese (lo Stato Islamico) è un magnete di talenti», afferma l’autore che parla di una «società cosmopolita» composta da «professori, giudici, predicatori, soldati, dottori, data analyst, esperti di telecomunicazione, economisti, meccanici, cuochi, insegnanti e ingegneri civili». Il brand Isis dunque non è solo di tipo militare. Ma deve diventare un marchio sociale e culturale. E i talenti musulmani devono fare la hijra (la migrazione), in testa i medici, utili per curare i miliziani.
E se non è un caso che le donne, destinatarie invece di opuscoli meno politici, non siano proprio menzionate, non è nemmeno una coincidenza che l’autore della nuova Guida sia Abu Ramaysah al Britani, ex allievo del predicatore Anjem Choudary,fondatore di Sharia4Uk, potente network di propaganda jihadista, ora detenuto a Londra.
Al Britani si è trasferito nello Stato Islamico dove combatte, fa propaganda e nel frattempo tiene in braccio il suo piccolo. Esempio perfetto del cittadino del Califfato.