Filippo Facci, Libero 20/8/2015, 20 agosto 2015
ARRIVA LA PILLOLA CHE RIACCENDE IL DESIDERIO NELLE DONNE
Il cosiddetto “Viagra rosa” serve ad accendere o a riaccendere il desiderio sessuale femminile, fine, stop: questo per rispondere ai legittimi dubbi di chi è abituato ad associare il Viagra (maschile) a un farmaco contro l’impotenza che facilita l’erezione senza essere afrodisiaco. In altre parole, di norma, se un uomo prende il Viagra e poi si mette a guardare una partita dell’Inter (anche in dolce compagnia) non gli cambia assolutamente nulla, il farmaco non l’induce al desiderio: anzi, data la squadra è probabile anche che gli venga la depressione. Per il cosiddetto Viagra femminile il discorso è diverso. Parentesi: lo si chiama “Viagra” perché è il nome con cui la Pfizer nel 1998 mise in commercio quello maschile (...) :::segue dalla prima FILIPPO FACCI (...) e lo trasformò nella pillola di più grande successo della storia dell’umanità, adottato nel 90 per cento dei casi per potenziare l’erezione anche di chi non ne aveva assolutamente bisogno: ma il brevetto del principio attivo del farmaco (sildenafil) è ormai scaduto in molti paesi sicché viene prodotto ormai da un’infinità di aziende (26) con vari nomi; tuttavia “Viagra” è come dire “Bic” per certe penne o “gillette” per i rasoi usa e getta: nomi propri che sono divenuti nomi comuni. Il Viagra femminile - dicevamo - lo si sperimenta da una vita e finalmente l’Addyi sarà commercializzato negli Usa dal prossimo 17 ottobre. Alcuni giornali ne hanno parlato ieri. A che serve, il farmaco? L’abbiamo detto: non tanto a permettere fisiologicamente un rapporto sessuale (le donne non hanno questo problema) bensì a combattere un calo del desiderio che può sopraggiungere con l’età e con la menopausa, o essere legato a varie cause. Il principio attivo, esattamente come per il Viagra maschile, lo si è scoperto osservando strani effetti collaterali durante la sperimentazione di un antidepressivo: e ora, dopo un percorso burocratico accidentato, arriverà in farmacia e potrebbe essere una seconda rivoluzione. Sessuale.Ci sono polemiche e discussioni? Ma certo, anche logiche e fondate: secondo una corrente diciamo femminista il farmaco pareggerebbe i conti con gli innumerevoli viagra maschili, secondo altri - la maggioranza - il paragone è improprio perché il Viagra maschile, come detto, non rigenera o genera desiderio, ma si limita a facilitare meccanicamente un banale meccanismo erettile. Se un uomo non ha voglia, in altre parole, può prendere anche dieci Viagra e - se non schiatta - non gli cambia assolutamente nulla. Appurato questo, un secondo dibattito molto più esteso - non esteso solo al Viagra, cioè - si chiede fino a che punto la moderna farmacologia soddisfi dei bisogni oppure li crei; la disfunzione erettile maschile infatti è una patologia, cioè una malattia, ma il calo della libido viceversa non lo è. L’individuazione di sempre nuove patologie e la creazione di nuove sindromi corrispondono senz’altro a un orientamento di marketing delle multinazionali (la chiamano medicalizzazione della società) tanto che le patologie che compaiono nel dizionario dell’American Psychiatric Association sono cresciute a dismisura: ma la decrescita del desiderio femminile, rapportato all’età, ebbene no, non compare ancora. Esistono, questo sì, donne benestanti di mezz’età che si bombardano di ormoni e che a 50 anni si aggirano come tigri fameliche: ma, come dire, non è che paiano guarite da una malattia, anzi. Ecco perché il flibanserin, la molecola del “Viagra rosa”, è già finita sul banco degli imputati. Di spiriti non (più) bollenti non è mai morto nessuno, e a complicare le cose, o a confermarle, c’è questo passaggio dell’agenzia statunitense che ha autorizzato il farmaco, la Fda: «La flibanserina è un antagonista un agonista recettore 1A della serotonina e antagonista recettore 2A, ma il meccanismo per cui il farmaco migliora il desiderio sessuale e i relativi disturbi è sconosciuto». Come se il desiderio femminile non fosse già abbastanza un mistero. La reazione del mercato a più di 15 anni di diffusione del Viagra maschile, per il resto, conferma che il farmaco è sì servito ai malati (pochi) ma il suo successo è imperniato sull’uso che ne fanno i sani. In Italia è pieno di farmacie che te lo danno senza ricetta - l’età media dell’acquirente sfiora i cinquant’anni - e chi non ne ha bisogno supera ampiamente chi ne avrebbe: tanto che le vendite aumentano e le le prescrizioni calano. L’acquirente medio non vuole farselo prescrivere perché lo fa sentire malato, e lui non vuole sentirsi impotente bensì vuole sentirsi furbo. Il Viagra aiuta nelle ansie da prestazione o in serate in cui si voglia fare i fuochi d’artificio, al punto che stanno crescendo generazioni (femminili) secondo le quali l’erezione funziona praticamente a comando, come per un muscolo. Anche perché l’assunzione del Viagra (talvolta associato a droghe, per compensare) resta un segreto maschile: alle donne non piace che un uomo prenda una pillola per funzionare. Neanche agli uomini, in realtà: e infatti non lo dicono a nessuno.