Paola Benvenuto, il venerdì 14/8/2015, 14 agosto 2015
LA STRANA STORIA DELL’ERBA CINESE CHE DECIDE IL SESSO
Ora che la politica del figlio unico in Cina sembra giunta al capolinea e il China Business News rivela che il governo potrebbe annunciarne la fine entro il 2015, toma alla ribalta sui giornali cinesi la misteriosa storia del villaggio di Zhan Li, dove il controllo delle nascite non sembra affatto un problema grazie, pare, ad un’erba speciale che permette di avere due figli di sesso diverso. Zhan Li rappresenta per il Paese un specie di leggenda, di cui poco si sa, ma molto si parla. Sembra infatti che proprio in virtù dei poteri di un’erba medica tradizionale, accanto all’introduzione di regole ferree per mantenere la segretezza - che tutti gli abitanti del villaggio devono rispettare - sia stato assicurato negli anni il contenimento demografico in questo incantevole angolo di paradiso nella contea di Congjiang, lussureggiante territorio a sud-est della provincia di Guizhou. La politica del figlio unico, introdotta nel 1979 per frenare la crescita demografica, non si applica infatti ai residenti di Zhan Li, che è un’oasi felice, dove il saldo naturale tra le nascite e i decessi risulta sostanzialmente stabile da decenni. Nel 1952 gli abitanti erano 729, ora sono 739. Per mantenere il livello di crescita zero, i residenti rispettano una rigida serie di norme, tramandate di generazione in generazione. Ma il vero segreto del villaggio di Zhan Li sarebbe questa erba magica, «il fiore della conversione», dicono loro, che permetterebbe alle coppie di avere un figlio di sesso diverso rispetto a quello avuto in precedenza. Chi ha un primo figlio maschio avrà poi una femmina e viceversa. Il 98 per cento delle famiglie del villaggio ha infatti un figlio e una figlia. Il segreto di questa pianta viene gelosamente custodito dal responsabile delle erbe medicinali, per tradizione una donna. Si tratterebbe di una pianta rampicante con radici speciali, ma non si sa molto di più. Sta di fatto che, per evitare che il segreto venga divulgato, gli abitanti non possono nemmeno sposare persone esterne al villaggio. La maggior parte delle ragazze, comunque, non convola a nozze prima dei 23 anni. La sposa resta in casa con mamma e papà, pur lavorando in campagna insieme al marito. Vive con i genitori fino a 27-28 anni: si crede che avere figli in età matura ritardi l’invecchiamento
e la morte. Le regole sono particolarmente severe anche in caso di divorzio. Chi si vuole separare deve pagare una multa che consiste in 135 chili di grano, 45 di carne e circa 30 litri di vino bianco. E dovrà poi lasciare per sempre il villaggio. Zhan Li pianifica, inoltre, con grande attenzione le norme in materia di successione: i beni sono equamente divisi tra figli maschi e femmine. Le donne ereditano i campi di cotone, mentre agli uomini sono destinati quelli di grano. Le coltivazioni di verdure vengono ripartite in egual misura. La casa e il bestiame spettano ai figli, le figlie ricevono invece gli eventuali gioielli, oro, argento e tessuti. Le donne sono tenute in grande considerazione, senza favoritismi nei confronti degli uomini, come invece accade sovente in Cina. E poiché la politica del figlio unico ha condotto la nazione cinese a uno squilibrio di genere, con una sostanziale prevalenza di maschi, e un generale invecchiamento della popolazione, a questo punto sarà difficile per Zhan Li mantenere ancora a lungo il suo segreto. Ammesso che si tratti di un’erba...