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 2015  agosto 15 Sabato calendario

ALLA GRECIA SUBITO 26 MILIARDI ANCHE L’FMI FARÀ LA SUA PARTE

L’Eurogruppo, Germania compresa, è disponibile a considerare un allungamento del debito greco. E il Fondo monetario internazionale «apre» ad una sua partecipazione. L’intesa per il terzo salvataggio della Grecia arriva a tarda sera e contiene qualche novità. «Tutti vogliono raggiungere un accordo», diceva una fonte europea prima dell’inizio dei lavori dell’Eurogruppo. C’è voluto un po’ di tempo e un lavoro di mediazione non indifferente. Gli 86 miliardi promessi a luglio arriveranno in tre anni. La prima tranche di 26 miliardi arriverà subito e servirà per rimborsare la Bce il prossimo 20 agosto, onorare gli altri impegni di spesa del governo e ristrutturare il sistema bancario. I soldi arriveranno dal fondo Esm, ma - ed è questa la novità che ha sbloccato il negoziato e fatto raggiungere l’intesa - il Fondo monetario dovrebbe entrare in un secondo tempo, dopo che in ottobre si sarà pronunciato il board, riducendo così l’impegno del fondo europeo salva-Stati.
L’altra novità è quella del fondo per le privatizzazioni: dovrà essere operativo entro la fine dell’anno, comprenderà anche le banche una volta che queste saranno ricapitalizzate e avrà il compito di realizzare almeno 50 miliardi di euro vendendo i propri asset. Tutto il processo sarà supervisionato da Bruxelles. Soddisfatto il ministro Pier Carlo Padoan: «L’accordo raggiunto mette la Grecia in condizione di rilanciare la crescita e quindi l’occupazione. Ognuno ha fatto la propria parte».
In mattinata c’era stato il via libera del Parlamento greco alla sfilza di misure richieste dai partner europei per dare il via libera. E anche il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, prima dell’Eurogruppo definiva «possibile» un accordo.
Le aperture tedesche
Il nodo era ancora una volta rappresentato dalla posizione tedesca, che però aveva lanciato segnali distensivi. «Credo che a fine giornata avremo un risultato, se non troviamo una soluzione dovremo fare un nuovo finanziamento ponte, è chiaro, è quello che ha deciso l’Eurosummit. Abbiamo preparato entrambe le opzioni», ha detto il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble prima dell’inizio dell’eurogruppo. Per la Germania era essenziale il coinvolgimento del Fondo monetario, anche per presentare al proprio Parlamento un accordo meno oneroso di quello che sarebbe stato per Berlino senza il contributo del Fmi. Che però a sua volta ha più volte ribadito di ritenere indispensabile una ristrutturazione del debito greco, altrimenti insostenibile, per partecipare al nuovo salvataggio. Il numero uno del Fondo, Christine Lagarde, ha seguito i lavori in teleconferenza. Alla fine la mediazione sposta ancora in avanti il problema. L’Eurogruppo è pronto a considerare, se necessario, possibili misure aggiuntive sul debito greco (allungamento scadenze e dei “periodi di grazia”), condizionate all’applicazione del Memorandum. Ma solo dopo la prima revisione e escludendo ogni taglio del suo valore nominale. Il Fondo monetario, dal canto suo, raccomanderà al suo board «un nuovo sostegno alla Grecia una volta che l’accordo su un possibile alleggerimento del debito sia raggiunto». La revisione della posizione greca è prevista in ottobre, c’è tempo. Intanto arrivano i soldi per pagare i debiti in scadenza, rimborsare il prestito ponte ricevuto in luglio e ristrutturare il sistema bancario. Alla fine, tutti soddisfatti: «L’accordo supera l’incertezza che ha pesato per troppo tempo sul Paese e sull’eurozona», dice il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis.