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 2015  agosto 17 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA MERKEL ALL’EXPO


REPUBBLICA.IT
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi accoglie la Cancelliera Angela Merkel a Palazzo Italia all’Expo 2015. Presenti i rispettivi consorti, Agnese Landini e Joachim Sauer

BERLINO - Al ritorno dalla vacanze, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha rilasciato una lunga intervista alla Zdf, in cui ha affrontato il prevedibile tema del terzo pacchetto di aiuti alla Grecia in vista del voto del Bundestag, mercoledì prossimo, ma anche quello dell’emergenza immigrazione, per il quale la Germania chiede alla Ue un confronto per fare chiarezza sulle modalità del diritto d’asilo.
Merkel ha riconosciuto a Tsipras e al governo greco di aver lavorato in modo decisamente diverso rispetto ai mesi precedenti della trattativa con le istanze Ue e le autorità finanziarie internazionali. "Ora, con il terzo piano di aiuti" da 86 milioni di euro, adottato venerdì scorso dai ministri delle finanze Ue, "coltiviamo non la certezza ma una certa speranza" di poter risolvere la questione della Grecia. "Tsipras ha capito che il suo Paese non avrebbe potuto raddrizzarsi se non impegnandosi davvero nelle riforme" ha spiegato la cancelliera, ricordando allo stesso tempo che molte tappe attendono ancora la reale implementazione di quelle riforme, difficili e pesanti per la popolazione greca, ma necessarie "se si vuole tornare a vedere la luce alla fine del tunnel".
Angela Merkel ha poi mandato un chiaro messaggio per rassicurare lo schieramento conservatore al Bundestag, in cui diversi esponenti sono titubanti rispetto alla ratifica del terzo piano di aiuti dopo che il Fondo Monetario Internazionale di Christine Lagarde ha fatto sapere che entrerà nell’operazione soltanto da ottobre se la riforma delle pensioni e l’alleggerimento del debito saranno tangibili. L’approvazione del piano al Bundestag non è in bilico, potendo il governo contare sul sostegno di socialdemocratici e verdi. Ma una frattura intestina alla Cdu danneggerebbe evidentemente la Merkel. E allora, attraverso Zdf, Angela si dice "convinta che il Fmi parteciperà al piano. La signora Lagarde ha dettato chiaramente le sue condizioni. E ha detto che se saranno accolte, il Fmi ci sarà. Non ho ragione di dubitare della sua parola".
Angela Merkel parla anche agli europei: "A differenza di quello che leggo in certe analisi, non vogliamo un’Europa germanizzata" e la Germania "non è mai stata isolata" nelle sue posizioni "sebbene alcuni la accusino di aver imposto i suoi diktat. Il cambiamento d’atteggiamento di Atene è stato possibile grazie alla fermezza del nostro Wolfgang Schäuble, ma anche di altri Paesi".
Ben più lunga e impegnativa, secondo Angela Merkel, sarà la gestione dell’emergenza immigrazione e di una vera e propria crisi umanitaria che investe l’Europa. "Abbiamo bisogno di una politica comune europea in materia di asilo" ha affermato la cancelliera, sottolineando come la Germania sia letteralmente assediata dalle richieste, che quest’anno potrebbero superare le 600mila, un record. Merkel ha annunciato che affronterà la questione con il presidente francese Hollande.
Per Merkel, è necessario stilare a livello Ue una lista di Paesi riconosciuti come "sicuri, in cui i cittadini non sono perseguitati". Questo perché tra i migranti che arrivano in Germania molti provengono da Paesi, in particolare dai Balcani, che non possono pretendere di vedersi riconoscere lo status di rifugiati, a spingerli è soprattutto
la motivazione economica. Bisogna invece concentrarsi sui modi con cui velocizzare le procedure nel caso di siriani, iracheni, afgani. "L’asilo potrebbe quindi essere il prossimo progetto europeo in cui vedremo se siamo realmente in grado di agire insieme".

PEZZO DEL CDS DI STAMATTINA
DALLA NOSTRA INVIATA Bruxelles Fronda ad Atene, ribellione a Berlino, il terzo piano di aiuti per la Grecia ottiene l’ok dell’Eurogruppo e spacca le maggioranze. Angela Merkel ha richiamato d’urgenza il Bundestag, il Parlamento federale, per approvare il pacchetto da 86 miliardi in cambio di riforme su tre anni. Nella seduta di mercoledì il salvataggio passerà con il sostegno di socialdemocratici e verdi ma le defezioni annunciate tra i conservatori mettono in discussione la nuova linea europea del compromesso abbracciata dalla cancelliera e dallo stesso ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, che ha definito «un buon giorno» l’accordo di Bruxelles. Un approccio dialogante che in tempi di Pil in frenata nell’intera Ue potrebbe facilitare ulteriori aperture sulla crescita da parte della Germania tutrice del rigore e locomotiva d’Europa, lasciata in splendido isolamento dalla Francia in stagnazione. «Non vogliamo un’Europa tedesca» ha detto ieri Merkel respingendo l’accusa di aver imposto diktat alla Ue e puntualizzando che il cambio di passo dei greci è stato possibile «per la durezza di Schäuble ma anche di altri Paesi europei. Ora abbiamo non la certezza ma la speranza che la situazione migliori». Stop alle voci di frizioni con il ministro. In questo scenario fluido cade la visita italiana della cancelliera che oggi vede il premier Renzi a Expo, un’occasione per affrontare i temi caldi dallo sviluppo all’immigrazione.
Il mese scorso erano stati 65 i parlamentari tedeschi sui 311 del blocco di maggioranza che avevano ritirato l’appoggio al negoziato, stavolta potrebbero superare i cento. L’obiezione principale riguarda il ruolo indefinito del Fondo monetario internazionale, che partecipando allevierebbe lo sforzo dei finanziatori europei ma soprattutto farebbe valere i rigidi meccanismi di verifica che ad Atene ricordano le vecchie ispezioni della troika. Molti i dubbi sulla realizzazione delle impegnative riforme previste dal piano, tanto più che Tsipras sta per affrontare il voto di fiducia. Merkel si aspetta che l’Fmi resti a bordo, come ha dichiarato ieri citando l’impegno della direttrice del Fondo Christine Lagarde a perorare la causa con il Consiglio esecutivo. Nei prossimi mesi Fmi e Germania cercheranno un’intesa sul debito, che per Washington va ridotto, per Berlino può essere alleggerito con allungamenti delle scadenze o periodi di grazia, non con tagli al valore nominale.
Mercoledì il via libera dei Governatori dell’Esm, poi lo stanziamento dei primi 26 miliardi.
Maria Serena Natale