Andrea Di Biase, MilanoFinanza 19/8/2015, 19 agosto 2015
BERLUSCONI: «NON HO FONDI ALL’ESTERO» –
Silvio Berlusconi contesta le ricostruzioni di stampa e le illazioni di molti osservatori, secondo i quali la cessione per 480 milioni del 48% del Milan al consorzio di investitori organizzato dal broker thailandese Bee Taechaubol sia in realtà una manovra per riportare in Italia capitali propri custoditi all’estero. «Mi dicono di un articolo sull’Espresso in cui addirittura direbbero che il Milan non vale 1 miliardo e che quindi sarebbe un’operazione montata ad arte per far rientrare capitali che io avrei all’estero.
Purtroppo devo confessare che all’estero possiedo una casa ma non ho un euro», ha affermato l’ex premier, al termine di una cena con il vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, e il nuovo allenatore rossonero, Sinisa Mihajlovic. «Facciano pure tutte le indagini che vogliono», ha aggiunto Berlusconi, «l’operazione è tutta di Mr Bee, è tutta assolutamente vera e spero possa andare in porto».
«Fra 15 giorni», ha fatto sapere l’ex premier, «vedrò Bee Taechaubol e speriamo di chiudere definitivamente. L’operazione non è solo quella apparsa fino a oggi, l’operazione è molto ma molto più», ha detto Berlusconi dopo averci pensato su qualche istante, «ardita di quella che appare oggi». Il presidente del Milan non si è dunque sbilanciato sulla composizione del gruppo di investitori che entreranno con Mr Bee nel capitale del club rossonero. Tuttavia, come svelato da Milano Finanza (si veda il numero in edicola), tra i soci del broker thailandese c’è il presidente della cinese Citic Guoan, Li Shilin. Quest’ultimo è anche vicepresidente della capogruppo Citic Group Corporation, cui fa capo il controllo di Citic Securities, la banca d’affari che ricopre un ruolo di primo piano, seppur in conto terzi, nel consorzio di Mr Bee, ed è presidente del Beijing Guoan Football Club, la squadra di Pechino che è diventata uno dei principali veicoli attraverso i quali il governo cinese intende promuovere lo sviluppo del calcio nel Paese. Nel maggio del 2005 la società guidata da Li Shilin siglò un accordo strategico con il Real Madrid, che prevedeva la possibilità per il club presieduto da Florentino Perez di avvalersi del supporto di Citic Guoan per lo sfruttamento commerciale del proprio brand in Cina, in cambio di un supporto di natura tecnico-sportiva per lo sviluppo del club asiatico: l’ex responsabile delle scuole calcio del Real in Messico, Xabier Azkargorta, fu incaricato di organizzare il settore giovanile del club cinese. Che anche al Milan dunque, a dieci anni di distanza rispetto alla merengues, possa prospettarsi una simile opportunità di espansione in Asia? I presupposti sembrano esserci, vista la capillarità degli interessi commerciali di Citic Guoan in Cina, che potrebbero essere sfruttati per attuare il piano messo a punto da Taechaubol per espandere i ricavi commerciali del Milan facendo leva sulla penetrazione sui mercati asiatici. L’obiettivo, sulla carta molto ambizioso, è quello di portare questa voce di ricavo dai circa 80 milioni attuali sopra la soglia dei 350 milioni nel giro di pochi anni. Un obiettivo che, se venisse raggiunto nei tempi indicati, potrebbe avvalorare la valutazione di 1 miliardo di euro (al netto dei 245 milioni di debiti finanziari) che Mr Bee ha dato al Milan, favorendo allo stesso tempo la quotazione del club a Hong Kong.