Guerin Sportivo, 9/2015, 14 agosto 2015
ROSE CON LE SPINE
Dal punto di vista regolamentare, la Serie A si allineerà alla Champions League: da questa stagione sarà infatti operativo il contingentamento delle rose a 25 giocatori, di cui 4 provenienti dal vivaio e 4 di formazione italiana (giocatori che abbiano militato nei nostri vivai dajl’età di 15 a quella di 21 anni per almeno 36 mesi). E un modo di razionalizzare le spese e di limitare tesseramenti folli e conseguenti esercizi di finanza creativa. Dietro l’angolo, anche il tentativo di riservare uno spazio ai prodotti dei settori giovanili, spesso mortificati in questi ultimi anni. Meglio di niente. D’altra parte, la rosa con 25 elementi non sarà priva di spine: chi ha organici extralarge dovrà svendere, tagliare, dismettere, rescindere. Operazioni non gratuite e che creeranno anche nel calcio la scomoda categoria degli esuberi.
LA LOTTA DELLE TV
Sullo sfondo della lotta scudetto, c’è un’altra battaglia in corso, non priva di ricadute decisive sul movimento: è quella combattuta senza esclusione di colpi tra le pay tv. Sky e Mediaset si azzuffano da oltre un anno sui vari campi di sfida, italiani ed europei, e i prezzi dei diritti tv volano. Gode la Serie A, che incasserà attraverso l’advisor Infront 1,2 miliardi a stagione per i prossimi tre anni: incremento del 20%. Un dato figlio tuttavia della rivalità tra emittenti più che del reale valore del campionato. La constatazione sa di avvertimento: se la Lega Serie A si accontenterà di godersi l’incasso, il declino resterà dietro l’angolo. Al contrario, gli introiti andrebbero vincolati a investimenti in strutture e vivai: solo così si garantirebbe la crescita del nostro movimento.
Alessandro lori