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 2015  agosto 18 Martedì calendario

APPUNTI SULLA FIORENTINA PER METRO


GIOVANNI SARDELLI, LA GAZZETTA 17/8 –
È già ballottaggio. Mica male per uno che a Firenze ci è appena arrivato. Una settimana fa Nikola Kalinic sperava dall’Ucraina che la Fiorentina trovasse la giusta chiave per strapparlo al Dnipro. Oggi lotta per soffiare a Babacar la maglia da centravanti titolare domenica prossima con il Milan. Il mondo corre veloce, Kalinic prova ad adeguarsi. Premendo sul pedale del gas.
Paulo Sousa ha spinto molto per avere questo ragazzone alto quasi un metro e novanta. Il croato, dal canto suo, ci ha messo appena un quarto d’ora per trovare il primo gol in viola. È successo sabato pomeriggio contro l’Iraklis. Cross di Pasqual, destro respinto, secondo colpo impossibile da sbagliare. Buona la prima insomma, considerando che è stato proprio lui a procurarsi anche un calcio di rigore poi sbagliato da Fernandez. Basterà per convincere subito il portoghese a gettarlo nella mischia? Difficile dirlo. «È stato un punto di riferimento prezioso là davanti. Ha messo giù bene il pallone, dimostrando tempi giusti e ha anche segnato. Oltre ad avere una buona comunicazione con i compagni». Questo il commento del tecnico dopo la prima uscita del nuovo numero nove. Già perché la 9 della Fiorentina ha cambiato padrone ancora una volta. Dalla stagione 2008-09 la maglia dei bomber è finita sulle spalle di Osvaldo, Castillo, Babacar, El Hamdaoui, Rebic e Gilardino. Il solo Gila, nella parte finale dello scorso campionato, si è tolto qualche soddisfazione. Adesso tocca a Kalinic. A proposito di numeri. Sono 5 i milioni sborsati dalla società viola per convincere il Dnipro a lasciar partire il proprio centravanti. Venti invece quelli che serviranno da quotazione Magic ai fantallenatori per averlo.
Il campionato della Fiorentina inizia domenica sera contro i rossoneri di Mihajlovic. E, salvo sorprese, sarà ancora 4-2-3-1 con una punta centrale supportata da tre trequartisti. Per il ruolo di centravanti il ballottaggio è aperto. Giuseppe Rossi partirà dalla panchina, pronto come arma nel corso della ripresa. In teoria il titolare è Babacar. Il senegalese, fresco di rinnovo contrattuale, ha il potenziale per esplodere definitivamente. Ma Kalinic c’è, e lotterà per strappargli la maglia. Anche perché il croato è già in ritmo campionato, avendo giocato gare ufficiali con il Dnipro. Saranno i giorni di allenamento a dare le risposte definitive. Mentre il mercato porterà nelle prossime due settimane un paio di rinforzi (si continua a seguire Donsah), un piccolo cambio nel weekend di Ferragosto già c’è stato. Laura Paoletti non è più team manager. Ricoprirà il ruolo di club manager per «Fiorentina Women’s Football Club», la squadra di calcio femminile. Roberto Ripa (già club manager) potrebbe fare il doppio ruolo. Ma è solo la prima idea.

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CORRIERE DELLA SERA 17/8 –
Dopo l’acquisto di Kalinic, a segno nell’esordio contro l’Iraklis, il d.s. Pradè cerca un centrocampista. Il primo nome è quello di Donsah, in rotta di collisione con il Cagliari. Per il ghanese la Juve ha allentato la pressione, ma si è mosso con decisione il Bologna. Kasami è l’alternativa. Nel momento in cui uscirà Basanta arriverà un difensore centrale. Borini resta una possibilità, ma il vero colpo è il ritorno di Pepito Rossi che potrebbe cambiare gli equilibri di una squadra per adesso ben amalgamata da Paulo Sousa.

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LA REPUBBLICA 17/8 –
Il problema più urgente è stato risolto. Il dopo Gomez è iniziato, è Kalinic il centravanti che Firenze aspettava e a cui Paulo Sousa chiederà i gol che mancano da anni. Accanto a lui però c’è spazio per una seconda punta di movimento e rapidità: Borini è molto più di un’idea ma il discorso non si è sbloccato e su di lui si sono mosse Inter e Lazio. La priorità resta comunque un’altra: un centrocampista giovane, dinamico e forte fisicamente. L’identikit di Godfred Donsah, mediano in rotta col Cagliari su cui la Fiorentina si sta muovendo con determinazione. Il ghanese non è stato convocato per la gara di coppa Italia dei sardi e vuole andare via, ma su di lui c’è sempre la Juventus. L’alternativa era Kasami dell’Olympiacos: un nome offerto da Raiola e che non dispiace ai dirigenti, ma le richieste sono alte. A Sousa serve comunque un difensore, nonostante l’arrivo di Astori. Basanta non convince il tecnico, che cerca un interprete diverso: offerto Andreolli, può arrivare se parte l’argentino. Sondaggi anche per Lindsay Rose, 23enne centrale del Lione, che non chiude a priori all’idea di cederlo dopo aver preso Yanga Mbiwa. Mario Rui dell’Empoli può essere un ritocco in extremis a sinistra.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT 18/8 –
In casa Fiorentina Capezzi ha rinnovato di un anno (fino al 2017) e va a Crotone in prestito. Anche Alonso (scadenza 2016) è vicino al prolungamento, come Mati Fernandez, fino al 2018. Basanta è in uscita: piace in Messico e Argentina.

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ANTONIO MONTANARO, CORRIERE FIORENTINO 18/7 –
Meno sei. Dopo le amichevoli di Ferragosto contro Lucchese e Iraklis — entrambe vinte — oggi la Fiorentina di Paulo Sousa torna ad allenarsi. Domenica sera al Franchi arriva il Milan di Sinisa Mihajlovic, un debutto in serie A da capogiro per l’allenatore portoghese, che comunque ha già dimostrato di saper affrontare con grinta le sfide impegnative.
Anche gli ultimi due test hanno dimostrato che la squadra sta assimilando bene i nuovi schemi. Pressing alto, squadra corta e verticalizzazioni improvvise: un 4-2-3-1 che dà più agonismo rispetto al gioco di Montella, anche se in alcuni momenti ne sfrutta la propensione al palleggio che Borja e compagni non hanno affatto dimenticato.
«L’attitudine di questi ragazzi è fantastica — ha detto Sousa dopo la partita di Montecatini — è una gioia per un allenatore, mi spingono a migliorare per loro e questo è un dato assolutamente positivo. Sono contento per questa vittoria, alla squadra l’ho già detto: vincere deve diventare un’abitudine». Niente male come mantra. Perché una cosa è certa: dopo un calcio d’agosto che l’ha vista protagonista assoluta (con i successi prestigiosi contro Chelsea e Barcellona) il mister portoghese vuole portare la sua Fiorentina a un inizio campionato a tutta birra. «Il Milan? Non mi preoccupo mai, cerco sempre di mettere sulla bilancia ambizione e coraggio piuttosto che paura. Abbiamo tante qualità, dovremo lottare in ogni partita per i 3 punti». Dunque, in questi sei giorni Sousa cercherà di tenere al riparo la squadra da eventuali distrazioni. Soprattutto da quelle che possono arrivare dal mercato. Non è un mistero che, con l’arrivo di Kalinic in attacco — a proposito, buono il suo impatto in maglia viola: subito un gol contro l’Iraklis — i dirigenti sono passati al capitolo centrocampista.
Nella linea a due in mezzo al campo per ora in rosa ci sono Mario Suarez, Badelj, Vecino e Borja Valero. Pradè ha fatto capire che la Fiorentina sta lavorando su più fronti per mettere a disposizione dell’allenatore almeno altri due-tre rinforzi («tutto dipende dalle occasioni che si presenteranno»). E per il mediano il nome più caldo in questo momento è quello del ghanese del Cagliari Godfred Donsah, cercato da mezza serie A e — pare — anche dal Chelsea di Mourinho. Ieri il presidente del club sardo ha cercato di spegnere i riflettori sul giovanissimo centrocampista: «Non escludo che Donsah possa restare con noi. Sono convinto che quando terminerà tutta questa bagarre di mercato attorno a lui, un vero polverone messo su ad arte, solo allora il giocatore si concentrerà sul campionato e potrà rendere per quanto può». Al di là delle scaramucce verbali, la Fiorentina sta premendo per avere Donsah in prestito oneroso con diritto di riscatto e l’impressione è che, se il Cagliari decidesse di cederlo, i viola sarebbero i favoriti. Altri candidati per questo ruolo sono il macedone naturalizzato svizzero Pajtim Kasami (Olympiakos) e l’albanese Ergys Kace (Paok Salonicco) e Jacopo Sala (Verona). ma non è escluso che possa spuntare a sorpresa un nome dal mercato estero (Angeloni è al lavoro). Gli altri obiettivi di mercato sono un difensore e un attaccante di fascia. Per quest’ultimo tutto dipende anche dalle risposte di Pepito Rossi. Su cui continua ad esserci fiducia e prudenza. Come confermano le parole del medico della Nazionale Enrico Catellacci a Radio Bruno Toscana : «Le presenze che può fare Pepito? La scienza ci aiuta in questo, valutando i test passo dopo passo si può seguire un percorso per il suo bene».
Antonio Montanaro

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LORENZO MARUCCI, CORRIERE FIORENTINO 18/8 –
In questi giorni si allena a parte perché infortunato, ma Josè Maria Basanta ha già le valigie pronte. Nelle ultime due amichevoli l’argentino, vicecampione del mondo con la sua nazionale, non è stato nemmeno convocato. Sousa lo ha valutato nel corso del ritiro a Moena e ha poi deciso di puntare su altri giocatori.
Alla fine gli ha preferito Roncaglia reduce da una stagione non esaltante al Genoa (Facundo ieri è stato convocato anche per la Nazionale albiceleste per il tour negli Usa). Probabilmente sul piatto della bilancia ha pesato la maggiore velocità dell’ex rossoblu rispetto all’ex difensore del Monterrey. Con Montella Basanta si era progressivamente ritagliato un ruolo di primo piano nella Fiorentina: all’inizio aveva faticato a imporsi, poi però è entrato nel giro dei titolari facendosi tra l’altro valere nel gioco aereo e riuscendo anche a segnare gol pesanti come quello a Londra con il Tottenham in Europa League. Proprio in quella competizione internazionale però sono emersi anche alcuni suoi errori clamorosi, come il liscio che permise a Banega di segnare in occasione della semifinale contro il Siviglia. È stato uno dei simboli negativi di quella serata in cui in molti a Firenze sognavano la «remuntada» (si partiva dal 3-0 all’andata) e che finì con il due a zero per gli spagnoli.
Adesso Basanta è in attesa di una nuova squadra, in Argentina o in Messico, dove ha giocato a lungo e ha ancora tanti estimatori. In questi giorni intanto si divide tra il campo d’allenamento e il ristorante Godò, dove si ferma da solo quasi tutti i giorni a pranzo e a cena. L’umore non è certo quello dei giorni migliori. L’avventura con la Fiorentina è la sua prima in Europa e nonostante i trent’anni è arrivato con l’entusiasmo di un ragazzino. Fosse rimasto Montella — e magari anche Macia che ha caldeggiato il suo approdo a Firenze — probabilmente Basanta avrebbe potuto quanto meno restare nel gruppo dei difensori viola. «Montella — disse in un’intervista al Corriere Fiorentino — è il miglior tecnico che abbia mai avuto. Mi piace moltissimo. Oltre al lavoro sul campo e alla sua serietà, ha la capacità di tenere 25 giocatori al massimo, sia fisicamente che mentalmente». Un feeling che dunque si è spezzato e che non è stato ricostruito con Sousa. Ora Josè Maria aspetta un’ altra occasione, a un tavolo del Godò.
Lorenzo Marucci

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LORENZO MARUCCI, CORRIERE FIORENTINO 15/8 –
Lucca Giuseppe Rossi, proprio lui. Una delle note più liete dell’amichevole contro la Lucchese al Porta Elisa vinta 3-0 arriva dall’attaccante italo-americano. In campo per tutti i 90 minuti ha messo in luce una notevole crescita dal punto di vista della tenuta atletica, sfiorando il gol in più occasioni. Ma le notizie positive arrivano pure dalla vecchia guardia: Borja Valero, Gonzalo (autore del vantaggio) e Joaquin autore di un gol e delle sue classiche discese sulla fascia. Paulo Sousa si è annotato i lati positivi e negativi di questa uscita: ha schierato la squadra con un 4-2-3-1, con Tatarusanu in porta, Roncaglia, Gonzalo, Astori e Alonso in difesa; Borja Valero e Badelj mediani con Joaquin, Rossi e Rebic alle spalle di Babacar. Il tecnico ha lasciato a riposo Suarez, Bernardeschi, Vecino, Tomovic, Pasqual, Sepe, oltre a Kalinic («un giocatore che porta caratteristiche diverse da quelle che abbiamo», ha detto Sousa): presumibilmente verranno utilizzati stasera alle 18 nell’amichevole contro l’Iraklis a Montecatini (diretta su Violachannel.tv e Radio Bruno ).
Per Giuseppe Rossi era la prima da titolare e gli occhi sono rimasti puntati quasi tutti su di lui, per capire quale fosse il livello della sua condizione. Pepito si è mosso con disinvoltura, è indietreggiato spesso per prendersi il pallone, ha scambiato con i compagni e ha cercato il gol. Ancora non ha ritrovato la vena realizzativa: l’occasione più clamorosa gli è capitata al 17’ su assit di Rebic ma solo davanti al portiere non ha inquadrato la porta.
Nella ripresa ha comunque regalato l’assist per il tre a zero a Joaquin e ha sfiorato di nuovo il gol. È un Rossi che ispira e ha trovato fiducia in vista dell’inizio del campionato: non giocava 90 minuti interi dal 22 dicembre 2013 contro il Sassuolo. «Volevo vederlo in campo per tutta la partita — ha detto Sousa a fine gara — sono contento di lui, di Astori e di tutta la squadra». Ieri era anche la prima di Astori: l’ex romanista ha provato a giocare con attenzione, si è mostrato concentrato in alcune chiusure ma è arrivata anche qualche sbavatura. Tutto normale per un giocatore al debutto e che deve trovare ancora i giusti automatismi con i compagni. Lui stesso tra il primo e il secondo tempo ha spiegato che deve ancora «prendere le misure con i compagni di reparto».
La Lucchese del resto ha preso un po’ alla sprovvista i viola con il suo pressing continuo e con le volate sulla sinistra di Ashong, ex viola portato a Firenze da Corvino (tra i pericoli anche una traversa di Nolè). Le altre note positive arrivano da Borja Valero già abbastanza brillante e da Joaquin. Bene anche Rebic, che realizzato il secondo gol scartando l’avversario di suola e calciando in porta. Da esterno si è mosso bene, con vivacità: prima di cercare un altro esterno forse la Fiorentina può valutare il croato, atteso ad un salto di qualità. «Può ritagliarsi uno spazio. Tutti sono importanti per me», ha fatto notare Sousa. Poco fortunato Fazzi che ha ricevuto dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo un colpo allo zigomo ed è stato costretto ad uscire.
Lorenzo Marucci

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GIANFRANCO TEOTINO, CORRIERE FIORENTINO 15/8 –