Gabriele Guccione, la Repubblica 14/8/2015, 14 agosto 2015
BERLUSCONI PUNTA SU GILETTI E MISTER GROM
TORINO.
Sarà che d’estate un buon gelato non se lo nega nemmeno Berlusconi. Sarà che è un corteggiamento che dura ormai da anni e l’occasione, con l’avvicinarsi delle elezioni comunali a Torino, potrebbe essere quella buona per mettere a segno un colpo. Per l’ex Cavaliere è arrivato il momento di tornare su un suo vecchio pallino: portare in politica Guido Martinetti, fondatore insieme all’amico Federico Grom, della nota e omonima catena internazionale di gelaterie.
«Il gelataio», come ama definirsi lo stesso Martinetti, pur essendo a capo di un gruppo con 32 punti vendita in Italia e 7 nel mondo, da New York a Giacarta, aveva declinato il primo invito all’epoca delle politiche: «Non adesso». Era il 2012. «Splendido quarantenne» dalla faccia di un Jude Law nostrano, il giovane imprenditore torinese piace a Berlusconi proprio perché incarna il modello del «sogno italiano». E pare fosse stato pure testato da Alessandra Ghisleri.
Il diretto interessato si schermisce: «Non ci ho nemmeno parlato, con Berlusconi». Quindi, stavolta che farà? «Guardi, è sempre la stessa storia di Berlusconi che mi corteggia», risponde Martinetti, che fa intendere di poter rispondere soltanto di fronte ad una proposta di matrimonio fatta con tutti i crismi. Altrimenti Mister Grom continuerà a “fare” i gelati.
Berlusconi lo vorrebbe nella sua nuova formazione di “campioni”, quell’«Altra Italia» che sta cercando di mettere in piedi per dare un volto nuovo al centrodestra e replicare alle prossime comunali del 2016, anche a Torino, contro la sempre più probabile ma non ancora ufficiale ricandidatura di Piero Fassino, il “modello Venezia”, dove a vincere è stato quel Brugnaro che, al di là delle insegne di partito, ama definirsi «renziano». Proprio come il gelataio Martinetti.
Il coordinatore piemontese di Forza Italia, Gilberto Pichetto, è stato ad Arcore giovedì scorso per vagliare i nomi. Su Martinetti non si sbilancia: «Non confermo, né smentisco». Ma che Berlusconi stia cercando una faccia lontano dalla politica dei partiti e capace di bucare lo schermo lo si capisce anche dal corteggiamento fatto a Massimo Giletti. «Mi hanno chiamato, ma non dirò chi», ha raccontato a Repubblica, il conduttore e giornalista Rai. Giletti però ha declinato l’invito: «La politica è meglio che la facciano i politici».
L’identikit dell’anti-Fassino di cui è alla ricerca il centrodestra rivela anche il volto di Marco Boglione, il patron di Robe di Kappa: una carta già accarezzata, ma poi rimessa nel mazzo, all’epoca delle comunali del 2011. In fondo al mazzo ci sono poi i nomi più locali: l’avvocato Luca Olivetti, il presidente dell’Ance Piemonte, Giuseppe Provvisiero, il numero uno dei costruttori torinesi, Alessandro Cherio, il quale agli amici confida: «Non scherziamo, son renziano».
Gabriele Guccione, la Repubblica 14/8/2015