varie, 13 agosto 2015
MINUTI
«Non ho detto che voglio lasciare il Barça, vorrei solo giocare di più. Non è una questione di soldi, ma di minuti» (Pedro, che dovrebbe essere acquistato dal Manchester United).
MONOPOLI «Certi campioni vengono pagati con i soldi del Monopoli… Cento milioni per Pogba è una cifra che possono sborsare all’estero. Noi, che siamo uno step sotto la Grecia, potremmo buttarci su un “pagherò” per centoventi anni» (la Gialappa’s Band, che dalla prossima stagione affiancherà Nicola Savino a Quelli che il calcio su Raidue).
NUTELLA «Devo stare a dieta perché i chili poi te li devi portare su quando salti. Ma sono un goloso, soprattutto delle cose vietate. la Nutella ad esempio, e ingrasso in fretta, mi succede sempre a fine stagione» (Gianmarco Tamberi).
SEGNI «Io ho lasciato la mia Sardegna dopo il Liceo, ma già durante facevo avanti e indietro nei weekend per correre. Sono cose che ti segnano» (Fabio Aru).
INDUSTRIALI «I media dovrebbero puntare di più sul ciclismo. In Italia industriali come Ferrero e Balocco hanno fatto molto col Giro, altri come Barilla avevano mostrato interesse. Ma non c’è molto di concreto all’orizzonte» (Vincenzo Nibali).
INVESTITORI «Da quando ho preso le redini della Mercedes ho lasciato ogni altra attività. Dunque in questo momento io sono soltanto un “investitore” nei confronti di Bottas. È un ragazzo valido che può far gola a molti ma la Williams è la terza forza del campionato, aspira ad andare a podio ad ogni gara e non c’è ragione per andarsene» (Toto Wolff sulle voci di un passaggio del pilota in Ferrari).
RUOLI «Quattro giocatori hanno deliberatamente deciso di non rispettare una mia indicazione: fra i quattro, purtroppo, c’era Travica, il capitano. Allenatore e atleti non possono essere sullo stesso piano: ho sempre esercitato il buon senso, tuttavia ci sono momenti in cui il rispetto dei ruoli deve essere sostanziale» (Mauro Berruto, ex c.t. della nazionale di volley).
VELENO «I risultati riflettono inevitabilmente il clima che c’è dentro una squadra, e i nostri, ultimamente, non erano stati buoni, anzi. La prima fase di World League l’abbiamo giocata con una tremenda discontinuità, un veleno letale nella pallavolo. Si è rotto qualcosa, speriamo che si riesca a ricomporre tutto in fretta, sennò qualificarsi per Rio sarà molto dura» (Dragan Travica, ex capitano della nazionale di volley).