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 2015  agosto 14 Venerdì calendario

DONNARUMMA, IL CUCCIOLO CHE VA A SCUOLA DA ABBIATI – 

Se dalla bollente estate 2015, con due rigori parati (a Berardi e Acerbi) nel trofeo Tim, e un altro al campione del mondo Kroos nell’amichevole con il Real Madrid, si alza la testa per guardare un po’ più lontano s’intravede la fisionomia del Milan del futuro. E dietro un blocco difensivo che si sogna tutto giovane e tricolore (De Sciglio, 23 anni, Rodrigo Ely, 22, Romagnoli, 20, Calabria, 19) c’è lui: Gianluigi (Gigio) Donnarumma, 16 anni, 197 centimetri di precocità (mamma Maria si portava dietro la carta d’identità per dimostrare agli avversari che non barava sull’età), che fanno brillare gli occhi ad Adriano Galliani, lesto in estate (quando sono arrivate richieste da tutta Europa) a sedersi con il procuratore Mino Raiola (sì proprio lui) e blindarlo per tre anni. Neanche il tempo di dire il più classico dei «il ragazzo si farà» che il ragazzo si è già fatto.
Tappe bruciate. Sarà che gli ha un po’ spianato la strada nel mondo del calcio e della vita in solitaria (Gigio è nato a Castellammare, i genitori, per scelta, sono rimasti lì) il fratello Antonio, 25 anni, sempre portiere, che ha iniziato nel Milan e ora è al Genoa. Gigio, per la verità, dopo essere stato adocchiato dal Napoli quando era un pulcino a Castellammare, nel 2013 era praticamente già dell’Inter: è stato Mauro Bianchessi (responsabile scouting del Milan), dopo una riunione di otto ore, a convincere la famiglia a firmare con i rossoneri.
La trafila è stata poi velocissima: i suoi coetanei giocano negli allievi, lui farà il terzo portiere della prima squadra (oltre a essere titolare nell’Under 17). Christian Brocchi, ora allenatore della Primavera, nel 2014 lo ha fatto esordire proprio contro l’Inter (e ha vinto 5-0). «Nessun problema per lui e nessun timore per me! — ricorda Brocchi —. È un ragazzo educato, serio, non ha paura di niente. È umile e questo ora lo sta aiutando. Poi è milanista e il suo sogno è diventare il portiere del Milan per i prossimi 15 anni: per me è un sogno possibile».
L’anno scorso Inzaghi lo ha portato in panchina a 15 anni. L’atterraggio tra i campioni (a parte qualche inevitabile timidezza) è stato soft, d’altronde il preparatore dei portieri Magni da tempo, appena può, fa allenare tutti i numeri 1 di prima squadra e Primavera assieme. E poi ci hanno pensato Diego Lopez e Abbiati a coccolare il piccolo cucciolo di portiere, fornendo ogni giorno spontanee lezioni di tenuta mentale (Abbiati gli ha suggerito di stare lontano dai media, il Milan comunque limita al massimo l’esposizione), anche se Gigio si lascia andare soprattutto nelle chiacchierate in napoletano con Nocerino.
Sinisa Mihajlovic continuerà a tenerlo con sé, anche se sarà a disposizione della Primavera quando servirà. Nessuno vuole accelerare troppo: sono stati già numerosi gli eletti al ruolo di eredi di Buffon costretti poi a brusche frenate (Scuffet, Fiorillo, Bardi). L’idolo di Donnarumma è Neuer, forse perché sono due anni che al Milan insistono a dirgli che deve saper partecipare all’azione e quindi giocare anche con i piedi. Come molti della Primavera vive in un residence convenzionato, dove ci sono tutor che aiutano anche negli studi: a Castellammare era iscritto a Ragioneria, ora continua da privatista. Le pagelle — ordine del Milan — dovranno essere buone sul campo e a scuola.
Arianna Ravelli