varie, 19 agosto 2015
VACANZE
«Era da molti anni che non facevo una vacanza così lunga. Anzi, ho iniziato ad andare in bici a 3 anni, ora ne ho quasi 38. Ecco, in 35 anni forse non sono mai stato un mese senza pedalare. Però adesso sono felice di potere ricominciare» (Ivan Basso, tornato ad allenarsi dopo l’operazione per il tumore a un testicolo).
DOMENICA «Anche quando si ritirerà, Francesco non lascerà mai il calcio. Solo, avrà un ruolo diverso. Non c’è speranza, lui una domenica in casa con me non la passerà mai» (Ilary Blasi).
PAZZO «Sono insopportabile, lo so, ma finito l’allenamento Camila fa quello che vuole e di tennis non si parla più. Sono un pazzo, ma aperto» (Sergio Giorgi, padre e allenatore di Camila Giorgi).
UOMO «Un uomo che dopo una sconfitta mi si avvicina per dirmi dai, che vuoi che sia, è solo una partita di tennis, non fa per me. Il mio uomo, se sa che ho una meta, deve starmi a fianco e spronarmi finché la meta è raggiunta» (Camila Giorgi).
ROMA «Sono di Roma, sono cresciuto tra insulti in mezzo alla strada, casino e chiacchiere. Trovare cinquanta giornalisti a fine allenamento o critiche anche aspre sui giornali non mi turba» (Andrea Bargnani).
RUOLI «Mi piace attaccare e recuperare palla nella metà campo rivale. Mi piace una difesa che sappia interpretare le situazioni. Mi piace giocare la palla e far divertire i calciatori. Non la metto del tipo “allenatore contro tutti”. E voglio che si rispettino ruoli e regole. Anche con un ex compagno: se non si allena bene, sta fuori» (Fabio Cannavaro si racconta come allenatore).
SE «Jeremy può giocare trequartista o seconda punta, ma dovrà fare quello che gli verrà chiesto. Se lo fa giocherà, se non lo fa non giocherà. Dipende solo da lui» (Sinisa Mihajlovic e l’anarchia tattica di Menez).
TERZINO «Io voglio giocare e mi va bene anche da terzino. Se mi schiera prima punta va bene. Decide Pioli» (il talento della Lazio Keita).
SCIVOLARE «Vede, io non voglio scivolare. Il Carpi non ha debiti e così andrà avanti. Non bisogna cercare di essere quello che non si è» (il presidente del Carpi Stefano Bonacini).
BANDA «Questa squadra si meritava di entrare nella storia. Perché siamo come voi. Siamo una banda. Perché competiamo contro il resto del mondo. Perché siamo diversi» (l’attaccante del Bilbao Aritz Aduriz dopo la vittoria in Supercoppa di Spagna).