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 2015  agosto 12 Mercoledì calendario

Cronologia del 1861

1861 • La Banca Nazionale degli Stati Sabaudi assorbe la Banca delle Quattro Legazioni.  Diventerà poi la Banca Nazionale del regno d’Italia  (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Edoardo Sonzogno fonda a Milano l’omonima casa editrice (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Niccolò Tommaseo e Bernardo Bellini iniziano a Torino la pubblicazione del Nuovo dizionario della lingua italiana (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Sassano (Salerno), contadini poveri e braccianti creano un’associazione clandestina, che si configura come un ibrido tra la Lega di resi­stenza e la Società di mutuo soccorso. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Stellarton, in Nuova Scozia, nascono le prime cooperative Canadesi (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Torino, Hermann Loescher fonda l’omonima casa editrice. È specializzata in opere scolastiche, testi universitari e classici, ma la sua fama è legata in particolare all’attività nel campo della lessicografia, con IL (vocabolario Italiano-Latino) curato da Luigi Castiglioni e Scevola Mariotti, il GI (vocabolario Greco-Italiano curato da Franco Montanari) e molti altri dizionari.  Nel 1989 la casa editrice Zanichelli acquista la totalità delle azioni Loescher dalla famiglia di Maurizio Pavia. La famiglia Pavia, di origine biellese come la più nota famiglia Sella deteneva il pacchetto azionario dagli anni del Fascismo, periodo durante il quale per le leggi razziali fu costretta ad affidarsi a un prestanome. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 1° gennaio • Ferrara, nasce la Società degli operai di Ferrara – prima Società di Mutuo soccorso ferrarese – avente per “(....) scopo la fratellanza con il mutuo soccorso promuovere l’istruzione, la moralità, il benessere, affinché possano cooperare efficacemente al bene politico”. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Milano, Emilio Treves fonda l’omonima casa editrice (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 8 gennaio • In vista delle elezioni di febbraio, Don Giacomo Margotti lancia su "L’Armonia" la parola d’ordine "né eletti, né elettori" (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 14 gennaio • Con regio decreto vengono assorbiti dal carabinieri reali i corpi militari che prima si occupavano nelle varie province della pubblica sicurezza (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 19 gennaio • Le Marche passano sotto il diretto controllo del governo (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 24 gennaio •Il Corpo dei Carabinieri diventa la Prima Arma dell’esercito italiano, con il R.D. che approva la Riorganizzazione del Corpo dei Carabinieri Reali. Istituita la carica di Capo di S.M. del Comando Generale, in sostituzione di quella di Segretario (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 17 febbraio • Il governo piemontese estende con il decreto n. 251 la legge Rattazzi sugli enti religiosi, al Regno delle Due Sicilie. Vengono estesi anche il codice penale, la legge sull’ordinamento giudiziario e militare e la leva diventa obbligatoria (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 23 febbraio • Fondato a Milano da Antonio Ghislanzoni e Teobaldo Ciconi il giornale Il Lombardo (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 24 febbraio • La Banca Nazionale incorpora la Banca Parmense e la Banca per le Quattro Legazioni (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) Marzo • Scontri tra esercito piemontese e briganti nel Molise e in provincia di Chieti. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 2 marzo • Cessano le pubblicazioni della Gazzetta del Popolo di Lombardia (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 13 marzo • Torino, il deputato bolognese Marco Minghetti  presenta alla Camera un progetto di decentramento dell’ordinamento amministrativo italiano. I quattro disegni di legge presentati eliminano il sistema centralizzato piemontese e affidano ampi poteri agli enti locali: regioni, province e comuni. Minghetti propone la creazione di un ordinamento regionale su base elettiva che consenta di conservare le tradizioni e i costumi delle diverse parti d’Italia. Alla Regione in particolare devono spettare il potere legislativo e l’autonomia finanziaria in merito ai lavori pubblici, all’istruzione superiore, alla sanità, alle opere pie, all’agricoltura. Province e comuni devono ampliare le loro competenze e la loro base elettorale, estendendo il diritto di voto amministrativo a tutti i cittadini iscritti almeno da sei mesi nei ruoli delle imposte dirette, indipendentemente dall’ammontare dell’imposta e senza escludere gli analfabeti; i sindaci, ancora di nomina regia, devono diventare elettivi all’interno del consiglio comunale. Allo Stato spettano soltanto, secondo la proposta di Minghetti, la politica estera, i grandi servizi di utilità nazionale (la difesa, le ferrovie, le poste, i telegrafi, i porti) e un’azione di vigilanza e di controllo sull’operato degli enti locali. Le proposte di Minghetti non saranno approvate. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) VEDI DISCORSO DI MINGHETTI IN http://www.150anni.it/webi/_file/documenti/province/Il%20processo%20di%20unit%C3%A0%20nazionale/A4processodoc05.pdf 26 marzo • Garibaldi in un discorso a Caprera afferma che molti deputati erano indegni della nazione e che i garibaldini erano stati "trattati male" (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 29 marzo • Abolito il Consiglio di Luogotenenza di Napoli (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 31 marzo • Insorge Castiglione di Agnone (Molise) dove sono uccisi il sindaco, il giudice e una guardia. La repressione è feroce: 23 uccisi e 64 arrestati. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 2 aprile: • Insorge Vico Garganico, mentre disordini e manifestazioni si hanno un po’ in tutto il meridione. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 7 aprile • Basilicata, briganti, cui si uniscono gruppi di contadini dei latifondi del principe Doria, invadono le terre del principe stesso al grido di Viva Francesco II. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Il brigante Carmine Crocco, detto Donatelli, si autoproclama generale borbonico. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 7 aprile già inserito in lab 12 aprile • Il moto iniziato dai briganti di Crocco si estende a tutto il nord della Basilicata. Dopo Ginestra e Venosa, insorge anche Melfi dove vengono incendiati gli archivi e si eleggono nuovi dirigenti del circondario e del municipio. Moti e tumulti – tra il 9 e il 21 aprile – anche a Lavello, Rapolla, Avigliano (dove gli insorti sono guidati dall’Arciprete ottantenne), Coraguso, Calciano, Atella, Barile, Rionero, Monteverde, Grassano, Aquilonia, San Chirico, Calitri. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) ??????????????????????????????????????????????????? Torino, Ricasoli vara il nuovo governo. Ricasoli oltre alla presidenza del consiglio detiene il ministero degli esteri e quello della guerra; alla giustizia subentra Vincenzo Miglietti; alla marina, Luigi Federico Menabrea; all’agricoltura, Filippo Cordova. Gli altri ministri sono confermati. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) ??????????????????????????????????????????????????? 15 aprile • Melfi, i briganti guidati da Crocco, entrano in città (Melfi era a quel tempo capoluogo di provincia ndr) accolti come trionfatori. Celebrato anche un Te Deum di ringraziamento. Negli stessi giorni bande di contadini armati scorazzano sulle pendici del monte Somma (Napoli), nei pressi di Nola, nel Gargano e in Calabria. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 16 aprile • Basilicata, primo scontro tra briganti ed esercito piemontese tra Barile e Rionero. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 19 aprile • Melfi è occupata dall’esercito piemontese. Crocco si ritira nell’alta Irpinia dove fa scoppiare moti a Calitri, Conza, Pescopagano e Carbonara. Tutta la Basilicata ritorna sotto l’ordine dei piemontesi. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 25 aprile Emessa un’ordinanza che prevede l’espulsione dei membri della camorra napoletana dalla polizia (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 1° maggio • Il governo italiano invia grossi contingenti militari nel Meridione per arginare il fenomeno del brigantaggio. Il nuovo luogotenente di Napoli, Gustavo Ponza di San Martino, tenta una mediazione con i legittimisti borbonici nel tentativo di contenere il fenomeno senza ricorrere a una feroce repressione armata. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 4 maggio: Costituito ufficialmente il regio Esercito Italiano: con Decreto del Ministro Fanti, l’Armata Sarda, che aveva incorporato molti eserciti pre-unitari, prendeva la denominazione di Esercito Italiano. Le unità militari sabaude iniziano a confluire nel meridione. Ma la storia del nostro Esercito ha radici molto più lontane: il 18 aprile 1659 il duca Carlo Emanuele II di Savoia, volendo disporre di militari addestrati e pronti all’impiego, indisse un bando per il reclutamento di 1.200 uomini da inquadrare in un reggimento detto "delle Guardie". Questo evento segnò il passaggio dalle milizie di ventura alle unità permanenti, organismi propri dello Stato. Il reggimento "delle Guardie" fu, dunque, il primo reparto permanente d’Europa, precursore dell’attuale Esercito di professionisti (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 18 maggio • Milano, il vicario dell’arcivescovo, Caccia Dominioni, si rifiuta di celebrare la festa dell’unità d’Italia in Duomo. Un gruppo di "congiurati" cerca di catturarlo dentro il Duomo, ma il vicario riesce a rifugiarsi in sagrestia e poi a fuggire dalla città travestito da secolare. Il Capitolo si schiera contro il vicario e approva le celebrazioni (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 29 maggio: La Camera approva il trattato di pace firmato con l’Austria (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 28 giugno • Milano, siglato l’atto costitutivo della Società Anonima degli Omnibus (SAO). La sede è situata al n. 23 di piazza Duomo dove sono anche la sala d’aspetto, il deposito bagagli e la direzione (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) Luglio • Stabilito per legge il tasso di cambio tra la lira piemontese e le altre valute della penisola. Fissato per decreto il valore della lira piemontese. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Istituita la Cassa di Invalidità per la Gente di Mare (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 1 luglio • Roma, esce il primo numero de l’Osservatore Romano (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Minghetti, in un discorso alla Camera, parla del progetto di sistemazione dei comuni e delle regioni del regno (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 7 luglio • I moti repressi in Basilicata si riaccendono nell’avellinese, nel beneventano, nel casertano e nel cosentino. Si formano bande di briganti a cui si uniscono contadini insorti. Alcune centinaia di briganti, soldati borbonici sbandati e contadini occupano Montefalcione (Avellino). Di qui dilagano verso Montemilletto, Candida, Chiusano e altre località, arrivando a minacciare la stessa Avellino. I moti sono repressi con l’intervento dell’esercito piemontese appoggiato dalla legione ungherese di Garibaldi arrivata da Nocera. Nell’avellinese si svolge una grande manifestazione in favore dei Borboni (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 9 luglio: • Un migliaio di contadini insorti attacca Cosenza. Respinti dall’esercito, si ritirano sulla Sila formando bande di briganti (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 10 luglio: Creato il Gran libro del debito pubblico del Regno, che unifica i debiti pubblici degli ex Stati preunitari. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 15 luglio • Napoli, il generale Enrico Cialdini sostituisce il moderato Ponza di San Martino come luogotenente dell’ex Regno delle Due Sicilie, con pieni poteri civili e militari per la repressione del brigantaggio. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 17 luglio: Dichiarato il corso legale della lira italiana. La Banca nazionale sarda prenderà in seguito il nome di Banca nazionale (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 21 luglio: Approvata una legge che concede all’ingegnere Paolino Talabot di costruire le linee ferroviarie: Ancona-Otranto, Napoli-Foggia, Ceprano-Pescara (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 24 luglio • Approvata una legge che forma un corpo di 120.000 uomini arruolati su base censitaria destinati all’ordine pubblico. Originariamente Garibaldi aveva proposto la formazione di un corpo dieci volte superiore con il quale formare una Guardia mobile nazionale (progetto dibattuto il 19-20 luglio).(https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 28 luglio • Gioia del Colle (Bari), contadini e popolani si uniscono ai briganti della banda guidata dall’ex sergente borbonico Pasquale Domenico Romano. La rivolta è repressa duramente: oltre 100 i fucilati e 120 gli arrestati. Altri rivoltosi saranno fucilati nei giorni seguenti. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Istituite con la legge n.360 le Casse per gli invalidi della marina mercantile, le prime a partecipazione obbligatoria. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) • Con il R.D. n.158 a Torino, presso il Ministero delle finanze, viene organizzata l’amministrazione del debito pubblico, con una direzione generale e con direzioni a Firenze, Milano, Napoli e Palermo (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) Agosto • Teramo, in soli sei giorni sono fucilati 526 rivoltosi o ritenuti loro simpatizzanti. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 7 agosto • Pontelandolfo (Benevento), la popolazione, guidata da cinque canonici e un arciprete, chiama in soccorso i briganti attivi nelle zone circostanti. Insorgono anche Casalduni e Campolattaro. Nei giorni seguenti è annientato un distaccamento di 40 soldati e quattro carabinieri (un solo superstite). La legge è riportata nella zona con la distruzione dei due paesi e la fucilazione degli abitanti rimasti. Moti anche in altre zone del beneventano e nel salernitano: Auletta (che rimane tre giorni in mano alla plebe), San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara, Pago e Pietralcina. A Caserta, un gruppo di briganti, travestito da Guardia Nazionale e guidato dal capobanda Antonio Caruso (foto), liberano un centinaio di detenuti, tra i quali Giona La Gala, fratello del capo banda Cipriano. Questi dal monte Tiburno effettua scorrerie in tutto il beneventano, arrivando fino a minacciare Caserta. Nello stesso periodo non vi è zona dalla Terra del Lavoro al Nolano, dall’Abruzzo al Molise, dall’avellinese alla Basilicata, fino al Gargano, al barese e alla Calabria che non sia percorso da bande di contadini che, unite a soldati borbonici sbandati, sono diventati briganti. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 8 agosto • Durante la notte vengono arrestati a Napoli una trentina di ex ufficiali dell’esercito borbonico. Il giorno successivo vengono imbarcati su una nave, con qualche centinaio di soldati borbonici, diretti a Genova (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 10 agosto • Fondata a Napoli una loggia del Grande Oriente massonico (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 13 agosto • Dura azione militare contro i paesi di Pontelandolfo e Casalduni (Benevento), che vengono distrutti e gli abitanti uccisi (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 17 agosto • Trasferite agli enti locali parte dei poteri del ministero della Pubblica Istruzione (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 22 agosto • Scoppia una sommossa tra i militari borbonici detenuti a Fenestrelle (Torino) (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) Settembre • Genova, i democratici fondano l’Associazione unitaria italiana (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 13 settembre: • Termina le pubblicazioni il giornale Campidoglio (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 22 settembre • Bologna, scoppiano violenti tumulti a causa dell’aumento dei prezzi. Le proteste continuano anche nei due giorni successivi. Sono assaltati forni, pastifici e anche qualche abitazione. A tutti, i manifestanti impongono di vendere le derrate a prezzi accessibili. Sei persone sono arrestate, dopo il duro intervento della Guardia Nazionale. Saranno assolti il 24 maggio 1862. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 27 settembre • Firenze, IX Congresso delle società operaie. Sono rappresentate 124 società con 250 delegati, fra i quali si ricordano Agostino Depretis, Pietro Sbarbaro, Daquino, Giuseppe Dolfi e Francesco Domenico Guerrazzi. Giuseppe Maz­zini invia un messaggio. Il Congresso si divide sulla questione pregiudiziale se le Società operaie debbano occuparsi di politica, oppure no. Il congresso approva una mozione che chiede l’unificazione delle società operaie, il suffragio universale e l’istruzione laica e obbligatoria. Una seconda mozione dichiara "funesto" per gli operai l’uso dello sciopero, raccomanda il ricorso all’arbitrato di "uomini probi" per ottenere aumenti salariali e riduzioni degli orari di lavoro, chiede l’abrogazione degli articoli del codice penale che vietano le "coalizioni degli operai". Il congresso si chiude con l’elezione di una commissione permanente composta in grande maggioranza da democratici. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 9 ottobre • Torino, l’emanazione dei decreti Ricasoli estendono a tutta l’Italia il decreto Rattazzi del 1859 sull’ordinamento provinciale e comunale. E’ la fine dell’ipotesi Minghetti di uno stato decentrato e regionale. Il Regio Decreto n. 250 assegna il titolo di prefetto anziché governatore alla più alta carica delle province italiane (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 16 ottobre Attribuiti al generale La Marmora i pieni poteri militari e civili per combattere il brigantaggio nel meridione (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 22 ottobre Potenza, don José Borjès si unisce alla banda di Crocco. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 31 ottobre Palermo, fondata la Cassa Centrale di Risparmio Vittorio Emanuele per le province siciliane, conosciuta anche come Sicilcassa o con l’acronimo Ccrve.  Controllato dagli anni ’50 dalla Regione Siciliana conobbe una forte espansione. Negli anni Sessanta l’ascesa divenne esponenziale con l’autorizzazione alla Cassa per la gestione del credito fondiario. Fu la più importante Cassa di Risparmio italiana dopo la Cariplo, e negli anni settanta un siciliano su cinque ha un conto di risparmio alla cassa. Con la riforma del 1990 diventa una Società per azioni di proprietà dell’omonima Fondazione bancaria, con una ricapitalizzazione per ripianare i debiti da parte della Regione Siciliana di circa 500 miliardi di lire. Viene istituita la Fondazione Lauro Chiazzese della Sicilcassa, che si fonderà poi con la Fondazione Banco di Sicilia nel 2004. Nel 1997, con 3.850 dipendenti, 245 sportelli, 11.000 miliardi di lire di depositi ed altrettanti di impieghi, e 1.200 miliardi di deficit, viene comunque messa in liquidazione coatta amministrativa dal governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio e acquisita nel settembre 1997 dal Banco di Sicilia. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 3 novembre Potenza, in tutta la provincia si riaccende la guerriglia organizzata dai briganti guidati da Carmine Crocco. Scontri e tentativi di rivolta (tra cui la fallita sollevazione borbonica di Potenza) avvengono un po’ in tutta la provincia. Il 26 novembre i briganti superstiti tentato l’assalto di Pescopagano. Respinti, si ritirano nel bosco di Monticchio. Con la sconfitta di Crocco la guerra al brigantaggio cesserà di essere una guerra di massa, trasformandosi in una guerra per piccole bande. Le cifre, incomplete, fornite dalle autorità militari piemontesi relative alla seconda metà del 1861 parlano di 733 briganti fucilati, 1.093 uccisi in combattimento e 4.095 arrestati. Negli anni successivi si formeranno numerosissime bande (formate di poche decine di uomini) che agiranno ognuna per proprio conto e nella propria zona. La banda di Carmine Crocco minaccerà l’avellinese, il lucerino e la zona di Altamura. Le bande di Coppa, Tortora, Tina, Totaro, Schiavone agiranno nelle stesse zone, talvolta aggregandosi alla banda di Crocco. La stessa cosa vale per la banda di Ninco Nanco, ex bracciante, che agisce nella zona di Lagopesole (Potenza) e intorno al monte Carmine. La banda di Serravalle opera tra il Brandano e il Basento. La banda della famiglia Cavalcante nel Sauro e nel basso Agri. Altre decine di bande operano nella sola Basilicata, per un totale di un migliaio di uomini. Nelle altre zone vanno ricordate: la banda Caruso, ex vetturino fuggito di galera che agisce tra Lecce e Bari per trasferirsi, poi, in Molise insieme alle bande di Nunzio e Coscione. Cipriano La Gala e fratelli, Crescenzo Gravina, Frate Carmelo e altre minori nell’avellinese. Titta Varanelli nel lucerino. Pasquale Domenico Romano (ex sergente borbonico, uno dei pochi che sapeva leggere e scrivere) in Puglia, dove erano attive anche le bande di La Veneziana, Villani, Nicandrone e Nicandruccio e del caporale Antonio Pizzichicchio. Muracca e Pietro Monaco in Calabria. Decine di altre agivano nel nord della Puglia, in Capitanata, in Calabria, in Abruzzo, in provincia di Napoli. Secondo l’elenco nominativo che ne dà il Molfese in Elenco delle bande brigantesche attive fra il 1861 e il 1870, si contano 393 bande di una certa consistenza che terranno impegnati esercito, carabinieri e Guardia Nazionale per una decina di anni. (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 9 novembre: Assegnate al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio le competenze sulle privative industriali. Le Zecche di Stato diventano tre: Torino, Milano e Napoli (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) Aperta al pubblico la ferrovia Milano-Piacenza. Seguiranno due anni dopo la Treviglio-Cremona e nel 1865 la Gallarate-Sesto Calende (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 28 novembre • Assegnate al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio le competenze sull’istruzione tecnica e professionale (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 5 dicembre • Torino, primi interventi legislativi per l’abolizione dei vincoli feudali sulle terre e per la ripartizione dei terreni demaniali nel Mezzogiorno (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 15 dicembre • Genova, si riuniscono nel teatro Carlo Felice i comitati di provvedimento per Roma e Venezia, nati in gennaio dalla trasformazione dei comitati di soccorso a Garibaldi per Napoli e la Sicilia. Partecipano anche delegati di associazioni che si riconoscono nel partito d’Azione. La riunione è presieduta da Garibaldi. Viene decisa l’elezione di un nuovo direttivo del Comitato centrale di Provvedimento: il responso delle urne è nettamente favorevole ai mazziniani, così Garibaldi declina l’offerta di assumere la presidenza. I mazziniani vincono, ma pagano lo scotto di una frattura che condizionerà inevitabilmente l’attività nel partito (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 17 dicembre • Approvata dal governo la soppressione della Luogotenenza in Sicilia (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861) 31 dicembre • Si effettua il primo censimento della popolazione d’Italia (https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1861)